Rinnovo contratto statali: fino a 194 euro in più al mese

Ecco gli aumenti per ministeriali, dipendenti di agenzie fiscali e enti pubblici

Sotto l’albero di Natale vi sono delle novità positive per una parte dei dipendenti pubblici italiani. È stato rinnovato il contratto degli statali che lavorano nei ministeri, nelle agenzie fiscali, negli enti pubblici non economici, come per esempio l’Inps e l’Inail.

Cresceranno anche i salari di coloro che sono occupati presso il Cnel, l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) l’Ansfisa (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali), l’Ansv (Autorità investigativa per la sicurezza dell’aviazione civile dello Stato italiano), l’Agid (Agenzia per l’Italia Digitale). Insomma, a godere degli aumenti saranno quei dipendenti statali che lavorano nei gangli centrali dell’Amministrazione Pubblica, e che sono tuttavia una minoranza, essendo la gran parte in realtà inquadrata nella sanità, nella scuola, negli enti locali. Per ora questi non sono stati toccati dall’accordo.

Il rinnovo del contratto degli statali ministeriali prevede incrementi salariali fino a 117 euro

Nella nostra infografica abbiamo inserito gli incrementi mensili, in euro lordi, che spetteranno al gruppo più numeroso di beneficiari, i ministeriali. Secondo quanto reso pubblico dall’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, il rinnovo del contratto di questi statali oggi non riguarda i dirigenti, ma gli altri impiegati, e prevede che gli aumenti dipendano dalle aree e dalle fasce in cui i lavoratori sono inquadrati.

Gli aumenti per fasce di inquadramento degli statali

Così coloro che si trovano in quella più alta tra quelle interessate dall’accordo, gli ispettori generali, otterranno fino a 117 euro in più al mese, mentre l’incremento per i direttori di divisione sarà di 109 euro, sempre mensili. Via via che il livello del dipendente scende diminuisce anche l’aumento cui ha diritto: è di 84 euro, per esempio, per chi è nella terza area e fascia 1, di 70,1 per chi si trova nella seconda area fascia 3 e di 63 euro per chi appartiene alla prima area fascia 1, la più bassa.

Oltre a questi incrementi mensili il rinnovo del contratto degli statali comporta anche alcuni arretrati una tantum, che saranno sostanziosi, e andranno dai 2.181,65 euro per il livello più alto ai 1.162,59 per quello più basso. Il motivo è che nell’accordo tra Stato e Cgil, Cisl e Uil sono stati inseriti anche quegli aumenti che sarebbero dovuti scattare già nel 2019 e nel 2020 e che non si erano concretizzati. Verranno, quindi, versati agli statali i soldi non percepiti negli ultimi 2 anni.

rinnovo contratti statali

A quanto arriveranno gli stipendi degli statali

Aran rende noto anche quale sarà la remunerazione per una parte degli statali dopo l’entrata in vigore di questo rinnovo del contratto della Pa. Quella di un ispettore generale arriverà mediamente a 34.607,27 euro lordi per 12 mensilità, con esclusione, quindi, della 13esima e dell’eventuale 14esima. Mentre lo stipendio annuale di chi è in area 1 fascia 1 sarà di 18.243,61 euro Coloro che lavorano nelle agenzie fiscali saranno interessati dagli stessi aumenti, a parità di livello, a partire dai prossimi mesi. Tuttavia gli incrementi di cui avrebbero dovuto godere nel 2019 e 2020 erano in realtà superiori, e così riceveranno maggiori arretrati una tantum, fino a un massimo di 2.465,64 euro.

Diverso è il trattamento riservato a chi è stato assunto in altri enti, come quelli citati in precedenza. Questa minoranza nella minoranza, perché sono meno numerosi dei ministeriali, riuscirà a guadagnare di più di questi ultimi dal rinnovo del contratto. Anche più di 194 euro al mese.

Sono i dipendenti dell’Agid i più fortunati

Ad avere strappato gli aumenti migliori sono stati coloro che lavorano all’Agid, l’Agenzia per l’Italia Digitale, ente creato nel 2012 allo scopo di assistere la Pubblica Amministrazione e le imprese nell’opera di digitalizzazione dei servizi. Coloro che, tra i suoi dipendenti, rientrano nella terza categoria e nella fascia più alta, la nove, godranno di un incremento mensile di 194,46 euro. Si tratta di lavoratori che hanno una remunerazione che in seguito a questo rinnovo del contratto giungerà fino a 44.674,87 euro all’anno.

Bene gli stipendi all’Agid, male quelli al Cnel

Decisamente più ridotto l’aumento medio di chi lavora al Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro che da tempo molti vorrebbero abolito, ma che è ancora in funzione. In questo caso il salario aggiuntivo andrà dai 63 euro al mese della fascia più bassa ai 106 di quella più alta. Chi si ritrova in quest’ultima avrà uno stipendio lordo annuo di 31.521 euro, sempre su 12 mensilità. Fino a 117 euro arrivano gli incrementi mensili di chi è occupato presso gli enti pubblici non economici grazie al nuovo contratto, e fino a 151,8 quelli di chi è nell’organico di Enac, Ansfisa e Ansv.

I salari degli statali sono cresciuti più di quelli privati

Tale rinnovo dei contratti per questi statali con ogni probabilità andrà a incrementare il vantaggio, per ora lieve, di cui i dipendenti pubblici nel loro insieme godono nei confronti dei lavoratori privati nell’ambito della crescita delle remunerazioni. Questa, infatti,  è stata, secondo i dati dell’Aran, del 5% per gli statali non dirigenti se si prendono come termini di confronto i salari medi del 2015 e quelli del settembre 2021.

L’aumento che nello stesso lasso di tempo ha, invece, interessato i privati è stato del 4,7%. Certo, l’andamento degli stipendi è stato molto diverso. Quelli pubblici, che seguono gli accordi sindacali, hanno goduto di un netto e improvviso incremento, superiore al 4% annuo, a metà 2018, a seguito del rinnovo dei salari della Pa che era stato deciso allora, ma sono stati da allora pressoché fermi. Gli stipendi privati, invece, essendo decisi in modo molto meno centralizzato, ogni mese sono saliti di qualche decimale.

Il contratto degli statali allargherà il gap tra lavoratori pubblici e privati?

Ora con questo secondo accordo a distanza di tre anni vi sarà un ulteriore scatto a favore dei lavoratori pubblici, a meno che anche gli stipendi privati nei prossimi mesi godano di incrementi maggiori di quelli visti in passato. A livello europeo molti analisti hanno previsto, in effetti, una maggiore tensione salariale a causa della ripresa economica, dell’inflazione in crescita e della carenza di personale in molti comparti.

Tuttavia, l’Italia è uno dei Paesi in cui anche secondo la Commissione Europea si verificheranno gli aumenti minori. Il tasso di occupazione particolarmente basso, la presenza di una maggiore proporzione di cittadini in cerca di lavoro e una produttività inferiore alla media fanno in modo che l’andamento dei salari privati non sia particolarmente brillante.

Il lavoro all’interno dello Stato rimane tra quelli più remunerativi, soprattutto se è svolto presso le sue funzioni centrali.

I dati sono del 2021

Fonte: Aran

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