Più di un quinto del Pil è prodotto in Lombardia

É più di 388 miliardi. Ma il più alto Pil pro capite è in provincia di Bolzano

Non è un segreto: nel calcolo del Pil delle regioni italiane la Lombardia è nettamente la prima in quanto a prodotto interno lordo. Nel 2018, ad esempio, il Pil italiano è stato di 1.753.945.000 euro a prezzi correnti, quello lombardo di 388.065 milioni di euro. Si può così calcolare che il Pil lombardo è stato il 22,11% del totale del Pil italiano. Abbiamo anche gli altri dati del Pil delle regioni italiane, ma ci dobbiamo accontentare dei dati del 2019 dell’Istat: sono i più aggiornati.

Il Pil delle regioni italiane

I dati di cui parliamo sono pre-Covid, quindi, non fotografano il calo davvero drammatico del Pil che tutta l’Italia ha vissuto nel 2020 pari esattamente all’8,8%, ma rappresentano la variazione tra il 2018 e il 2019. Vediamo, così, un’economia in flessione rispetto agli anni precedenti, ma non in ginocchio come adesso. Come si può vedere nel grafico in alto, tra il 2018 e il 2019 a livello regionale è la Provincia Autonoma di Bolzano a registrare la crescita del Pil in volume più elevata, con un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente, seguita dalla Sardegna, dove il Pil è cresciuto dello 0,8%, a fronte dello 0,3% del 2018, e Lombardia, Emilia Romagna e Puglia (+0,7%).

Che cosa ha salvato il Prodotto Interno Lordo italiano

Il Pil italiano del 2019 è stato in qualche modo “salvato” dalle riforme che sono state varate nel 2011 e nel 2017. Si tratta della riforma della Giustizia, del varo di Industria 4.0 e delle liberalizzazioni. Senza queste operazioni il Pil dell’Italia nel 2019 poteva essere ancora più basso. Le riforme, infatti, hanno inciso sopratutto su uno dei fattori più importanti per la crescita del Pil: la produttività oraria del lavoro. Il Pil italiano ha beneficiato anche delle liberalizzazioni del 2011 che hanno abolito i vincoli alle aperture dei negozi, ma anche più flessibilità per quanto riguarda gli orari e i giorni di chiusura. Sono stati aboliti lacci e lacciuoli per quanto riguarda la pubblicità dei professionisti e anche nei trasporti è stata introdotta maggiore concorrenza.

Il Pil dell’Italia diviso per regioni

Sopra la media nazionale si posizionano anche Umbria (+0,6%), Veneto e Toscana (entrambe con un incremento dello 0,4%). In Basilicata, pur se in linea con la media nazionale, la crescita economica rallenta sensibilmente: nel 2019 il Pil è aumentato dello 0,3%, contro il 2,9% dell’anno precedente. Il Pil in volume nel 2019 segna una diminuzione in Liguria, Campania, Molise (-0,1%), Piemonte e Provincia Autonoma di Trento (-0,2%); le flessioni maggiori si riscontrano nelle Marche e in Abruzzo (-0,3%).

pil regioni Italiane

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Il Pil pro capite italiano diviso per le regioni italiane

Possiamo, però, analizzare anche i dati del Pil pro capite in Italia per ogni regione. E scopriamo che la prima regione in Italia non è la Lombardia ma la Provincia Autonoma di Bolzano (nei dati Istat le province di Trento e Bolzano sono sempre considerate separatamente), con un Pil per abitante di 48,1 mila euro, seguita da Lombardia (39,7 mila euro) e Valle d’Aosta (38,8 mila euro). Ovviamente nelle aree dove il Pil è più alto, più alto è anche il reddito medio delle famiglie che lì vivono.

Nel Nord Ovest il Pil pro capite più alto d’Italia

Con 36,8 mila euro nel 2019 (36,5mila nel 2018) il Nord-ovest resta l’area geografica con il Pil pro capite più elevato (misurato in termini nominali). Seguono il Nord-est, con 35,5mila euro (35,1mila euro nel 2018) e il Centro, con 32,1mila euro (31,7mila euro nel 2018). Il Mezzogiorno, con 19,2mila euro (poco più della metà di quello del Nord-ovest), supera lievemente il livello del 2018 (19mila euro).

La spesa pubblica e il Pil regionale

Chiaramente nella formazione del Pil delle regioni italiane un’influenza ce l’ha anche la spesa pubblica dello Stato centrale in quella Regione. Cioè: quanto lo Stato centrale versa alle amministrazioni locali. Una (parziale) spiegazione di come il Pil del Nord sia di molto maggiore rispetto a quello del Sud viene proprio da questi dati. Ogni cittadino del Centro Nord può contare su un trasferimento di fondi da parte di Roma pari a 13.400 euro rispetto ai 10.900 euro sui quali può contare un cittadino italiano che abita nel Mezzogiorno. Se poi consideriamo il settore pubblico allargato la differenza aumenta: 17 mila euro per chi abita al Nord e 13.300 per chi abita al Sud.

Fonte: Istat

I dati si riferiscono al: 2019

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Il reddito medio delle famiglie italiane 

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