Pubblica amministrazione digitale: in arrivo 9,75 miliardi di euro

Per l’innovazione del Paese (imprese comprese) ci sono 50,7 miliardi

La missione del Pnrr intitolata Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura è la seconda più importante in termini di fondi stanziati delle sei missioni di cui si compone il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ed è anche la più interessante per le imprese e da coloro che sperano in un boost alla crescita dal piano europeo. Ovviamente al suo interno c’è un capitolo importante per far diventare la pubblica amministrazione più digitale perché se il settore pubblico non tiene il passo dell’economia, ogni sforzo innovativo è destinato a fallire.

Per la transizione digitale pronti oltre 50 miliardi

I miliardi stanziati sono nel complesso 50,07, ma quelli provenienti dal Pnrr vero e proprio sono 40,73. Altri 800 milioni verranno da React-Eu e 8,54 dal fondo complementare governativo. Ma è la parte riguardante i fondi europei che è stata divisa dal governo in componenti, capitoli, ambiti perché trattandosi di risorse provenienti da Bruxelles sono questi che vanno rendicontati in modo dettagliato.

E la parte del Pnrr sulla digitalizzazione sembra avere una direzione ben definita, quella del potenziamento della competitività, soprattutto delle imprese. Delle tre componenti di questa missione quella chiamata Digitalizzazione, Innovazione e Competitività del sistema produttivo è infatti quella largamente maggioritaria, con 24,3 miliardi allocati su 40,73.

I fondi stanziati per la digitalizzazione pa

Si tratta di quella che include la cosiddetta Transizione 4.0, cui vengono dedicati 13,97 miliardi. Nelle intenzioni del governo è la prosecuzione della già esistente Industria 4.0 il cui obiettivo era ed è la trasformazione digitale dei processi produttivi, l’incremento degli investimenti in beni immateriali, con un’estensione di quelli agevolabili fiscalmente. Lo scopo di quelli che saranno soprattutto incentivi fiscali sarà accrescere la produttività attraverso la ricerca e sviluppo, la formazione in impresa, l’acquisto di macchinari più avanzati.

I fondi per le reti ultraveloci

Un altro ambito di intervento di questa componente riguarda le reti ultraveloci. In questo caso si tratta dell’impegno di portare la banda a 1 Gbps e la rete 5G laddove le principali compagnie private non hanno interesse a operare perché zone troppo poco densamente abitate. A questo scopo sono destinati 6,31 miliardi.

Altre misure sono destinate in modo particolare alle imprese. Circa 1,29 miliardi andranno a coprire una quota degli investimenti delle aziende nell’ambito della space economy, anche nell’ottica di un lavoro di prevenzione del cambiamento climatico attraverso l’osservazione del territorio dal satellite. Mentre altri 1,95 miliardi sono riservati alle politiche industriali di filiera e all’internazionalizzazione. E uno strumento sarà il potenziamento del fondo gestito da Simest che eroga prestiti agevolati alle aziende che operano nei mercati esteri.

pubblica amministrazione digitale

La pubblica amministrazione diventa digitale

Un sistema produttivo però non può funzionare in modo pienamente efficace senza una pubblica amministrazione efficiente. Ed è per questo che questa missione del Pnrr sulla digitalizzazione include anche una componente dedicata alla Digitalizzazione, Innovazione e Sicurezza nella pubblica amministrazione, che vale nel complesso 9,75 miliardi.

La parte del leone con 6,14 miliardi la fa proprio la digitalizzazione. Ovvero la migrazione in cloud di tutti i dati e degli applicativi, lo spostamento online della gran parte delle interazioni tra cittadini e uffici pubblici. Parallelamente dovendo dipendere così tanto dai servizi digitali diventerà fondamentale investire in cybersecurity e anche questo è un altro capitolo di spesa.

Migliorare le competenze dei dipendenti pubblici

Inoltre, 1,27 miliardi poi saranno usati per l’innovazione pa, che in questo caso significa modernizzare gli strumenti di reclutamento, anche con l’ausilio della digitalizzazione, e migliorare le competenze con un reskilling e upskilling del capitale umano. Altri 2,34 miliardi sono dedicati a una parte cruciale della Pubblica Amministrazione, la giustizia, e saranno usati prevalentemente per assumere più personale per consentire alla magistratura a smaltire i processi pendenti. Uno degli strumenti per aumentare la competitività del sistema Paese è del resto, come si dice da anni, velocizzare i tempi della giustizia.

Al turismo e alla cultura 6,68 miliardi

In questa missione del Pnrr, sulla digitalizzazione in primis, ma in realtà dedicata al miglioramento di tutto il sistema economico, è stata inserita anche la cultura e il turismo, con una dotazione di 6,68 miliardi. Anche in questo caso però il digital ha il suo ruolo. Al turismo 4.0 sono assegnati 2,4 miliardi. Sarà creato un hub unico per il turismo digitale, e saranno creati fiscali per il miglioramento della competitività delle imprese del settore, per riqualificare le strutture con l’obiettivo di aumentare la sostenibilità.

Rigenerare i piccoli borghi con i fondi del Pnrr

Altri 2,72 miliardi sono quelli destinati alla rigenerazione dei siti più piccoli, lontani dai flussi principali, per esempio i piccoli borghi, con fondi per tutelare il paesaggio e anche per proteggere i siti da uno dei pericoli del nostro territorio: i terremoti. Sostanzialmente questa missione come tutto il Pnrr opera su un campo vastissimo. L’obiettivo è non lasciare indietro nessun aspetto e non deludere nessuno.

I dati si riferiscono al 2021

Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri

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