Supermercati italiani, la classifica completa per fatturato

I punti vendita sono 10.919. Esselunga prima per utili ma Lidl è cresciuta di più

La pandemia ha scombinato le carte anche per il settore dei supermercati italiani e, più in generale, per quello della grande distribuzione organizzata. Le nuove modalità di vendita e di consegna hanno favorito i marchi che negli ultimi anni hanno investito di più in innovazione. Ma quali sono i supermercati italiani che ottengono utili e fatturati maggiori?

Il fatturato dei supermercati italiani nel 2020

Nell’anno della pandemia il fatturato della grande distribuzione italiana è cresciuto del 5%. Un quinto di questo incremento si può attribuire all’esplosione del canale on-line. Ma vediamo quali sono le principali catene di supermercati italiani e quanti sono, suddivisi per categoria, i punti vendita della Gdo in Italia. In particolare, vediamo qual è stato l’andamento storico degli ultimi anni analizzando i dati aggregati.

La classifica dei supermercati italiani per fatturato

Secondo l’Osservatorio Gdo di Mediobanca che ogni anno analizza i numeri della grande distribuzione organizzata, Lidl Italia è la società cresciuta di più nelle vendite tra il 2015 e il 2019: +8,7% medio annuo, seguita da Eurospin e Agorà appaiate al +7,6%. Segue il trio Lillo-MD (+6,9%), VéGé (+5,3%) e Crai (+5,2%).  In termini di redditività del capitale investito primeggia Eurospin (20,2%), seguita da Lillo-MD (16,5%), Agorà e Lidl Italia al 12,9% e Crai all’11,9%. Tutti i restanti operatori sono sotto la doppia cifra, capeggiati da VéGé al 9,1%.

Supermercati in Italia, il fatturato e gli utili di Esselunga

Supermarkets Italiani (la società che controlla Esselunga) si conferma regina di utili cumulati tra il 2015 e il 2019: 1.340 milioni, seguita da Eurospin a 1.016 milioni, Conad a 879 milioni e VéGé a 839 milioni. Carrefour ha cumulato perdite per 603 milioni, Coop per 252 milioni. Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite, nel 2019, pari a 4.043 milioni, seguita da Pac 2000 A (Gruppo Conad) a 2.851 milioni e Conad Nord Ovest a 2.586 milioni che precede Unicoop Firenze a 2.320 milioni.

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Quanti sono i supermercati in Italia

I supermercati italiani sono 10.919, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale del commercio del ministero dello Sviluppo economico. Ma, forse, intendiamo come supermercato un esercizio commerciale che non sempre lo è. Vediamo qual è la classificazione degli esercizi della grande distribuzione in Italia e quali sono i numeri di ogni categoria:

  • Grande magazzino: esercizio al dettaglio nel campo non alimentare, organizzato prevalentemente a libero servizio, che dispone di una superficie di vendita uguale o superiore a 400 metri quadrati. Ha un assortimento di prodotti, in massima parte di largo consumo, appartenenti a differenti merceologie, generalmente suddivisi in reparti. Sono 3.392 in Italia (794 sono in Lombardia) e danno lavoro a 40.149 persone.
  • Supermercato: esercizio al dettaglio nel campo alimentare, organizzato prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita, che dispone di una superficie di vendita uguale o superiore a 400 metri quadrati. I supermercati sono 10.919 in Italia (1.781 in Lombardia) e danno lavoro a 206.321 persone.
  • Ipermercato: esercizio al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 mq., suddiviso in reparti (alimentare e non alimentare), ciascuno dei quali aventi, rispettivamente, le caratteristiche di supermercato e di grande magazzino. Sono 695 in tutta Italia. Lavorano in queste strutture 881.445 addetti.
  • Minimercato: esercizio al dettaglio in sede fissa operante nel campo alimentare con una superficie di vendita che varia tra 200 e 399 metri quadrati e che presenta le stesse caratteristiche del supermercato. I minimercati sono 5.689, lavorano in questi esercizi 37.791 persone in tutta Italia.

Quali sono i discount in Italia

Come abbiamo visto, l’aumento del fatturato dei supermercati italiani ha riguardato soprattutto le catene di discount. Si tratta di supermercati che offrono prezzi più bassi della media, spesso attraverso l’offerta di prodotti a marchio. Li si riconoscono dal modo molto spartano di proporre i prodotti sugli scaffali che, spesso, nemmeno esistono perché i prodotti vengono mostrati direttamente nello scatolone dell’imballaggio. Nonostante i prezzi bassi, però, la qualità spesso non è inferiore a quella riscontrabile nei punti vendita di altre catene.

Apparsi in Italia tutto sommato da pochi anni, ormai i discount coprono tutt’Italia. I loro nomi? Dico, Lidl, Penny Market ed Eurospin ma troviamo anche molti punti vendita DPiù, Ekom, Forte HardDiscount, MD Discount, Todis e Tuodì.

I dati si riferiscono al: 2018-2020
Fonti: Mediobanca, Osservatorio nazionale del commercio

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