Per i prestiti personali, prima dell’euro, era al 24,18%, per la cessione del quinto era al 36,5%
Si parla spesso di “tasso di usura”, ma quant’è il tasso di usura? Quando si può dire che una banca o una finanziaria concede prestiti “a usura”?
Ecco quant’è il tasso di usura
Il grafico sopra mostra l’andamento dei tassi d’interesse medi e delle soglie limite da non superare da parte di banche e finanziarie per non andare incontro al reato di usura. Attenzione: il grafico mostra il tasso di usura da non superare solo per quanto riguarda i prestiti personali.
Per capire il grafico e capire quant’è il tasso di usura cominciamo col dire che il Tegm è il Tasso Effettivo Globale Medio: indica il tasso d’interesse medio ottenuto considerando tutti i tassi applicati dalle banche per determinate operazioni; in questo caso, come detto, i prestiti personali. Il Tegm è diverso dal Taeg perché in quest’ultimo sono considerate tasse e imposte, escluse nel caso del Tegm.
Per capire quant’è il tasso di usura occorre moltiplicare il Tegm, il cui valore viene rilevato trimestralmente dalla Banca d’Italia, di un quarto e aggiungere il 4%. In ogni caso però la differenza tra la soglia e il Tegm non può essere maggiore dell’8%. Per esempio: nell’ultimo dato disponibile il Tegm era pari al 10,09%, che, moltiplicato per 1,25 (per un quarto, appunto), diventa 12,61. Aggiungendo il 4% si ottiene il 16,61%, soglia oltre la quale si parla di usura.
Ma il Tegm è stato anche molto più alto di quanto è oggi: ha raggiunto addirittura il 16,12% nella primavera del 1997, cioè nel periodo pre-euro, prima del calo provocato dalla moneta unica. Poi scese e si arrivò al 9,03% 12 anni dopo, nel trimestre primaverile del 2009, alla vigilia della grande crisi che avrebbe riportato il tasso d’interesse medio in alto. Risalì fino a un massimo del 12,34% nell’estate del 2012, durante la grande paura dello spread quando il tasso di usura toccò il 19,42%
Poi il Tesoro cambiò le regole…
Nel maggio 2011, quando si scorgevano i segni di un possibile rialzo dei tassi, le regole furono cambiate dal Tesoro. Fino ad allora il metodo usato prevedeva che la soglia di usura fosse semplicemente il Tegm moltiplicato per 1,5, ovvero per il 50%. Così però, di fatto, non c’era alcun limite. In caso di crescita dei tassi per parlare di usura si sarebbe potuti andare a tassi molto alti. Per esempio al di sopra del 16% la soglia sarebbe stata di più dell’8% (gap massimo tra Tegm e soglia di usura oggi possibile). Ma con il calo dei tassi questa decisione si è rivelata un favore non da poco alle banche. Perché? Perché con le regole attuali, con un Tegm al 10%, la soglia è del 16,5% mentre con quelle in vigore prima del 2011 sarebbe stato 10% per 1,5, ovvero il 15%. In pratica ora banche e finanziarie possono aggiungere un 1,5% di tasso in più senza incorrere in reati.
La cessione del quinto
Finora abbiamo parlato di prestiti personali, ora vediamo quant’è il tasso di usura per quanto riguarda la cessione del quinto dello stipendio. Intanto diciamo subito che il tasso di interesse relativo alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione (specie se si tratta di un credito inferiore a 5mila euro) è maggiore e, come si vede nella tabella di seguito, in passato il 16% di Tegm era stato superato praticamente sempre dal 1997 al 2007-2008.
Poi vi è stato un calo con un ritorno di fiamma al 15,43% nel primo trimestre 2010. Di conseguenza la soglia dell’usura era addirittura del 36,58% nel 1997, ed era rimasto sopra il 20% fino a inizio 2012.
Il pericolo di tornare a una fase di tassi più alti c’è, soprattutto dopo la fine del Quantitative Easing da parte della Banca Centrale europea. Se poi vi fosse una crisi dell’euro probabilmente si tornerebbe a valori da anni ’90.
I dati si riferiscono al: 1997-2018
Fonte: Banca d’Italia
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