Deficit Pil Italia, chi in Europa ha sforato il 3% negli ultimi 11 anni

Noi fuori parametro per 3 anni; Spagna per 10, Francia 9, Portogallo 8 e la Germania per 2

E’ così raro che un Paese europeo, che abbia adottato l’euro o no, superi il limite del 3%? Ecco tre grafici che rispondono a questa interessante domanda sull’andamento deficit Pil in Italia e in Europa.

L’andamento deficit Pil

I Paesi europei sono stati suddivisi in tre grafici per una più chiara lettura. Quello in alto mostra l’andamento del deficit Pil per i più importanti Paesi che hanno adottato l’euro, tra i quali anche l’Italia (linea nera).

Ma intanto occorre sapere che l’indicatore denominato deficit/Pil è quel rapporto tra entrate e uscite di un Paese (si chiama deficit se, appunto, è negativo, come accade quasi sempre) e il Prodotto interno di quel Paese. Se, ad esempio, le entrate sono pari a 800 miliardi, e le uscite di 830, il deficit è di 30 miliardi. Se il Pil di un Paese è di 2mila miliardi, il rapporto tra 30 e 2000 è di 0,015, ovvero l’1,5%.

Cosa dice il trattato di Maastricht

Come sappiamo i trattati di Maastricht impongono il non superamento il limite del 3% nel rapporto deficit/Pil. Il vincolo è stato in seguito modificato, con la concessione di flessibilità in presenza di recessione, ma con la richiesta, da parte dell’Europa, di un miglioramento e una diminuzione di tale rapporto verso il pareggio se il Pil cresce.

In generale vi è un trend piuttosto comune, una crescita brusca del deficit durante la crisi e un miglioramento successivo, è interessante però paragonare gli andamenti dei singoli Paesi, le differenze tra loro e con la media Ue o della zona euro, in particolare per quel che riguarda l’Italia. Alla fine, negli 11 anni considerati, l’Italia ha sforato il parametro di Maastricht per 3 anni, la Spagna per 10, la Francia per 9, il Portogallo per 8 e la Germania per 2.

L’andamento del deficit Pil in Italia

E’ per esempio evidente come nel nostro Paese ci siano stati meno sbalzi, cioè: una variazione del rapporto deficit/Pil inferiore a quello di gran parte degli altri. A guardare l’andamento deficit Pil si scopre che l’anno peggiore, per noi, è stato il 2009, quello in cui il nostro Pil, come quello di molti altri Stati, crollò di più del 5%. Essendo diminuito il denominatore peggiorò anche il rapporto deficit/Pil, che giunse al 5,2%. E’ interessante il fatto che in quell’occasione il nostro deficit fu inferiore a quello registrato in media nella zona Ue, 6,6%, e nella zona Euro, 6,2%.

deficit Pil

E’ l’opposto di quanto era accaduto fino a quel momento. Nel 2007, l’anno migliore per il nostro Paese e per la Ue, il deficit era a quota 1,5%, la media europea era dello 0,9 e quella della zona euro dello 0,7%. Abbiamo avuto deficit/Pil inferiori al resto d’Europa anche nel 2010, 2011, 2012, e, anche se di poco, nel 2013.

I migliori anni della nostra vita

Questo era dovuto al decollo del disavanzo in alcuni Paesi. Per esempio nel 2010, anno in cui la distanza tra Italia e Ue fu maggiore, in Irlanda si toccò un mostruoso 32,1%, a causa delle spese per salvare le banche che stavano fallendo in seguito alla crisi finanziaria, in Portogallo l’11,2% (come in Grecia), nel Regno Unito il 9,4%, in Spagna il 9,4%, ma l’anno prima si era raggiunto l’11%. Persino in Germania si ebbe lo stesso identico deficit dell’Italia e in Francia fu maggiore: 6,9%.

I sussidi che mandano in tilt i conti pubblici

Negli anni successivi alcuni nostri vicini, come appunto la Spagna e la Grecia, peggiorarono invece di migliorare, complice non solo la crisi economica, ma anche i già citati salvataggi bancari e, in alcuni casi, una spesa per il welfare (per esempio i sussidi di disoccupazione) che l’Italia non aveva e non poteva permettersi. Spagna, Germania, Francia avevano un debito inferiore al 100% del Pil e potevano aumentare le spese, quello italiano era già il secondo in Europa, in crescita, e poteva esplodere.

L’andamento deficit Pil vede, dal 2009, un miglioramento che in Italia è stato più veloce rispetto a Francia o Spagna grazie al contenimento delle spese e alle manovre di Tremonti (prima) e del governo Monti (dopo) si è arrivati a tornare nel 2012 e 2013 al di sotto del 3% nonostante il Pil stesse ancora calando.

Il peggioramento del deficit Pil in Italia nel 2014

L’andamento deficit Pil cambia con la ripresa. Dal 2014 il nostro deficit riprende a essere superiore a quello della media Ue e della media della zona euro e questo perché le altre economie lo riducono più velocemente. In avanzo anche i Paesi Bassi nello stesso anno, del 1,1%, così come Malta, Lussemburgo, Lituania, la Svezia, la Danimarca, la Repubblica Ceca, i cui andamenti sono indicati nei due grafici sotto.

Persino la Grecia va in avanzo, grazie alle manovre imposte dalla troika e al condono di una parte del debito pubblico. Anche i Paesi in cui il deficit rimane maggiore del nostro vi è un miglioramento maggiore di quello accaduto in Italia. La Spagna grazie a crescita e austerità passa da un deficit/Pil del 10,5% a uno del 3,1% l’anno scorso. La Francia dal 7,2% del 2009 lentamente arriva al 2,6% nel 2017. In Italia giungiamo al 2,3%, appena meno del 2,5% del 2016, del 2,6% del 2015, del 3% del 2014. Di fatto in 6 anni, tra 2012 e 2017 compresi abbiamo oscillato molto poco, tra il 3% e il 2,3%.

Il deficit Pil in Italia non è calato durante la ripresa

L’andamento deficit Pil dice che non abbiamo ecceduto nei periodi di crisi, ma anche che non siamo riusciti a far calare il deficit come gli altri durante la ripresa anche se, per essere chiari, il 90% dei Paesi del G20 segnano nei loro bilanci un deficit.

Quello di non far calare il deficit Pil è stato in parte una precisa volontà dei governi Renzi- Gentiloni, che hanno continuamente chiesto flessibilità per avere maggiore margine di manovra per alcune operazioni di finanza pubblica (dagli 80 euro all’abolizione Tasi sulla prima casa ai vari bonus). In parte ha inciso il fatto che la nostra ripresa è stata particolarmente asfittica, con spesso solo zero virgola di aumento del Prodotto interno e questo ha influenzato assai negativamente l’andamento deficit Pil.

Perché alla fine è questa che conta, la crescita. Se manca, rimane solo l’austerità, che nessuno vorrebbe, per far calare il deficit. 

Aggiornamento: Nel 2018 solo un Paese ha superato il tetto del 3%: Cipro, che ha toccato il 4,8%. La Romania si è fermata al 3%.

I dati si riferiscono al: 2007-2017

Fonte: Eurostat

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