Il Pil italiano nel 2020 sarà tra i peggiori del mondo

Sono le previsioni del Fondo monetario internazionale sulla crisi da coronavirus

La crisi da coronavirus sarà tremenda: il Pil globale post coronavirus diminuirà del 3%. E lo sarà ancor di più nell’Eurozona: -7,5% nel 2020. In Italia, se possibile, andrà peggio: -9,1%. Sono le previsioni contenute nel World Economic Outlook primaverile del Fondo Monetario Internazionale. Fa peggio dell’Italia solo la Grecia (-10%). Oltre i confini europei, sono solo 3 i Paesi per i quali l’Fmi prevede un calo peggiore: il Libano (-12%), il Venezuela (-15%, che però segue il -35% del 2019) e Macao (-29,6%). L’Italia sarebbe stata comunque una delle peggiori al mondo per il Pil. Poi è arrivato il coronavirus che non ha fatto altro che peggiorare le cose.

Il Pil e la crisi da coronavirus

La crisi sarà pesantissima e, se ve lo state chiedendo, peggiore di quella del 2008. Stando, almeno, a questi numeri. Nel 2009, quando per la prima volta in 60 anni il Pil fu negativo, la flessione fu dello 0,1%. Adesso parliamo, invece, del 3%. La perdita del Pil prevista per quest’anno sarà la maggiore tra i grandi Paesi dell’Eurozona, con la Spagna accreditata di un -8%, la Francia di un -7,2% e la Germania del -7%. Per l’anno prossimo il rimbalzo italiano  stimato al +4,8%, sarà inferiore a quello della sola Germania (+5,2%) ma superiore a Francia (+4,5%) e Spagna (+4,3%). Nel grafico in alto vediamo, comunque, la previsione del 2020 e del 2021. E abbiamo modo di fare i confronti.

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Solo la Cina riuscirà a crescere, nonostante tutto

Venendo alle altre maggiori potenze economiche mondiali, di tutto rilievo il calo previsto per gli Usa quest’anno (-5,9%) seguito da un +4,7% il prossimo, dal Giappone (-5,2% e + 3%) mentre la Cina riuscirà a crescere anche quest’anno (+1,2%) per poi accelerare bruscamente al +9,2% il prossimo). L’anno in corso vedrà, secondo gli economisti del Fondo monetario internazionale, anche un forte aumento della disoccupazione, sia in Italia, dove salirà al 12,7% della forza lavoro rispetto al 10% registrato nel 2019, sia nell’intera eurozona dove salirà dal 7,7% al 10,4%.  La dinamica dovrebbe, e il condizionale è d’obbligo, essere riassorbita l’anno prossimo con un tasso di disoccupazione stimato al 10,5% in Italia e all’8,9% nell’Eurozona. Inflazione , sempre in Italia prevista allo 0,2% quest’anno e allo 0,7% il prossimo mentre l’attivo delle partite correnti, alimentato dall’export italiano, resterà sempre su livelli alti, rispettivamente al 3,1% e al 3% del Pil.

Fonte: Fondo monetario internazionale 

I dati si riferiscono al: 2020 e 2021

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Le regioni che crescono di più nel Pil 

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