Morti per incidenti stradali: 6,5 al giorno nel 2020

Calo del 24,5% nell’anno del lockdown. I feriti sono stati 159.249 (-34%)

Nel 2020 ci sono stati 2.395 i morti in incidenti stradali in Italia, in calo del 24,5% sull’anno precedente. Dai dati elaborati dall’Istat in collaborazione con l’Aci emerge il calo drastico verificatosi rispetto al 2019, come mostrato nel grafico in alto. Anche il numero di feriti in incidenti stradali è sceso, attestandosi a 159.249 (-34%). Gli incidenti stradali sono stati 118.298, in drastica diminuzione rispetto al 2019 (-31,3%), come anche i feriti gravi, 14.102 (-20%).

Da anni in calo il numero di morti per incidenti stradali

Interessante notare come l’Italia, prima della pandemia, venisse comunque da una riduzione decennale nel numero dei morti per incidenti stradali. Infatti, i morti nel 2019 furono 3.173 contro i 4.114 del 2010. Il forte decremento del 2020, tuttavia, è ovviamente il frutto delle misure di contrasto alla pandemia, in particolare, il coprifuoco e il lockdown hanno causato un crollo verticale degli spostamenti e, di conseguenza, degli incidenti.

Effetto lockdown sui morti per incidenti stradali

Per vedere gli effetti del lockdown sugli incidenti basta consultare i dati sulla mobilità stradale. Sulla rete extraurbana principale il valore medio dell’Indice di Mobilità Rilevata (Imr) è diminuito del 25% rispetto al 2019, quello relativo al traffico dei mezzi pesanti del 10% circa. Una differenza più consistente riguarda invece la circolazione di veicoli adibiti al trasporto merci, in particolare nel Sud Italia, dove l’indice è risultato in calo del 25%. A livello mensile la diminuzione massima della mobilità si è verificata ad aprile 2020, in coincidenza con il periodo di lockdown generale, toccando punte del -75% per i veicoli leggeri e del -40% per quelli pesanti.

Le statistiche sui morti per incidenti stradali

Come ricordato sopra, i morti per incidenti stradali sono stati 2.395 nel 2020 (-24,5%), dei quali 1.947 uomini e 448 donne. I conducenti deceduti sono 1.697, i passeggeri 289 e i pedoni 409. I livelli massimi si sono registrati nelle fasce di età 20-24 e 50-59 anni per gli uomini e nella classe 55-59 e tra i 70 e gli 84 anni per le donne. Il calo meno vistoso ha riguardato i 30-34enni, -19,4%. Una nota particolarmente negativa nel 2020, a fronte di una drastica diminuzione delle vittime, è rappresentata dall’aumento dei morti per incidenti stradali tra i bambini. Sono 37 quelli tra 0 e 14 anni che hanno perso la vita (35 nel 2019).

Incidenti stradali: distrazione la causa principale

I dati evidenziano come la prima causa di incidente sia la distrazione (15,7%), seguita dalla mancata precedenza e poi dall’eccesso di velocità. Nel complesso, questi tre gruppi costituiscono il 40,2% dei casi. Per quanto riguarda gli incidenti correlati all’uso di alcol e droga, i dati forniti dall’Istat sono stati integrati con quelli di altre fonti, come il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e il Servizio della Polizia stradale del Ministero dell’interno. Su un totale di 40.310 incidenti con lesioni osservati dai due Organi, sono stati 3.692 quelli con almeno uno dei conducenti in stato di ebbrezza e 1.391 quelli per i quali si è rilevato l’effetto di stupefacenti. Il 9,2% e il 3,5% degli incidenti è correlato quindi ad alcol e droga, proporzioni in aumento rispetto al 2019, nonostante la forte diminuzione degli incidenti verificatasi nel periodo.

morti per incidenti stradali

I morti per incidenti stradali per comune e provincia

L’analisi dell’incidentalità stradale evidenzia come sia diminuita meno nei grandi comuni rispetto alla media italiana. Gli incidenti nelle grandi città (Torino, Milano, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Catania sono stati il 24,2% del totale (28.635) e le vittime il 12% (287), la popolazione residente il 16% e il parco auto solo il 14,5%. Per quanto riguarda il numero dei morti per incidenti stradali, in termini assoluti la provincia che ha registrato la maggior diminuzione è stata Milano (-32 morti), seguita da Venezia (-31), Padova (-28), Roma (-27), e Torino (-26).

A Oristano il maggior aumento di vittime

Le statistiche provinciali relative al 2020, elaborate da Aci e Istat, mostrano, come detto, una situazione fortemente condizionata dalle imposizioni del lockdown. Tuttavia, in 17 province (su 107) il numero di decessi è aumentato. Tra queste, i dati peggiori si sono registrate a Oristano (+140%), Barletta-Andria-Trani (+120%) e Sud Sardegna (+76,5%). Viceversa, in provincia di Aosta non vi è stato alcun decesso per incidente stradale, Vibo Valentia ha fatto registrare un -77,8%, Gorizia -70% e Trieste -66,7%. Mentre sono state cinque le regioni che hanno segnato un calo significativo dei decessi: Valle d’Aosta (0 vittime), Calabria (-41%), Basilicata (-38%), Emilia-Romagna (-37%), Friuli Venezia Giulia (-35%). Per quanto riguarda i dati sul numero di incidenti totali avvenuti per provincia, come si vede nel grafico sopra, la classifica è guidata da Roma con 13.721 casi, poi Milano (10.207), Torino (5.259),  Napoli (5.054) e Firenze (3.922). 

Incidenti stradali, il confronto con la Ue

Anche in Europa il numero dei morti per incidenti stradali è diminuito e drasticamente, -17,2% rispetto al 2019. Complessivamente, nel 2020 ci sono stati quasi 19mila morti contro i 22.763 dell’anno precedente. Nel confronto tra il 2020 e il 2010 i decessi si riducono del 36,5% in Europa e del 41,8% in Italia. Resta il dato di una performance dell’Italia peggiore rispetto ai principali Paesi europei. In Germania, su una popolazione di oltre 80 milioni di persone, nel 2020 si sono registrati 2.724 morti (3.059 nel 2019), in Spagna 1.366 (1.755 l’anno precedente), in Francia 2.541 (3.244). Peggio di noi la Polonia con 2.491 vittime contro le 2.909 del 2019. A conferma di ciò si può citare il tasso di mortalità stradale, ovvero i morti per incidente stradale rapportati alla popolazione residente (per milione di abitanti). In testa alla classifica la Polonia con 65,6 vittime, seguita dall’Italia con 40,3, poi Francia con 39, Germania con 32,8 e Spagna con 28,9. Il grafico in alto mostra la diminuzione del tasso di mortalità verificatasi in tutti i Paesi considerati dal 2010.

I dati si riferiscono al: 2010-2021

Fonte: Istat, Aci, Asaps

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