Più delitti al di fuori della criminalità organizzata. In 2 anni assunti 1.142 agenti
Il polso della criminalità in Italia lo dà il dossier del Viminale “Sicurezza e ordine pubblico”, il documento che contiene i numeri della delittuosità nel Paese e, quindi, ci dice quanti omicidi, furti, rapine e atti contro l’ordine pubblico si commettono in Italia ogni anno. È sulla base di questo documento, dunque, che il Governo orienta le politiche in materia di sicurezza e valuta se introdurre nuovo reati o inasprire pene e sanzioni amministrative, andando a modificare il codice penale.
Decreto Sicurezza: nuovi reati e pene più severe
Ed è proprio quello che mette in atto il decreto sicurezza – varato dal governo Meloni e approvato dalla Camera il 18 settembre 2024 – introducendo nuovi reati e modifiche al codice penale. Il testo – ora al vaglio del Senato – propone di introdurre trenta modifiche tra nuovi reati, aggravanti, sanzioni e ampliamenti di pena. Alcuni di queste hanno scatenato la reazione dell’opposizione: si tratta dello stop alla sospensione condizionale della pena per donne incinte o madri di bambini piccoli, e l’aumento di pena per chi mette in atto rivolte in carcere anche tramite resistenza passiva. Ma questo giro di vite, volto ad aumentare la sicurezza, trova effettivamente conferma in un aumento della criminalità in Italia?
Delitti in Italia, il dossier del Viminale cambia il modo di calcolarli
Per rispondere è necessario confrontare i dati 2024 del dossier del Viminale “Sicurezza e ordine pubblico” con quelli degli anni precedenti, un’operazione che fino all’anno scorso era semplice e immediata ma che oggi necessita di un passaggio in più. Il Viminale infatti ha cambiato, da quest’anno, il metodo di comunicazione dei dati sulla criminalità: prima la reportistica prendeva in considerazione il totale dei delitti avvenuti tra il 1° gennaio e il 31 luglio dello stesso anno. Oggi prende in considerazione una porzione di tempo più estesa, ossia dal 1° gennaio al 31 luglio dell’anno successivo.
In pratica, il nuovo dossier invece di mostrare i dati dei primi 7 mesi dell’anno (come tutti i precedenti report), mostra i dati di 19 mesi rendendo molto difficile ogni comparazione diretta. Anche “pulendo” i dati per poterli confrontare e quindi sottraendo il numero dei reati fino al 31 luglio 2023 dal totale del dossier del 2024, come fa il grafico in apertura, è assai difficile fare paragoni.
Quanti omicidi in Italia: 195 nei primi sette mesi di 2022 e 2023
Confronti che non sfuggono però ai report procedenti e attraverso i quali è possibile vedere la fotografia della criminalità in Italia, vediamo meglio i numeri partendo da quelli dei delitti totali (omicidi, rapine e furti) confrontando due periodi di tempo equivalenti, i primi sette mesi del 2022 e del 2023. Tra gennaio e luglio 2022 in Italia sono stati commessi 1.299.350 delitti, nello stesso periodo del 2023 i delitti commessi sono stati 1.228.454, il calo è del -5,46%.
Omicidi della criminalità organizzata: dai 22 del 2022 ai 14 nel 2023
Entrando più nello specifico, tra queste azioni criminose, il numero di omicidi è stato di 195 per entrambi gli anni. Tuttavia con una differenza, nei primi sette mesi del 2022 dei 195 omicidi perpetrati 22 sono attribuibili alla criminalità organizzata, nel 2023 gli omicidi ascrivibili alle organizzazioni criminose sono scesi a 14, il 36,36% in meno. Un dato che non è rassicurante perché indica un aumento degli omicidi al di fuori della criminalità organizzata.
Ogni mese in Italia vengono commessi 28 omicidi
Questi dati mostrano una realtà oggettivamente impressionante anche se non sorprendente, sia nel 2022 che nel 2023 ci sono stati circa 28 (27,8) omicidi al mese. Poco ci manca che siano 1 al giorno. Interessante quindi vedere la media degli omicidi relativamente al report 2024, sempre sottraendo dal totale i dati ripetuti: il risultato è 304 omicidi dal 1 agosto 2023 al 31 luglio 2024, ossia 25,3 al mese. Il che vuol dire che, malgrado una diminuzione, il numero degli omicidi in Italia ha un andamento stabile.
Decreto sicurezza e assunzioni in polizia: in due anni 1.142 nuovi agenti
A fronte di questi dati il Viminale ha risposto con un incremento degli organici delle forze dell’ordine. Da gennaio 2023 al 31 luglio 2024 sono state assunte complessivamente 19.629 unità. Di queste 8.823 sono entrate a far parte della Polizia di Stato; 5.678 dell’Arma dei Carabinieri e altre 5.128 nella Guardia di Finanza. Il report segnala, inoltre, che entro la fine dell’anno sono previste altre 7.784 assunzioni: 3.113 nella Polizia, 4.557 nei Carabinieri e 114 nella Finanza. Significa che in due anni, ogni mese, sono entrate a far parte delle forze dell’ordine 1.142 nuove reclute

Nuove pene per blocchi stradali e vernici sui monumenti
Interessante anche il dato relativo alle manifestazioni di piazza: dal 1° gennaio 2023 al 31 luglio 2024 sono state 19.428, significa 1.022 manifestazioni al mese. Di cui 633 con criticità, ovvero una al giorno. Gli agenti feriti durante le manifestazioni sono stati, nel periodo considerato, 267: significa 14 agenti ogni mese. E proprio sulle manifestazioni il decreto sicurezza prevede di mettere a terra un inasprimento delle pene per chi partecipa a manifestazioni che includono blocchi stradali.
Attualmente, l’uso del proprio corpo per impedire la circolazione è punito con una multa da mille a 4mila euro. Con il nuovo decreto, questa condotta potrebbe comportare fino a un mese di carcere e una multa ridotta a 300 euro. Inoltre, viene introdotta un’aggravante: se il blocco è effettuato in gruppo, la pena può aumentare fino a due anni di reclusione. Stesso discorso per chi getta vernice contro un’opera d’arte pubblica, il reato di deturpamento è punito con il carcere fino a un anno e sei mesi e con una multa fino a 3mila euro.
I dati si riferiscono al: 2022- 2024
Fonte: Ministero dell’Interno – Dossier Viminale 2024
Autore: Davide Frigoli
Pubblicato il: 30 Set 2024
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