Università, il 20% dei diplomati ci prova lo stesso

Sono quelli che escono con il minimo, 60/100. Il 91% di chi prende la lode prosegue

Notte insonne, stanotte, per circa 500mila ragazzi italiani che domani affronteranno la prima prova dell’esame di maturità. E dopo? Certamente la prima scelta è proseguire gli studi all’Università che è per molti, ma non per tutti. Però molti ci provano lo stesso, anche quelli che concludono gli studi con voti bassi.

Il 91% degli “eccellenti” si iscrive

Nel grafico sopra è indicata la percentuale dei diplomati che decidono di iscriversi all’Università in base al voto ottenuto alla fine del ciclo di studi. Come si vede, anche il 20% di coloro che hanno ottenuto un voto basso, 60/100, lo fanno ma naturalmente la percentuale cresce fino al 91% tra coloro che hanno ottenuto i 100 con la lode passando per l’84% di coloro che hanno mancato la lode, ma sono comunque usciti con un rotondo 100.

Come si calcola il voto di maturità

Bisogna tenere presente però che il voto non è esclusivamente frutto dell’andamento scolastico, ma dipende anche da altri fattori. Ad esempio dal “bonus maturità”, che consiste in 5 punti che la commissione esaminatrice assegna agli studenti che si sono presentati all’esame con almeno 15 punti di credito scolastico e che all’esame hanno raggiunto almeno un voto pari a 70. I crediti scolastici, che possono arrivare fino ad un massimo di 25, dipendono dai risultati ottenuti negli ultimi tre anni di scuola.

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Poi ci sono le prove d’esame vere e proprie. Le prove scritte valgono 45 punti che sono suddivisi nella stessa misura tra le tre prove previste. Per avere la sufficienza occorre, per ogni compito, raggiungere il 10. Le interrogazioni orali valgono al massimo 30 punti ma per la sufficienza occorre arrivare a 20. Tutto considerato, quindi, non è difficile diplomarsi con un punteggio di 60 che permette agli studenti di iscriversi comunque all’Università. Il 20% di loro, come abbiamo visto, lo fa.

Cosa cambia dal 2019

Tutto dovrebbe cambiare dal 2019. La terza prova non sarà più tra quelle d’esame e un maggiore peso avranno i voti medi presi durante gli ultimi tre anni. Si potrà sostenere l’esame di maturità anche solo con 40 punti ottenuti: 12 per il terzo anno, 13 per il quarto, 15 per il quinto.

I dati si riferiscono al: 2014-2015

Fonte: Miur

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