Prada è la più grande tra le italiane. Fondo di Arnault in trattativa per Etro
Qualcosa si muove nella moda italiana, nonostante la pandemia da coronavirus. La proprietà della casa italiana di moda Etro (fondata nel 1968), come già emerso alcuni mesi fa, è in trattativa con il fondo L Catterton. É una società di private equity che fa capo a Financière Agache di Bernard Arnault, proprietario anche di Lvhm, l’azienda di moda (come vedremo) più grande del mondo. Ma quali sono le principali aziende di moda in Italia e nel mondo?
Il mercato della moda in Italia e la pandemia
Prima di tutto vediamo quali sono stati gli effetti della pandemia sul settore. Secondo il più recente studio di Mediobanca i maggiori player mondiali del fashion nei primi 9 mesi hanno registrato una riduzione del giro d’affari cinque volte maggiore di quella della grande industria. Il mercato europeo ha sofferto (-23,7%), fortemente penalizzato dal blocco dei flussi turistici, mentre quello asiatico ha visto un calo più contenuto (-10,1% escludendo il Giappone).
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Aziende di moda in Italia e in Francia
Vediamo, però, quali sono le aziende con i volumi di vendita più grandi. I dati più aggiornati che abbiamo a disposizione sono quelli del centro studi di Mediobanca e si riferiscono al 2019. Nel mondo ci sono 80 gruppi che fatturano più di un miliardo di euro: nel 56% dei casi sono gruppi europei e nel 34% nordamericani. Fra i 38 gruppi europei, l’Italia con le sue 10 aziende più ricche per fatturato è il paese più rappresentato a livello numerico, ma è la Francia, con una quota del 36% del fatturato aggregato, ad aggiudicarsi il primato per giro d’affari. Per trovare la prima italiana dobbiamo risalire fino alla 34° posizione, dove troviamo Prada con un fatturato di 3,2 miliardi di euro.
La classifica delle prime aziende di moda del mondo
Come si vede nel grafico in alto, il primo posto per giro d’affari tra i colossi mondiali c’è proprio Lvhm con 53,7 miliardi di euro di fatturato. È proprietaria di oltre settanta marchi divisi in aziende di alta moda come Christian Dior, Bulgari, Dkny, Fendi, Céline, Guerlain, Marc Jacobs, Givenchy, Kenzo, Loro Piana e Louis Vuitton, di orologi come Tag Heuer, di gioielli come Tiffany & Co., di vini e liquori come Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Hennessy, di editoria come Les Échos e Le Parisien, di distribuzione come Sephora e Le Bon Marché e di alberghi di lusso.
Il fast fashion è in classifica
Nella classifica vediamo aziende che vendono prodotti molto diversi tra loro: si va dall’alta moda fino allo sport o al cosiddetto fast fashion. Infatti, in secondo posizione (molto distante) troviamo Nike con 33,3 miliardi e Inditex (28,3 miliardi), il colosso spagnolo che controlla Zara ma anche altri marchi molto conosciuti in Italia come Bershka, Oysho e Pull&Bear. La tedesca Adidas (23,6 miliardi di euro di fatturato) e la svedese H&M (22,3 miliardi). In quarta posizione troviamo la giapponese Fast Retailing (18,8 miliardi), che detiene il brand Uniqlo, ed EssilorLuxottica (17,4 miliardi). Quest’ultima si differenzia dalle altre perché si occupa in particolare di lenti e di occhiali: è nata dalla fusione della francese Essilor e dell’italiana Luxottica. Ha sede a Parigi e il presidente è Leonardo Del Vecchio, il fondatore di Luxottica.
I dati si riferiscono al: 2019-2020
Fonte: Mediobanca
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