Sussidi alle imprese, in Italia valgono lo 0,34% del Pil

Quella che ne dà di più è l’Ungheria, dove arrivano al 2,57% del Pil, in Italia solo lo 0,34%

L’emergenza coronavirus sta portando i singoli Paesi a fare vere e proprie manovre straordinarie in pochi giorni per non far collassare del tutto l’economia. E anche a livello europeo si discute – senza trovare una soluzione – su quale debba essere la risposta condivisa. Ci siamo già chiesti come stanno intervenendo i vari Paesi, qui invece cerchiamo di capire quali sono i Paesi che, prima dell’emergenza, hanno aiutato di più l’economia attraverso sussidi alle imprese.

In condizioni normali, gli aiuti di Stato sono la bestia nera della Commissione Europea, si sa. E tra le prime verifiche che si fanno quando si ipotizza un programma di sussidi alle imprese a livello pubblico è sul fatto che possano essere qualificati come aiuti di Stato che distorcano la libera concorrenza a livello europeo.

Gli aiuti degli Stati alle imprese

Ci sono però eccezioni a questa disciplina. Bruxelles consente sussidi che abbiano per esempio obiettivi comuni, ovvero abbiano una ricaduta positiva su tutta l’Unione. Un chiaro esempio è sugli aiuti nel settore ambientale e delle energie rinnovabili. E’ sotto questa voce che sono stati approvati o comunque varati il 53% dei sussidi in Europa nel 2017. In tutto sono ammontati a 116,2 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente, ma distribuiti in modo molto diseguale tra Paese e Paese.

Viste le grandi differenze a livello di dimensioni l’indicatore più efficace è la quantità di sussidi in percentuale rispetto al Pil. E ai primi posti vediamo i Paesi dell’Est, innanzitutto l’Ungheria, dove gli aiuti di Stato arrivano al 2,57% del Prodotto interno lordo. Seguono Lettonia e Polonia, con 1,77% e 1,59%. Questo perchè oltre ai sussidi per l’ambiente sono ritenuti accettabili anche quelli per lo sviluppo regionale, per il raggiungimento dei livelli di benessere dell’Europa Occidentale.

In Italia cresciuti i sussidi a piccole e medie imprese

Ma ai primi posti, al settimo, vi è anche la Germania, con sussidi alle imprese che ammontano all’1,31% del Pil. E’ una percentuale molto superiore a quella italiana per esempio, che arriva solo al 0,34%. Solo in sei Paesi viene speso meno a livello di sussidi alle imprese, ovvero nei Paesi Bassi, in Slovacchia, Spagna, Grecia, Lussemburgo, Irlanda, dove si scende al 0,23%. L’Italia in termini assoluti ha stanziato nel 2017 5 miliardi e 769 milioni, suddivise tra vari settori, ma la maggioranza relativa, 1 miliardo e 504 milioni, è stata destinata alle piccole e medie imprese.

Viene poi la protezione ambientale e il risparmio energetico con 889 milioni. E’ enorme la differenza con la Germania, che invece ha speso per lo stesso obiettivo 36 miliardi e 192 milioni, facendo decollare il totale proprio per questo, per i sussidi ambientali, a 42 miliardi e 862 milioni di euro. In aiuti per le piccole e media imprese Berlino ha invece speso meno dell’Italia, poco più di un miliardo. La crisi economica che seguirà l’emergenza coronavirus probabilmente cambierà anche questo capitolo. Sarà interessante osservare quali e quanti sussidi, più di oggi, saranno consentiti in Europa, se sarà permesso, come pare probabile, un ruolo dello Stato decisamente superiore all’attuale.

I dati si riferiscono al: 2017 

Fonte: Commissione Europea

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