Lo stipendio di un laureato è solo di 13,85 euro all’ora

La differenza con i diplomati si assottiglia. La laurea premia di più gli uomini delle donne

In Italia conviene laurearsi? Quant’è lo stipendio di un laureato rispetto a quello di un diplomato? Prima di rispondere a queste domande bisogna partire da un dato: in Italia le persone con un’istruzione terziaria (che, in verità, non comprende solo i laureati, ma anche i diplomati Its o quelli degli istituti di formazione artistica) guadagnano il 39% in più rispetto agli adulti con un livello d’istruzione secondario superiore, quando la media dei Paesi Ocse raggiunge il 57%. L’Ocse, però, nel far notare questo ne segnala un altro sicuramente più preoccupante: nel 2018 il vantaggio in termini di reddito medio pro capite rappresentato da un’istruzione terziaria scende al 19% tra i 25-34enni, rispetto al 38% in media dell’area Ocse.

Quant’è lo stipendio di un laureato?

I dati dell’Istat sono più approfonditi e, anche se non vanno oltre il 2017, danno l’idea delle differenze retributive tra chi ha in mano una laurea e chi ha un diploma. Partiamo dalla retribuzione oraria, calcolata dividendo la retribuzione lorda annua e le ore retribuite a carico del datore di lavoro.

In media nel 2017, la retribuzione oraria dei dipendenti che possiedono un diploma è di 11,54 euro, il 20% in meno rispetto alla retribuzione dei dipendenti che hanno almeno la laurea triennale che è di 13,85 euro lordi. Una differenza che, però si assottiglia: nel 2014 i diplomati guadagnavano il 21,2% in meno. Il motivo di questa tendenza è semplice: i laureati presentano una crescita nelle retribuzioni inferiore rispetto a quella dei diplomati (rispettivamente, da 13,83 euro a 13,85 euro e da 11,41 euro a 11,54). Nel grafico in alto, comunque, si possono vedere le differenze tra gli uomini e le donne nella retribuzione oraria (lorda, in euro) nelle diverse parti del Paese.

La differenza tra un uomo e una donna

Da segnalare anche che il differenziale retributivo tra laureati e diplomati aumenta al crescere dell’anzianità lavorativa. Le posizioni occupate da laureati con anzianità inferiore ai 10 anni, infatti, presentano nel 2017 un  differenziale rispetto ai colleghi diplomati con pari anzianità del 17,7%. E se l’anzianità supera i 20 anni tale differenziale si attesta al 46%, con una differenza di oltre 28 punti percentuali. Questa tendenza, tuttavia, viene rilevata in modo più marcato al Centro (+33,7 punti percentuali) e al Nord-est (+29,2 punti percentuali).

stipendio laureato

La laurea premia in misura maggiore gli uomini: l’aumento retributivo è del 32,6% rispetto al diploma mentre per le donne si ferma al 14,3%. I laureati (uomini) percepiscono una retribuzione oraria pari a 16,07 euro, superiore del 32,6% rispetto a quella dei diplomati (12,12 euro). Per loro il differenziale più alto si registra nel Nord-ovest (+38,4%) e quello più basso al Sud (+20,5%).

I dati si riferiscono al: 2017-2018 

Fonte: Istat, Ocse 

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