Pubblica amministrazione, stipendi medi a 36.324 euro

La retribuzione media degli statali in Italia è cresciuta del 13% dal 2008

Gli stipendi nella pubblica amministrazione sono, in media, pari a 36.324 euro. Ma sappiamo già che aumenterà: le ultime due Leggi di Bilancio hanno destinato risorse consistenti per gli adeguamenti contrattuali degli stipendi dei dipendenti pubblici. L’ultimo “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” sulla pubblica amministrazione firmato dal ministro Renato Brunetta, il presidente del consiglio Mario Draghi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri) prevede aumenti medi di 107 euro. Le misure erano già state stabilite dalla precedente ministra, Fabiana Dadone. Ma in questo Patto c’è anche l’impegno del governo a reperire maggiori risorse per la “classificazione”, cioè per il riconoscimento delle professionalità di livello più alto acquisito dai dipendenti oltre all’inserimento di nuovi profili professionali.

Gli stipendi pubblica amministrazione

Ma veniamo alle cifre delle retribuzioni degli statali. Nell’amministrazione centrale lo stipendio dei dipendenti pubblici è in media di 35.355 euro lordi l’anno, mentre nell’amministrazione locale si arriva ai 37.435. Gli stipendi pubblici più alti sono quelli riconosciuti agli addetti degli enti di previdenza: 46.341 euro di media. I dati sono riferiti all’ultimo anno disponibile, il 2018, e sono stati calcolati da Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.

stipendi pubblica amministrazione

Quanto guadagna un dipendente pubblico?

Nell’ultimo rapporto semestrale dell’Aran l’agenzia nota che ammontano a circa 6 miliardi di euro le disponibilità finanziarie complessive a regime su tutta la pubblica amministrazione che renderanno possibile un adeguamento retributivo del 3,7% ed aumenti medi – sempre per l’intera pubblica amministrazione – di circa 100 euro al mese per 13 mesi. Si deve anche precisare che queste risorse riguardano sia le “amministrazioni statali” che le “non statali” e si riferiscono agli aumenti retributivi di tutti i lavoratori pubblici. Abbiamo parlato degli aumenti dei prossimi mesi, ma vale la pena anche dare uno sguardo al passato.

Gli stipendi della pubblica amministrazione

In Italia, stando alle ultime rilevazioni dell’Istat, lavorano per il settore pubblico 3.516.461 persone, di cui 3.321.605 dipendenti (pari al 94,5% del totale). Il restante 5,5% del personale in servizio – circa 195mila unità – è rappresentato da personale non dipendente, cioè occupato con altre forme contrattuali (collaboratori coordinati e continuativi o a progetto, altri atipici e temporanei).

Ma l’Italia è uno dei Paesi che ha ridotto di più i dipendenti pubblici. Parlando degli stipendi nel pubblico impiego, rispetto al 2008 le retribuzioni dei dipendenti sono aumentate del 13,8%. Un andamento frutto essenzialmente del blocco dei contratti registrato fino a tutto il 2015 e del riavvio delle trattative dell’ultimo triennio. Sembra tanto? Nel grafico in alto facciamo il confronto dell’andamento delle retribuzioni nel pubblico impiego dal 2000 con quello del settore privato. Nello stesso arco di tempo le retribuzioni sono aumentate del 26,2% nell’industria e del +21,1% nei servizi. E questo aspetto si può vedere anche dal fatto che la linea azzurra è più inclinata delle altre.

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Lo stipendio di uno statale

Utilizzando i dati dell’Istat, però, possiamo anche analizzare l’andamento delle retribuzioni orarie contrattuali. Nel 2018, dopo una fase di decelerazione che durava da 9 anni, le retribuzioni orarie nel totale dell’economia nel 2018 sono aumentate del 1,5%. Il contributo maggiore, però, è arrivato – come rileva l’Istat – dagli aumenti degli stipendi pubblici (+2,6%) dopo la fine del blocco contrattuale che, per alcuni comparti di lavoratori statali, andava avanti da 10 anni.

Le aree funzionali della pubblica amministrazione

La struttura della pubblica amministrazione dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, si divide in tre aree funzionali, oltre che in diversi livelli. Le aree funzionali sono una prima classificazione, diciamo così, dei dipendenti pubblici.

  • Area 1 – In questa fascia vengono identificate le persone che svolgono mansioni con poca o nessuna responsabilità, cioè è la fascia del personale ausiliario. Non c’è, ovviamente, bisogno della laurea ma basta il diploma della scuola secondaria di secondo grado;
  • Area 2 – In questa area rientrano le persone che hanno delle specifiche competenze e quindi è necessario essere in possesso del diploma di scuola secondaria superiore. In certi casi al personale che rientra in questa fascia viene data una maggiore autonomia funzionale se in possesso dei requisiti necessari tra i quali l’essere disposti a un aggiornamento continuo delle proprie competenze;
  • Area 3- E’ l’area che raccoglie le persone con maggiore responsabilità e autonomia. E’ indispensabile la laurea specialistica anche perché si deve coordinare il lavoro di numerose altre persone.

Queste 3 aree funzionali sono suddivise in fasce di livello secondo un ordine di importanza crescente:

  • Area 1: F1, F2, F3;
  • Area 2: da F1 a F6;
  • Area 3, da F1 a F7.

Mentre sono a se stanti le posizioni del direttore di divisione e dell’ispettore generale. Ma a quanto ammonta la busta paga?

La busta paga dei dipendenti della Pubblica Amministrazione

Il Ral, cioè la retribuzione lorda annua, e di conseguenza il calcolo dello stipendio netto dei dipendenti della Pubblica Amministrazione dipendono dalla fascia di livello professionale del profilo, come abbiamo visto sopra. Prendendo in esame il Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro), la retribuzione lorda minima è di 2.766,94 per l’ispettorato generale e 2.571,83 per il direttore di divisione. Per tutte le altre aree funzionali (A1, A2 e A3) lo stipendio lordo va dai 2.687, 21 euro ai 1.438,6, come riportiamo in questa tabella:

Per cui, chi lavora senza alcun tipo di responsabilità (A1) ha un’entrata lorda mensile tra i 1.400 e i 1.500 massimo. Chi ha un profilo professionale di minima responsabilità (A2) guadagna mensilmente tra i 1.500 e i 1.900 lordi. Ben più alto, invece, è lo stipendio dell’Area 3: tra 1.900 e 2.000.

Come calcolare gli stipendi nella pubblica amministrazione

Per calcolare, quindi, il netto dello stipendio di un dipendente della pubblica amministrazione si deve tener conto di 3 criteri:

  1. Calcolare prima di tutto il reddito imponibile, cioè l’importo ottenuto sottraendo dalla retribuzione lorda i contributi previdenziali ed assistenziali secondo lo scaglione Irpef a cui il lavoratore appartiene. Insomma, si deve tener conto della tassazione sul lordo in busta paga;
  2. Sottrarre alla retribuzione lorda le addizionali Irpef comunali e regionali;
  3. Aggiungere, eventualmente, le somme derivanti dalle detrazioni fiscali (per esempio l’assegno per i figli a carico) o per il bonus Renzi.

I dati si riferiscono al: 2017-2018

Fonte: Aran, Istat

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