Le banche tra Lugano e Bellinzona sono 174

In Canton Ticino 49 sportelli ogni 100mila abitanti, in Italia appena 36

La concentrazione degli sportelli delle banche a Lugano e nel Canton Ticino è del 36% più alta che in Italia. Probabilmente in pochi altri grandi segmenti, soprattutto nel settore dei servizi, vi sono divari così ampi tra aree geografiche così vicine. Nell’unico cantone svizzero italofono secondo i dati dell’Ufficio di Statistica locale vi sono 174 filiali, come si vede dalla nostra infografica. La popolazione che ci vive, però, è solo di 353mila persone, quanto in una piccola provincia italiana come Cremona o Pesaro-Urbino. Vuol dire che vi sono 49,2 filiali ogni 100mila ticinesi, una cifra molto alta se paragonata a quella italiana.

Quante sono le banche a Lugano e in Canton Ticino

La Banca d’Italia, infatti, certifica nel suo ultimo report che nel nostro Paese gli sportelli sono 21.650. Comparati ai circa 59,5 milioni di italiani sono 36,4 per 100mila abitanti. La diffusione delle banche in Canton Ticino risulta più capillare anche di quella della vicina Lombardia, dove sono presenti 4.263 filiali, e la proporzione tra queste e la popolazione è di 42,8 ogni 100mila persone.

Il dato più curioso è forse il fatto in questo cantone la concentrazione degli sportelli è molto maggiore anche di quella media svizzera che, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, è addirittura inferiore a quella italiana. Nella Confederazione, infatti, ve ne sono 2.908, ovvero 33,7 ogni 100mila abitanti. È proprio nel Canton Ticino, insomma, che si raggruppa una parte importante di quei servizi finanziari che sono il motore, spesso controverso, certamente molto efficiente, dell’economia svizzera.

Le banche più diffuse a Lugano e in Canton Ticino

Le banche presenti nel solo Canton Ticino sono 39, in netto calo rispetto ai 56 di 10 anni fa. Una porzione importante di questi, 17, è in mani straniere, maggiore di quella riscontrabile nel resto della Svizzera, dove le banche estere sono 24 su 243. Le filiali che fanno riferimento a queste realtà, però, sono relativamente poche, ovvero solo 27.

La maggioranza relativa degli sportelli, 60, appartengono a banche di tipo Raffeisen, ovvero casse o cooperative che si occupano di gestione del risparmio. Altre 11 banche tra quelle presenti in Canton Ticino sono di tipo borsistico, come sono chiamate a Lugano, ovvero specializzate nella gestione patrimoniale. Hanno 13 filiali. Ad avere più sportelli, 32, sono gli unici due grandi istituti classificati come “grandi banche” presenti nel cantone, ovvero Credit Suisse e Ubs. Altri 20 appartengono a BancaStato, che è completamente pubblica, appartiene al 100% all’amministrazione cantonale.

Sono infine 22 le filiali che fanno riferimento a istituti di tipo diverso, come quelle che si occupano di credito al consumo. Tra l’altro queste ultime e quelle di BancaStato sono state le uniche tipologie a non presentare una riduzione del proprio numero nel corso degli anni dal 2012 a oggi, in controtendenza rispetto al trend prevalente in Svizzera e nel resto d’Europa, dove la digitalizzazione dei servizi ha portato alla chiusura di tanti sportelli.

banche lugano

In discesa gli occupati delle banche del Canton Ticino

Tali chiusure in Canton Ticino hanno interessato pesantemente soprattutto le banche di tipo Raffeisen e quelle straniere. Nel complesso erano 139 le filiali di questi istituti nel 2012, e a fine 2020, data alla quale si riferiscono i dati ufficiali più recenti, erano divenute 87.

Il calo degli sportelli ha avuto, nel cantone come altrove, un’importante conseguenza, la riduzione dei lavoratori del settore bancario. Secondo le statistiche più recenti, quelle di fine 2019, sono 5.740. Erano 7.573 solo 8 anni prima. Significa che vi è stato un calo di ben il 24,2%.

È stato superiore a quello che ha interessato la Svizzera nel suo complesso, dove la diminuzione è stata, nello stesso lasso di tempo, del 19,1%, e anche a quello che ha caratterizzato il settore del credito italiano. Banca d’Italia fornisce i numeri degli addetti tra il 2015 e il 2021, quindi parliamo di sei e non di otto anni, ma è incluso il periodo pandemico, e nonostante questo la riduzione della forza lavoro è stata molto più limitata, solo del 10,9%.

A livello di segmenti l’andamento del numero degli addetti segue solo in parte quello degli sportelli. Sono calati molto gli addetti delle banche straniere, da 2.496 a 1.775 tra 2011 e 2019, ma anche quelli delle grandi banche, da 1.853 a 1.127, che pure hanno effettuato un taglio delle filiali più lieve. Anzi, il taglio dei dipendenti di Credit Suisse e UBS è stato il più rilevante, a livello percentuale: gli addetti sono scesi del 39,2%. È invece salito, da 1.116 a 1.243, il numero dei lavoratori degli istituti “atipici”, che non rientrano nelle principali categorie.

Il trend dei depositi nelle banche ticinesi

Se la riduzione degli sportelli e della forza lavoro del settore bancario è qualcosa di atteso e fisiologico, un fenomeno che interessa tutto il mondo sviluppato, desta probabilmente maggiore sorpresa la discesa dei depositi custoditi negli stessi istituti. Nelle banche del Canton Ticino il risparmio complessivo ha raggiunto nel 2014 un massimo di 20,9 miliardi di franchi svizzeri, equivalenti a circa 20,3 miliardi di euro al cambio attuale, per poi declinare anno dopo anno e scendere a 16 miliardi e 353 milioni di franchi, cioè 15 miliardi e 870 milioni di euro, nel 2020.

È un dato in decisa controtendenza rispetto a quanto avvenuto in Italia, dove i depositi sono sempre aumentati, soprattutto per quanto riguarda l’anno della pandemia, quando nelle banche del nostro Paese il denaro accumulato è arrivato a 2.108 miliardi di euro, 117 in più che nel 2019.

Lo stesso è avvenuto in Lombardia, l’area economicamente più paragonabile al Canton Ticino, che da questo punto di vista ha raggiunto e superato i cugini svizzeri più ricchi.

Depositi pro capite, la Lombardia supera il Canton Ticino

Se infatti utilizziamo come unità di misura i depositi pro capite osserviamo che quelli custoditi banche del Canton Ticino sono diminuiti tra il 2014 e il 2020 da 59.677 franchi svizzeri (circa 57.905 euro) per correntista a 46.591 (45.2017 euro), mentre in Lombardia nello stesso lasso di tempo sono cresciuti da poco meno di 30mila a 47.789 euro.

È molto probabile che nella fase post Covid l’entità dei depositi ticinesi torni a salire, ma il trend di lungo periodo è quello di un settore bancario meno attrattivo per quanto riguarda la gestione del risparmio liquido, mentre rimane centrale nel campo che, del resto, rappresenta la sua principale attività, il private banking.

L’entità di quest’ultimo però non ci è noto con precisione, perché, come sottolinea l’istituto di statistica ticinese, le banche del Canton Ticino, come tutte le banche svizzere, non sono tenute a iscrivere in bilancio i proventi di esso né le grandezze dei patrimoni gestiti.

I dati si riferiscono al 2014-2020

Fonte: Istituto di Statistica del Canton Ticino

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