Più soldi alle famiglie, meno credito alle piccole imprese

Alle prime le banche hanno aumentato i prestiti del 3,2, per le Pmi li hanno diminuiti dell’1,1%.

Le banche finanziano di più le famiglie e meno le piccole imprese, quelle con meno di 20 dipendenti. Evidentemente le prime sono ritenute meno rischiose delle seconde. Ma le differenze da regione a regione sono gigantesche: il grafico sopra mostra l’andamento della concessione di credito da banche e istituzioni finanziarie alle imprese in generale, a quelle grandi, a quelle piccole e alle famiglie tra 2017 e 2018 per regione.

Quanto credito alle piccole imprese

La concessione di credito da parte delle banche è aumentata dell’1,8% in un anno ma si è concentrata sulle famiglie consumatrici, verso cui i prestiti sono saliti del 3,2%, mentre vi è stato un calo del 1,1% dei prestiti nei confronti delle piccole imprese, quelle con meno di 20 dipendenti. Meglio è andata alle aziende medio-grandi: il credito verso di esse è cresciuto del 1,6%. Nel complesso verso le imprese l’aumento è stato dell’1,1%.

Le differenze regionali

Sono state le famiglie della provincia di Bolzano quelle che hanno goduto del maggior incremento dei prestiti dalle banche, con un notevole +6,7% nel 2018 rispetto al 2017. Tra l’altro questo dato contrasta con quello della vicina Trento, che è relegata all’ultimo posto con un deludente +1%.

In generale il credito per le famiglie cresce di più nel Mezzogiorno, del 3,5% nel complesso, con una punta del 4,2% in Campania, del 3,7% in Puglia e del 3,6% in Abruzzo. Sopra la media anche la Basilicata. Così come il Lazio e al Nord il Piemonte.

Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, ovvero le grandi regioni più ricche, registrano un aumento dei prestiti leggermente inferiore alla media italiana. E’ il caso soprattutto del Piemonte con un +2,7%.

Più soldi alle famiglie del Sud

Dopo il Trentino il risultato peggiore a livello nazionale è quello delle Marche, dove si segnala un aumento del +1,1% del credito concesso ai nuclei familiari. Le aree più industrializzate e produttive sono a fondo classifica anche quando si parla di prestiti alle piccole imprese. E in questo caso il dato è più grave, non solo perché sono le aziende ad essere protagoniste, ma soprattutto perché vi è il segno meno.

Infatti a fronte di un calo del 1,1% totale del credito alle imprese con meno di 20 dipendenti in Lombardia il decremento è del 2%, in Veneto del 2,4%, in Emilia Romagna del 2,1%. Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Marche sono le regioni in cui si raggiungono i risultati peggiori, con rispettivamente -3,4%, -3,2%, -3%.

E’ probabile che criteri più stringenti messi in atto dalle banche, già appesantite da crediti non incassati, abbiano colpito in modo asimmetrico i debitori più fragili, ovvero le aziende più piccole.

Poche erogazioni in Lombardia

Al Sud invece vi sono degli aumenti. In Campania i prestiti alle piccole imprese crescono del 1,8%, in Basilicata dell’1,1%, in Sicilia del 0,9%. Le discrepanze tra le aree del Paese nel caso del credito a queste aziende sono maggiori che in quello dei prestiti alle famiglie.

Il Centro-Nord in parte si rifà con le imprese medio-grandi. Nel complesso il credito in questo caso aumenta del 1,6%, ma si arriva a un +6,5% nel Lazio, a un +6,1% in provincia di Bolzano, a un +4% in Piemonte, a un +5,3% in Friuli.

Qui le oscillazioni tra una regione e un’altra sono ancora più ampie. Infatti delude la Lombardia con un aumento dell’1%, e ancora di più Veneto ed Emilia Romagna con solo +0,4% e +0,7%. Performance negative invece in Sardegna, Puglia, Molise, Abruzzo e Calabria.

Credito alle piccole imprese, chi è a quota zero

In generale, visto che pesano molto di più le aziende più grandi di quelle più piccole, è comunque il Sud a perdere nelle statistiche sul totale delle imprese (prima colonna). Con una crescita zero del credito, mentre a prevalere è il Centro, grazie all’ottima performance del Lazio, +5,9%, la migliore in Italia.

I dati si riferiscono al: 2017-2018

Fonte: Banca d’Italia

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