Congedi parentali, gli uomini al Sud li richiedono di più

C’è una legge per incentivare i maschi, ma nel 92,3% dei casi lo usano le donne

I lavoratori dipendenti con figli fino a 14 anni in quarantena (perché positivi al Covid o in seguito a un contatto stretto) o in Dad che non possono lavorare in modalità agile potranno chiedere all’Inps di accedere ai congedi parentali con causale Covid pagato al 50%. Lo ha chiarito l’Inps con un messaggio nel quale spiega che questa possibilità è valida dal 13 marzo, data di entrata in vigore del decreto sulle misure per fronteggiare la diffusione del Covid, fino al 30 giugno.

I congedi parentali causa Covid

Parlando di congedi parentali, è appena uscita la notizia che la svedese Volvo garantirà ai suoi 40mila dipendenti in tutto il mondo, donne e uomini, il diritto a un congedo parentale retribuito di sei mesi con l’obiettivo dichiarato di migliorare la parità di genere e attrarre talenti. Ma quanti sono i giorni di congedo parentale richiesti in Italia? Quelli richiesti dagli uomini stanno crescendo? Sì, ma vediamo meglio.

Il congedo parentale per gli uomini

Dobbiamo iniziare dicendo che negli ultimi anni è stato aumentato il numero di giorni di congedo obbligatorio per i padri, che sono passati da 4 a 5 nel 2019, da 5 a 7 nel 2020 e da 7 a 10 nel 2021, da utilizzare fino a quando il figlio o la figlia ha 5 mesi di vita. Questo in aggiunta ai due facoltativi che può prendere in alternativa a quelli della madre al congedo parentale vero e proprio.

Il congedo parentale di 10 mesi

Quest’ultimo consiste in 10 mesi di astensione dal lavoro che può essere usufruito da entrambi i genitori se lavoratori dipendenti nei primi 12 anni del bambino o della bambina. Ognuno di loro può assentarsi per non più di 6 mesi, in modo ovviamente anche frazionato. Per la donna tale periodo è successivo a quello del congedo di maternità, per l’uomo i 6 mesi possono diventare 7 se decide di prendere più di tre mesi continuativi. In tal caso i 10 mesi complessivi diventano 11. Si tratta questo di un chiaro tentativo di responsabilizzare anche il padre nella cura dei figli. E tuttavia non sembra avere funzionato moltissimo per ora.

congedi parentali

Cosa dice la legge sul congedo parentale

Secondo gli ultimi dati dell’Inps, che risalgono al 2019, le donne hanno chiesto circa 14.528.386 giorni di congedo parentale, contro solo 1.638.920 concessi agli uomini. Lo squilibrio è totale, l’89,9% delle giornate sono stati usufruiti dalle donne. Siamo lontanissimi dal rapporto 50-50 che la legge concede. Se guardiamo alle sole domande il divario si riduce: 266.695 provengono da donne, 65.479 da uomini, che erano il 19,7% dei richiedenti. Vuol dire che non solo le donne accedono di più a tale congedo, ma che poi rimangono assenti dal lavoro per più tempo. In media nel 2019 si è trattato di 59, contro i 25 dei padri.

La retribuzione in caso di congedo parentale

Negli anni precedenti i numeri erano stati più alti. Nel 2015 per esempio le donne si erano assentate per 70 giorni e gli uomini per 30. Il congedo parentale è stato sempre meno richiesto tra l’altro dal 2015 stesso in poi. Si è passati da 19.551.763 giornate usufruite in quell’anno alle 16.167.306 del 2019. Incide chiaramente il calo delle nascite, ma non solo, visto che diminuisce anche il numero di giorni richiesti per genitore in congedo. Nel 2015 inoltre era maggiore lo squilibrio dei generi, con il 93% delle giornate utilizzate dalle madri e solo il 7% dai padri. Vi è quindi poi stato un miglioramento, ma molto ridotto. Forse ancora più interessanti ed eloquenti sulla situazione del mercato del lavoro italiano sono però sono i dati delle diverse aree del Paese

Congedo parentale, dove viene richiesto di più

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non è al Nord che troviamo è il minore gap tra i generi in questo campo. Anzi. Al Nord Ovest nel 2019 solo il 6,8% delle giornate erano usufruite dai padri, al Nord Est il 9,5%. Nonostante i piccoli aumenti rispetto agli anni precedenti quando tale proporzione era ancora più piccola. Nel Centro si arrivava al 9,9%, ma solo al Sud si superava il 10% e nelle Isole addirittura al 32,6%.

Anche in numero assoluto le giornate di congedo parentale maschile in Sicilia e Sardegna sono molto numerose, a paragone con quelle utilizzate dai lavoratori delle ben più popolose regioni del Nord Ovest, 315.484 contro 381.961. Dobbiamo però considerare che proprio nel Mezzogiorno è ancora più grande il gap tra l’occupazione maschile e femminile. Ovvero, sono così poche le donne che lavorano che è probabilmente anche per questo che i congedi parentali richiesti da queste ultime una volta diventate madri sono in numero inferiore.

Probabilmente incide anche il fatto che nel Sud e nelle Isole sia maggiore la proporzione di lavoratori impiegati nel settore statale, dove si tende a chiedere e a concedere maggiormente congedi, e in modo più paritario per uomini e donne, a differenza che nel settore privato. È evidente che più che cambiamenti legislativi ci sarà bisogno soprattutto di un cambiamento culturale per rendere la cura dei figli un affare paritario tra padri e madri

I dati si riferiscono al 2015-2019

Fonte: Inps

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