Internet provider, Tim leader in Italia con il 44%

Vodafone segue con il 15,8% del mercato. La classifica completa

Sono 63mila le persone che in Italia non possono accedere a internet perché vivono in aree senza linea. E sono 16mila quelle che abitano in zone dove non prende nemmeno il cellulare. Queste le stime di Agcom e il Ministero dell’Innovazione che, anche in vista dei futuri investimenti del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, hanno mappato tutto il territorio nazionale. Parliamo di 204 comuni in cui arriva solo in parte il collegamento a internet, le cosiddette “zone bianchissime”. Ecco perché il Pnrr prevede l’implementazione della banda ultralarga, ma anche ponti radio così che gli internet provider possano raggiungere i territori più impervi della penisola. Eppure, secondo una stima sempre di Agcom, risulterebbero 485mila le abitazione non coperte da internet.

Tim leader tra gli internet provider della rete fissa

Nonostante le mancanze di questi territori, il consumo di dati negli ultimi anni è notevolmente aumentato. A marzo del 2017, appena quattro anni fa, il traffico di dati solamente da rete mobile era pari a 332 petabyte. A marzo 2021, invece, si è toccata la soglia dei 1.912 petabyte. Un incremento notevole, corrispondete al 475% supportato anche da un aggiornamento costante delle infrastrutture. Per quanto riguarda la rete fissa, invece, il numero totale delle linee è pressoché invariato. A mutare sono proprio le infrastrutture: si è passati da una distribuzione in rame all’81% ad un 33,1%. Come si vede dal grafico sopra, Tim si aggiudica il 44% delle quote di mercato, mentre al secondo posto troviamo ben distante Vodafone con il 15,8%. In terza posizione Fastweb detiene il 14,4% della rete fissa, seguita da Wind Tre con il 14,2%. Altri player comunque importanti nel panorama italiano, soprattuto per le tecnologie ibride, sono Linkem con il 3,4% e Eolo al 2,8%.

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Le nuove tecnologie e gli internet provider del futuro

Consultando gli ultimi dati forniti da Agcom, scopriamo dei cambiamenti radicali dal punto delle infrastrutture. La Dsl, con 5,02 milioni di accessi alla linea, non è più la tecnologia più utilizzata, siccome l’utilizzo è calato del 26% nel giro di solo un anno. Viene superata dalla Fibra su rete mista a rame (Fttc) che totalizza a marzo 2021 9,2 milioni di accessi alla linea, con una variazione in positivo del 18,2%. Ma la tecnologia che cresce di più è la fibra vera e propria (Ftth) con un incremento pari al 54,8% Ebbene, prendendo i provider citati precedentemente, notiamo che Tim è l’unico operatore ad aumentare il numero di accessi per Dsl. Mentre è Fastweb ad essere il primo player negli accessi tramite fibra, nonostante il lieve calo dell’ultimo anno. L’Italia, quindi, sembrerebbe abbandonare la Dsl per le nuove linee in fibra, ma ci sarà comunque bisogno delle tecnologie ibride per le aree più lontane.

I dati si riferiscono al 2020-2021

Fonte: Sustainable Development Solutions Network

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