Dopo Messina Denaro, i latitanti italiani più pericolosi

Il boss mafioso morto di tumore. Ora è Giovanni Motisi il più ricercato

Matteo Messina Denaro è morto per un tumore nel carcere dell’Aquila. E con la sua scomparsa cambia la mappa dei latitanti più pericolosi ancora in circolazione. Tra i latitanti italiani più ricercati non si possono non citare quelli che si sono resi responsabili di violenze negli Anni 70 tra i quali Luigi Bergamin e Raffaele Ventura, che si sono costituiti a Parigi, dove vivevano inseguiti da una richiesta di estradizione avanzata dalle autorità italiane. Bergamin e Ventura si aggiungono ai sette terroristi, ufficialmente latitanti, di cui l’Italia ha richiesto l’estradizione e che avevano ricevuto condanne da tribunali italiani per reati di violenza politica compiuti tra gli anni Settanta e Ottanta. Sono: Giovanni Alimonti, Enzo Calvitti, Roberta Cappelli, Marina Petrella, Giorgio Pietrostefani, Sergio Tornaghi e Narciso Manenti.

Complessivamente sono circa 40 i latitanti italiani ricercati per reati legati al terrorismo in Francia secondo le stime del ministero dell’Interno del gennaio 2019. E quasi tutti hanno scelto di rifugiarsi in Francia, protetti dalla dottrina Mitterrand.

Che cosa è la dottrina Mitterrand

La dottrina Mitterrand prende il nome del presidente socialista francese François Mitterrand. Nel documento approvato dal governo negli Anni ’80 si diceva che: “la Francia valuterà la possibilità di non estradare cittadini di un Paese democratico autori di crimini inaccettabili nel caso di richieste avanzate da Paesi il cui sistema giudiziario non corrisponda all’idea che Parigi ha delle libertà”. In ogni caso, parliamo di latitanti che hanno un peso storico e politico significativo, ma non sono ritenuti pericolosi. Ecco invece quelli definiti “di massima pericolosità” secondo il ministero dell’Interno.

latitanti italiani

Quali sono i latitanti italiani di massima pericolosità

Sono tutti appartenenti ad organizzazioni criminali di stampo mafioso inseriti in un elenco aggiornato periodicamente dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale. Per catturarli esiste una unità speciale chiamato “Programma Speciale di Ricerca” gestito dal Giirl, il Gruppo integrato interforze.

Il gruppo di lavoro che seleziona i soggetti da inserire nell’elenco è stato istituito nel 1994, subito dopo l’arresto di Totò Riina. E’ costituito da uomini appartenenti a Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Servizi antidroga, Dia e servizi segreti. I criteri per valutare la massima pericolosità di un latitante sono essenzialmente tre: la durata della latitanza, la gravità dei reati commessi e l’appartenenza ad un’organizzazione criminale.

La lista dei latitanti italiani ancora in circolazione

Nell’elenco, consultabile sul sito del ministero dell’Interno, ci sono sette latitanti italiani. Nel grafico in alto li abbiamo ordinati in base al numero di anni di latitanza. Il primo in ordine alfabetico è Attilio Cubeddu, nato ad Arzana in provincia di Nuoro il 2 marzo 1947. Lo storico esponente dell’Anonima Sequestri sarda, è ricercato dal 1997 dopo non aver fatto rientro, al termine di un permesso nella Casa Circondariale di Badu è Carros (Nuoro).

I latitanti italiani ricercati per strage

Matteo Messina Denaro era il più conosciuto dei sette ed è anche il più noto degli (ex) latitanti italiani. Nato a Castelvetrano, in provincia di Trapani, il 26 aprile del 1962, è stato latitante dal 1993 per associazione di tipo mafioso, omicidio, strage, devastazione, detenzione e porto di materie esplodenti, furto ed altri reati ancora. Il 29 giugno del 1994 erano state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. Matteo Messina Denaro è stato l’ultimo grande boss della Mafia siciliana.

I criminali italiani latitanti e la mafia

Giovanni  Motisi, nato il primo gennaio 1959 a Palermo, è ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso ed altro, dal 2002 per strage ed altro. Deve scontare la pena dell’ergastolo. Il dieci dicembre 1999 iniziano le ricerche. É stato il killer di fiducia di Totò Riina, secondo un collaboratore di giustizia presente anche quando si parlò per la prima volta di ammazzare il generale Dalla Chiesa. Nella lista è stato inserito da poco anche il boss della camorra Renato Cinquegranella.

Le ricerche si estendono a tutto il mondo

È nato a Napoli nel 1949 ed è ricercato dal 6 ottobre 2002 per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro. Il 7 dicembre 2008 scattano le ricerche in ambito internazionale. Nella lista c’è anche il criminale della ‘ndrangheta Rocco Morabito, che deve scontare 30 anni di carcere. Arrestato in Uruguay il 3 settembre 2017. Ma, nell’attesa di essere estradato in Italia, è evaso il 24 giugno 2019.

Chi è entrato in clandestinità da poco tempo

Gli ultimi due inseriti nella lista sono Raffaele Imperiale di Castellamare di Stabia, ricercato dal 2016 per traffico internazionale di sostanze stupefacenti aggravato dal metodo mafioso, e Graziano Mesina, il più famoso esponente del banditismo sardo del dopoguerra. È conosciuto per le numerose evasioni (dieci quelle riuscite) e per il suo ruolo di mediatore nel sequestro di Farouk Kassam. É latitante dal 2 luglio, da quando la Cassazione ha reso definitiva la sua condanna a 30 anni di carcere per traffico di droga.

I dati si riferiscono al: 1978-2021

Fonte: Ministero dell’Interno

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