I dati sul credito al consumo: il 12,1% sono in arretrato con le rate, record tra i grandi Paesi Ue
La prima tabella rappresenta la percentuale di mancati pagamenti del credito al consumo tra quelli che avevano chiesto prestiti, prima e dopo la crisi, nel 2008 e nel 2016. Non si parla qui di mutui per acquistare una casa, ma per esempio della cessione del quinto dello stipendio, o dei pagamenti rateizzati di un’auto o delle spese con carta revolving.
I mancati pagamenti nel credito al consumo
Come era facilmente immaginabile c’è stato un aumento durante e dopo la crisi delle famiglie con pagamenti arretrati, e tuttavia come sottolinea un report della Banca d’Italia, le banche durante la ripresa hanno goduto di un calo dei crediti deteriorati. Come mai? Perché proprio coloro che hanno visto peggiorare la propria situazione, accrescere le difficoltà di ripagare i mutui, sono anche quelli che ne hanno chiesti meno, ovvero i più poveri, i giovani, le famiglie numerose.
I poveri vanno in tilt
E questo lo vediamo nella seconda tabella, che rappresenta la percentuale di nuclei familiari che avevano un debito riferibile a un mutuo per credito al consumo.
Nel 2016 solo l’8,4% delle famiglie italiane aveva acceso un prestito, contro il 41,2% di quelle inglesi per esempio, o il 32,5% di quelle francesi, il 20,8% di quelle tedesche, il 19,3% di quelle spagnole.
Ma le banche diminuiscono le sofferenze
Ma il dato più interessante riguarda appunto come questi dati erano cambiati rispetto al 2008, a causa della crisi. Mentre in altri Paesi si era avuto un calo piuttosto ridotto della proporzione di nuclei con tali debiti, come per esempio in Germania, in Spagna e Italia questa diminuzione era stata più marcata, rispettivamente del 7,4% e del 6,4%. Ancora più importanti perché si trattava di due Paesi in cui già era basso il ricorso a tali strumenti.
In un certo senso la crisi ha agito in senso prociclico, ovvero ha depresso la domanda di credito proprio quando il reddito era inferiore e quindi ve ne era più bisogno. Non è una cosa sorprendente, anzi è piuttosto tipica, ed è piuttosto interessante il fatto che sia calata la domanda di credito proprio dei più poveri.
I poveri (quelli al di sotto del 60% del reddito mediano nazionale) sono infatti quelli tra cui è cresciuta di più la proporzione di sofferenze, dal 20,5% al 28,6%, mentre in media in Italia si è passati dal 10,5% al 12,1% e in Francia e Germania c’è stato addirittura un calo, anche tra i più poveri, ma allo stesso tempo sono anche coloro tra i quali il calo della domanda di credito è stata maggiore, più che in Spagna, in Francia o in Germania. Si è passati dall’11,3% al 5,7% di nuclei poveri che hanno chiesto un credito al consumo. Se guardiamo alle proporzioni si tratta di più che un dimezzamento. In Germania invece le stesse percentuali passano per esempio dal 13,8% al 12,1%.
Mancati pagamenti credito al consumo: basta soldi, grazie
Questi dati spiegano quindi perché è migliorata la situazione dei crediti deteriorati presso le banche. Perché nonostante la peggiorata situazione economica le categorie più problematiche, i poveri, i giovani, le famiglie numerose hanno rinunciato a chiedere credito.
I dati si riferiscono al: 2008-2016
Fonte: Banca d’Italia
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