La Germania torna a correre: nel 1° trimestre Pil a +0,4%

Merito delle costruzioni e dei consumi privati. Nel 2018 giù (ancora) la disoccupazione

Dopo due trimestri da dimenticare, i tedeschi possono tirare un sospiro di sollievo. Il Pil della Germania nel primo trimestre 2019 è aumentato dello 0,4%. Un segno più che, a conti fatti, non si vedeva dalla metà del 2018. Il merito? Maggiori investimenti nel settore delle costruzioni e un aumento dei consumi privati, dice l’Istituto di statistica tedesco. Cala ancora, invece, la spesa delle amministrazioni pubbliche.

Il Pil della Germania nel primo trimestre 2019

Il grafico sopra mostra innanzitutto la variazione del Pil tedesco rispetto al trimestre precedente (valori rappresentati sulla linea). Nei primi tre mesi di quest’anno, quindi il Prodotto interno lordo della Germania è aumentato dello 0,4% rispetto agli ultimi tre mesi del 2018. Andando a ritroso, si scopre che nel 4° trimestre dello scorso anno il Pil era fermo allo 0%, mentre nel 3° trimestre era addirittura calato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Anche la Germania, quindi, è stata sull’orlo della recessione tecnica (che avviene nel caso di due trimestri negativi consecutivi, come nel caso dell’Italia).

I valori rappresentati in barre, invece, mostrano la variazione del Pil tedesco rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (i dati però non sono “aggiustati” in relazione ai giorni lavorativi del calendario). Nei primi tre mesi del 2019, quindi, è aumentato dello 0,6% rispetto al 1° trimestre del 2018. La crescita maggiore, però, era stata registrata nel 2° trimestre 2018, in crescita del 2,3% rispetto al 2° trimestre del 2017. Insomma: la macchina tedesca si sta (timidamente) riprendendo.

Disoccupazione: in Germania è al 3,4%

Buone notizie anche sul fronte della disoccupazione: l’Istituto di statistica tedesco ha confermato che nel 2018 il tasso di disoccupazione in Germania è calato per il nono anno consecutivo. Soltanto il 3,4% dei cittadini abili al lavoro e in età compresa fra 15 e 74 anni non ha un impiego. Si tratta della seconda percentuale più bassa nell’Unione europea, dopo il dato della Repubblica ceca (2,2%). Ecco il grafico.

Nella parte bassa della classifica ci sono anche Ungheria, Malta, Paesi Bassi e Polonia, tutti con un tasso di disoccupazione inferiore al 4%. I Paesi più in affanno sono invece la Grecia, con una disoccupazione record del 19,3%, la Spagna al 15,3% e ovviamente l’Italia, come dimostrano le ultime notizie economiche.

I dati si riferiscono al: 2018-2019

Fonte: Destatis

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