Russia Corea del nord: ecco tutti gli aiuti di Mosca

Russia Corea

Dal Cremlino 35 milioni l’anno devoluti per “motivi umanitari. A chi vanno

Il grafico mostra i Paesi che ricevono aiuti governativi dalla Russia, in media 35 milioni di dollari all’anno, lo 0,002% del Pil russo. Come si vede, la maggior parte dei fondi va ai Paesi CIS (Comunità Stati Indipendenti), cioè agli Stati che facevano parte dell’ex Unione Sovietica (fucsia) e alla Siria (verde). Tre fette piuttosto grosse vanno all’Africa Orientale (arancio) al Nord Africa (giallo) e ad altri Paesi africani (rosa). La Palestina (blu) riceve il 7% mentre non stupisce, dati i rapporti Russia Corea del Nord, che il 4% dei fondi finiscano proprio al Paese asiatico (rosso). I dati sono incompleti: mancano i finanziamenti della Russia all’International Civil Defence Organisation, un’organizzazione intergovernamentale che aiuta le vittime di disastri naturali e al RussianSerbian Humanitarian Centre in Serbia.

I rapporti Russia Corea del Nord

La maggior parte dei finanziamenti Russi va alle vittime di carestie (38%) e di catastrofi naturali (21%), ma non è questo il caso della Corea del Nord, l’ultima dittatura comunista “pura”, che rifiuta nettamente di aprirsi a qualsiasi forma di economia di mercato, possiede un arsenale nucleare e ha l’esercito più numeroso del mondo ( 1.106.000 militari in servizio effettivo e altri 8.389.000 tra riservisti e paramilitari). La situazione della popolazione della Corea del Nord, guidata dal suo dittatore Kim Jond Un è di effettivo bisogno: il 37% dei bambini sono malnutriti e la malnutrizione causa il 29% delle morti ogni anno.

Aiuti umanitari per scopi politici

In teoria, la Russia ha sottoscritto i 23 principi dei buoni donatori internazionali, che impongono di non strumentalizzare i finanziamenti umanitari per acquisire influenza geopolitica.

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In pratica, è difficile credere che i finanziamenti alla Siria siano puramente umanitari, visto che vanno esclusivamente a beneficio delle popolazioni dei territori controllati da Bashar El Assad, alleato di Vladimir Putin.

L’Unione Sovietica è stata un grande donatore internazionale. Quando è entrata in crisi, invece, gli aiuti ha iniziato a riceverli. Dal 2000, grazie al miglioramento della situazione economica, la Russia è diventata un donatore emergente. Dona lo 0,002% del Pil, come la Cina, ma circa 100 volte meno dei più grandi donatori del mondo come il Kuwait (0,24%), il Lussemburgo (0,17%) e la Svezia (0,15%).

I dati si riferiscono al 2015
Fonte: OCHA FTS

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