Università, l’Italia è il Paese con meno studenti lavoratori

L’11% lavora sempre e il 13% lo fa solo saltuariamente. La Germania è prima in Europa

In Europa il 69% degli studenti lavora per coprire i costi e il 59% lavora per guadagnare esperienza nel mercato del lavoro. La media italiana però è in controtendenza rispetto ai numeri degli altri Paesi europei: infatti abbiamo solo l’11% di studenti lavoratori all’Università, e il 13% lo fa di tanto in tanto. Solo la Serbia ha una percentuale così bassa (11% e 13% rispettivamente, come l’Italia). Il Paese con la percentuale più alta di studenti lavoratori all’università è la Germania, dove il 54% lavora sempre, e il 17% solo occasionalmente. Seguono l’Estonia (53%), la Repubblica Ceca, l’Islanda e la Lettonia (49%), come si può vedere nel grafico qui sopra. Prima dell’Italia invece troviamo la Turchia (18%) e l’Albania (14%). La media europea è rispettivamente del 35% e del 16%.

Quanti sono gli studenti lavoratori all’università

Se si considerano le ore trascorse al lavoro dagli studenti lavoratori all’università, nello specifico quelli che lavorano per l’intero periodo delle lezioni, il discorso cambia. L’Italia non è tra i primi Paesi, però è molto vicina alla media europea di 28 ore: quella italiana infatti è di 27 ore settimanali. In cima alla classifica c’è la Turchia, per un totale di 38 ore lavorative, seguita da Polonia, Georgia e Romania (36 ore), come si può vedere nel grafico qui sotto.

In fondo alla classifica invece compaiono la Norvegia, con 23 ore, la Svizzera (17), i Paesi Bassi e la Germania (entrambi 16 ore settimanali), e infine la Danimarca (14). Secondo le statistiche, il 50% degli studenti lavoratori non potrebbe permettersi l’università senza un lavoro retribuito, mentre il 21% lavora per supportare finanziariamente altre persone del suo nucleo familiare.

Lavoratori per aree di studio

Gli studenti dell’area informatica guadagnano il 49% delle loro entrate mensili totali e quelli di business, amministrazione e legge arrivano al 45%. A seguire troviamo gli studenti dell’area educativa (43%), di scienze sociali, giornalismo e informazione (42%), di ingegneria e costruzioni (41%), servizi (40%) e poi gli studenti dell’area umanistica e della salute (38%). In fondo alla classifica ci sono gli studenti dell’area scientifica, in particolare afferente a scienze, matematica e statistica (36%) e agricoltura, scienze forestali e veterinaria (33%).

I dati si riferiscono al: 2018

Fonte: Eurostudent

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