Negli ultimi 5 anni -4,8% delle realtà operanti dell’editoria. Cresce il numero degli addetti
Gli italiani leggono in media cinque minuti al giorno, e questo ha conseguenze non solo nei drammatici esiti dei test scolastici, ma anche nelle sorti dell’imprenditoria editoriale: negli ultimi 5 anni, infatti, le case editrici sono diminuite del 4,8%, passando da 4.179 a 3.980. Lo riportano dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere-InfoCamere sui dati del periodo che va dal 2014 al primo trimestre del 2019.
Case editrici: ecco dove si trovano
Il grafico mostra i dati relativi al numero di case editrici presenti nelle regioni italiane al 31 marzo 2019 e al 31 marzo 2014. La Lombardia si conferma il territorio con il maggior numero di imprese editoriali (993, -7,6% rispetto al 2014), seguita dal Lazio con 670 imprese (-1,3% dal 2014) e da Emilia-Romagna (328), Campania (321) e Toscana (291).
Tagli editoria, ma più lavoratori
Al calo delle imprese, si contrappone invece un aumento del 5,3% degli addetti ai lavori: nel numero degli addetti, passati nello stesso arco di tempo da 7.732 a 8.144 unità, corrispondenti a una media di 6 addetti per impresa.
La Lombardia occupa il primo gradino del podio anche quando si parla di opportunità professionali: sono, infatti, 2.822 gli impiegati nel settore. Al secondo posto il Veneto con 1.228 addetti ai lavori, seguito dal Lazio con 774.
Poco spazio per i giovani nelle case editrici
La forma giuridica maggiormente adottata dalle imprese editoriali è costituita dalla società di capitale (48%), ma i dati mostrano che nel 28% dei casi si tratta invece di imprese individuali. Sono solo 119 le imprese gestite da giovani (3% dell’intero settore), mentre le imprese femminile rappresentano il 21,6% del totale, un dato che, secondo Unioncamere-InfoCamere, è in linea con la quota complessiva che occupa nel mondo delle imprese.
I dati si riferiscono al: 2014-2019
Fonte: Unioncamere-InfoCamere
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I lettori dei giornali sono giovani (almeno al Nyt)
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