Solo il 19,6% dei crediti deteriorati viene recuperato

In Europa invece arriviamo al 31,5%. E in Italia riscuoterli costa di più

In Italia solo il 19,6% dei crediti deteriorati (quelli che i debitori non riescono più a ripagare regolarmente o del tutto) vengono recuperati. Parliamo di crediti delle piccole e medie imprese che, per vari motivi, non riescono più ad onorare il debito che hanno contratto con banche o finanziarie specializzate. Siamo molto sotto la media europea di recupero dei cosiddetti Npl, i non performing loans, che è del 31,3%. Ci sono poi Stati nei quali è più facile recuperare i soldi come, per esempio, il Lussemburgo, e altro dove è praticamente impossibile: in Grecia, per esempio, recuperare i soldi dati in prestito è praticamente impossibile, basta guardare il grafico sopra.

I non performing loans ai tempi del Covid

Partiamo, però, dal contesto. La crisi economica innescata dalla pandemia di Covid non è arrivata, per fortuna, al cuore del sistema economico: le banche. Almeno per ora. I dati dell’Eba (European Banking Authority), che però risalgono all’autunno, sono chiari, i crediti non performing delle principali banche europee hanno continuato a scendere anche nel 2020. Ma potrebbe essere solo un’illusione ottica, avverte il Single Resolution Board, il comitato che si occupa nell’Unione Europea di monitorare la situazione delle banche in fallimento o in rischio di fallimento.

Cosa sono i crediti non performing

Perché un’illusione ottica? Perché le piccole e medie imprese (le più a rischio da questo punto di vista) sono tenute in piedi dai massicci aiuti statali che sono stati introdotti dai vari governi per superare il momento di profonda crisi. Per questo, attualmente, riescono ancora a ripagare il debito contratto con le banche. Ma quando questi aiuti termineranno dovranno cavarsela da sole  e a qual punto le aziende in diffcioltà prima della crisi si ritroveranno ancora più nei guai e molte non riusciranno a ripagare i prestiti accesi presso le banche. E a qual punto i crediti non performing verranno a galla.

Il tasso di recupero degli Npl in Italia

C’è un ulteriore aspetto che aggrava e soprattutto rende diseguale il problema dei crediti deteriorati, ed è il tasso di recupero. Quello che emerge è che proprio nei Paesi dove i crediti deteriorati sono di più sono quelli nei quali è più difficile riuscire a recuperarli. E tra questi Paesi naturalmente c’è l’Italia. Come detto, da noi, gli istituti bancari riescono a recuperare appena il 19,6% dell’ammontare degli Npl delle piccole e medie imprese.

crediti deteriorati

Recuperare i crediti deteriorati ha dei costi

Il 19,6% è il tasso di recupero netto mentre quello lordo è del 25,8%. A fare la differenza sono i costi che per questa attività vengono sostenuti, come per esempio quelli giudiziari quando si deve arrivare a una causa contro il debitore.

E su questo aspetto, così come in generale sul tasso di recupero degli Npl, il confronto con il resto d’Europa è piuttosto impietoso. In media nella Ue le banche riescono a rientrare in possesso del 31,5% dei crediti deteriorati. Sarebbe il 33,8% se considerassimo il tasso di recupero lordo.

Quanto costa recuperare i crediti Npl

In Italia non solo sono di più gli Npl e una quota inferiore riesce a ritornare ai creditori, ma che i costi per arrivare a tale risultato sono più alti. E ammontano al 5,9% dei crediti deteriorati complessivi contro il 2,3% della media europea.

E qui influisce naturalmente l’efficienza e la lentezza della giustizia civile che rimane il punto debole del sistema Italia. Sono pochi i Paesi con dati peggiori. I soliti. In fondo vi è la Grecia, dove solo lo 0,5% degli Npl riesce a essere recuperato, e poi la Croazia, con il 2%, l’Ungheria, il 2,1%, il Portogallo, con il 3,9%, ma anche l’Irlanda, con il 7,6%. Decisamente meglio va nel Centro e nel Nord Europa, come al solito.

In Spagna il tasso di recupero degli Npl è il 64,2%

Non stupisce forse il fatto che in Germania le banche riescano a recuperare il 48,5% dell’ammontare dei crediti non performanti, quindi più della media europea, o che nei Paesi Bassi si arrivi al 63,3%, e in Austria al 50,2%. Ma risulta probabilmente più sorprendente che invece tra quelli con tasso di recupero maggiore vi sia uno dei vecchi Pigs (con questo acronimo, quasi offensivo, sono indicati i Paesi con maggiori difficoltà economiche: Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) ovvero la Spagna. Nel Paese iberico ben il 64,2% dei crediti deteriorati viene recuperato.

La ristrutturazione bancaria spagnola

Si tratta forse in parte del frutto della ristrutturazione del sistema bancario ottenuto tramite il ricorso al Fondo Salva Stati nel 2012 proprio per la ricapitalizzazione del settore creditizio. Sono 41,3 i miliardi affluiti in Spagna a tale scopo, ed evidentemente hanno rafforzato la capacità delle banche di selezionare i propri debitori e di essere più efficienti nel recupero dei crediti non performanti. Per il resto contano evidentemente le condizioni delle pmi di un determinato Paese. Che dopo la pandemia, saranno certamente peggiori a quelle degli ultimi anni. La differenza rispetto all’ultima crisi finanziaria è che forse lo sappiamo in anticipo, e si può agire per tempo senza farsi cogliere di sorpresa.

I dati si riferiscono al 2020

Fonte: Eba

Leggi anche: I non performing loans italiani sono il 19,2% di quelli europei

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