Elezioni Germania 2021: le date, i candidati e i sondaggi

Saranno le più combattute di sempre. Chi prenderà il posto della Merkel?

Le prossime elezioni per il Parlamento in Germania, che si terranno il 26 settembre, si preannunciano forse come le più incerte della storia del Paese. Se anche in passato vi era stato un testa a testa fino alla data del voto, era stato sempre tra i due protagonisti della politica tedesca, ovvero la Cdu, il partito cristiano-democratico, in alleanza con la Csu, i gemelli bavaresi, e i socialdemocratici della Spd. L’egemonia di queste due forze dagli anni ’80 è man mano declinata per l’emergere di altri partiti, tra cui il più importante è quello dei Verdi. Gli ambientalisti tra alti e bassi sono riusciti negli ultimi anni a raggiungere a a volte a superare nei sondaggi Cdu/Csu e Spd, così da rendere quella attuale in realtà una sfida a tre per primato. Cosa che non era mai accaduta in precedenza.

I candidati alle elezioni in Germania

L’incognita quindi riguarda anche la figura del cancelliere che dovrà sostituire Angela Merkel, che dopo 16 anni alla guida del Paese, un tempo lunghissimo soprattutto per gli standard italiani, non si ripresenta neanche come semplice deputata. A contendersi la sua successione saranno Armin Laschet, già presidente del maggior lander tedesco, il Nordreno-Vestfalia eletto di misura alla guida della Cdu nel gennaio 2021 e candidato cancelliere in aprile, Olaf Scholz, ministro delle Finanze e vice-cancelliere, scelto dalla SPD come propria punta già nell’agosto 2020, e infine Annalena Baerbock, leader dei Verdi e front-runner del partito per la sfida della cancelleria.

Nessuna di queste figure scalda i cuori dei tedeschi, e tutte godono di minore fiducia di Merkel, che lascia il potere con un consenso molto alto per avere mantenuto stabile l’economia, tra luci e ombre, anche in momenti difficili. Anche questo fattore rende incerto il voto e ballerini i sondaggi.

Elezioni Germania

I sondaggi delle elezioni tedesche

I sondaggi, appunto. Ad aggiungersi alla limitata distanza tra i partiti vi è il fattore dell’affidabilità degli istituti che rilevano le intenzioni di voto. Sempre meno tedeschi, come avviene del resto anche in Italia, risponde alle domande telefoniche degli intervistatori, spesso solo l’1%, mentre erano il 70% negli anni ’80. Così ci si rivolge al web, complice il fatto che in tanti ormai non hanno una linea fissa, in particolare i giovani. Ma i sondaggi online sono molto più imprecisi.

Le risposte poi non sono sempre sincere. La minore desiderabilità sociale di alcune opinioni, meno politically correct, porta chi le sostiene a mentire. E così capita che partiti come Afd, di destra nazionalista, risultino sottostimati.

Ma qual è lo stato di salute dei partiti tedeschi oggi secondo i sondaggi? Come si vede dalla nostra infografica risulta in testa la SPD, che secondo l’ultima rilevazione di Insa arriva al 26%, superando più di 5 punti CDU/CSU, e di 11 i Verdi, che sono al 15%. Erano molti anni che i socialdemocratici, che sembravano essere avviati a una crisi irreversibile, non risultavano primi.

Il merito è principalmente di Scholz, che risulta più affidabile e popolare rispetto ai contendenti. E secondo alcuni analisti paradossalmente appare come la maggior garanzia di continuità rispetto ad Angela Merkel, di cui è del resto il vice, nonostante appartenga al partito rivale.

La Cdu, lontanissima dal 32,9% di due anni fa, è invece in questo momento affossata dal poco appeal di Laschet, una figura giudicata poco carismatica, mentre a danneggiare i Verdi, che negli ultimi mesi erano apparsi avvicinarsi addirittura al 30%, è l’apparente impreparazione della sua leader.

I partiti minori, dalla Fdp alla Linke all’Afd

Non vi sono solo queste tre forze però a contendersi i seggi nel Bundestag. A superare lo sbarramento del 5% dovrebbero essere anche i liberali della Fdp, partito antichissimo, con le radici nei partiti liberaldemocratici presenti prima del nazismo, che gli ultimi sondaggi danno tra il 12% e il 13,5%, in crescita rispetto alle ultime due elezioni in Germania anche grazie al voto di elettori Cdu delusi da posizioni troppo spostate a centro-sinistra della cancelliera su Europa, immigrazione, finanza.

Anche se i cristianodemocratici più conservatori erano già migrati verso l’Afd, il partito più recente della scena politica tedesca, definito come populista ed estremista dai suoi detrattori, euroscettico e su posizioni più severe sul fenomeno migratorio. Bloccato nelle intenzioni di voto sul’11%, sotto il 12,6% del 2017, non dovrebbe sfondare come in molti prevedevano gli anni scorsi.

Alle elezioni in Germania partecipano poi i post-comunisti della Linke, unione degli eredi del partito unico della Ddr e dell’ala sinistra della SPD. Vivono un momento di appannamento, forse per la concorrenza dei Verdi, e vengono dati tra il 6 e il 7%. Ma forse è ancora presto per trarre conclusioni. Come altri elettorati in Europa anche quello tedesco sembra essere diventato più liquido. E l’ultimo mese di campagna si potrebbe rivelare fonte di sorprese e colpi di scena.

I dati si riferiscono al 2021

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