La classifica dei maggiori produttori di armi da guerra

Le prime 100 fatturano 597 miliardi. Fino al quinto posto sono aziende Usa

L’Italia non è nella top ten della classifica globale dei 100 maggiori produttori di armi da guerra. Le più note aziende italiane produttrici di armi, Leonardo e Fincantieri, infatti si posizionano rispettivamente in tredicesima e quarantaseiesima posizione. Nelle prime cinque posizioni ci sono solo aziende americane: Lockheed Martin, Raytheon Technologies, Northrop Grumman, Boeing e General Dynamics. 

Produttori di armi da guerra, calano i ricavi nonostante l’aumento delle guerre

Nel complesso le vendite dei 100 maggiori produttori di armi al mondo ammontano a 597 miliardi di dollari. Ciò rappresenta una diminuzione del 3,5% dei loro ricavi da armamenti dal 2021 in termini reali.

La classifica dei maggiori produttori di armi da guerra

Vediamo nel dettaglio le vendite dei primi 10 maggiori produttori di armi. Come si vede nel grafico sopra, le aziende statunitensi dominano il mercato mondiale delle armi da guerra: occupano i primi 5 posti in classifica. Come detto, in prima posizione troviamo la Lockheed Martin che, nel 2022, ha incassato 59,3 miliardi di dollari con la vendita delle armi rispetto ai 65,1 del 2021. L’8,9% in meno.

Al secondo posto la multinazionale Raytheon Technologies, nata il 3 aprile 2020 dalla fusione tra United Technologies Corporation e Raytheon Company, con ricavi per 39,5 miliardi di dollari. La Boeing, produttrice di aerei militari e civili, perde una posizione e diventa quarta. Nel 2022 ha avuto un fatturato di 29,3  miliardi di dollari, con un calo del 19% rispetto al 2021.

 

armi da guerra

Due società italiane nella classifica dei maggiori produttori di armi

L’Italia è tra i 100 maggiori produttori di armi con due società: Leonardo e Fincantieri (che produce anche navi civili) in 13° e 47° posizione. I ricavi delle due società dalla sola vendita di armi da guerra è di 13,8 miliardi, pari al 2,6% di tutto il fatturato delle top 100. A rappresentare la potenza militare dell’Ue in classifica ci sono anche: 6 società francesi, ovvero Thales, Safran, Naval Group, Dassault Aviation Group, Cea e Nexter. Altre  4 sono aziende tedesche (ThyssenKrupp, Krauss-Maffei Wegmann e Hensoldt). Tra le europee da citare anche la spagnola Navantia, la polacca Pgz e la svedese Saab.

Calo della vendita di armi da guerra in Russia

La Russia ha fatto registrare un calo delle vendite di armi del 6,5% rispetto al 2019. Le 9 società russe nella top 100 hanno infatti fatturato complessivamente solo 26,4 miliardi di dollari. Poi c’è il resto del mondo: le vendite complessive degli altri produttori in India, Giappone, Canada, Corea del Sud, Turchia, Israele, Emirati Arabi Uniti, è di 43,1 miliardi di dollari, cioè circa l’8,1% di tutto il fatturato dei primi 100 maggiori produttori di armi.

I dati sulle esportazioni delle armi da guerra

Abbiamo visto a quanto ammonta il fatturato dei maggiori produttori di armi, ora vediamo i dati sulle esportazioni di queste armi una volta che vengono prodotte. Gli Usa nel 2020 hanno esportato quasi la metà della propria produzione in Medio Oriente. Sono aumentate le esportazioni della Francia (44%) e della Germania (21%), mentre sono diminuite quelle della Russia (-22%) e della Cina (-7,8%).

Chi spende di più per le armi da guerra

La spesa militare mondiale per armi è stata di 1.981 miliardi di dollari nel 2020, ben più alta del 2,6% rispetto al 2019. La spesa militare è aumentata soprattutto in quattro delle cinque aree di maggiore produzione: 5,1% in Africa, 4% in Europa, 3,9% nelle Americhe e 2,5% in Asia e Oceania. In particolare, gli Usa hanno speso 778 miliardi di dollari per produrre armi. La spesa militare cinese è stata di 252 miliardi di dollari, quella indiana di 72,9 miliardi di dollari e quella russa di 61,7 miliardi di dollari.

I dati si riferiscono al: 2020

Fonte: Sipri

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