Donazioni con il 5 per 1.000, Airc è prima in classifica

Supera di 5 volte Emergency, al secondo posto. I comuni che ricevono di più 

Il primato dell’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro fondata nel 1965 da Veronesi e altri medici e benefattori, nelle scelte degli italiani riguardanti il 5 per 1000 era già evidente gli anni precedenti. Ma in base agli ultimi dati questo è ulteriormente cresciuto nel 2019.

Il 5 per mille all’Airc

Sono stati un milione e 706mila circa gli italiani che hanno scelto di apporre la firma nei riquadri del 5 per mille e indicare il codice di questa associazione. Circa 37mila in più che nel 2018. E come nel 2018 al secondo posto si è posizionata Emergency. Ma in questo caso il numero dei benefattori è diminuito, passando da 314.177 a 312.316.

Seguono la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Medici Senza Frontiere, l’ospedale pediatrico Meyer, con più di 200 mila firme, e poi la Lega del Filo d’Oro, l’Ail, l’Associazione Italiana contro le Leucemie, che tale soglia sfiorano. Rispetto al 2018 si nota un aumento del favore verso le associazioni che si occupano di ricerca medica o gli ospedali e un calo delle firme per le Ong. Come Emergency perdono scelte infatti sia Medici senza Frontiere che Save the Children, mentre per esempio l’ospedale Meyer ne guadagna circa 11 mila e la Lega del Filo d’Oro quasi 28 mila.

5 per 1000

A chi va il 5 per mille in Italia

Nelle casse di Airc arrivano quindi 48 milioni e 565 mila euro, in quelle di Emergency 10 milioni e 884 mila, che però diventano rispettivamente 66 milioni e 605 mila e 11 milioni e 334 mila con la riassegnazione dei fondi relativi a coloro che hanno firmato in una delle categorie (volontariato, ricerca, associazioni sportive, comuni, enti culturali, ecc)  senza però indicare alcun codice. Riassegnazione che nel caso del 5 per 1000 è diversa da quella dell’8 per 1000. E viene effettuata in modo inversamente proporzionale al valore medio dei contributi.

Anche i pensionati donano con il 5 per 1000

Il valore medio, appunto, che varia molto in base all’ente beneficiato. Le differenze possono essere molto ampie. Vi sono quelli che paiono essere preferiti dai contribuenti più facoltosi e quelli che invece attirano quelli più poveri. Tra questi ultimi, considerando i 60 che raccolgono più firme, l’Unione per la difesa dei Consumatori, con 15,3 euro per ogni firmatario, così come Auser e la Federazione delle associazioni per i Diritti degli Anziani, con 15,7 e 16,7 euro pro-capite rispettivamente. È evidente come probabilmente siano soprattutto i contribuenti con redditi da pensione, più bassi della media, ad avere destinato il 5 per 1000 a questi enti.

Ai Testimoni di Geova 17 euro per donatore

Piuttosto poveri sono anche coloro che hanno firmato per la Congregazione dei Testimoni di Geova, che raccoglie 17 euro per benefattore, calcolando la somma non ancora rimpolpata dai fondi di chi non ha optato per alcuna scelta. Sotto i 20 euro a testa anche il Movimento Cristiano dei Lavoratori.

All’estremo opposto invece spicca il Politecnico di Milano, che riceve invece ben 72,4 euro per ogni contribuente. Forse si tratta degli ex allievi più facoltosi? O forse conta anche la collocazione geografica. Se gli enti più poveri risultano registrati tutti a Roma, quelli più ricchi sono a Milano. Oltre al Politecnico Vidas, l’Opera San Francesco, il FAI, che raccolgono rispettivamente 54,9, 46,3 e 45,6 euro per ogni firmatario.

I comuni che ricevono di più

E Milano è anche la città il cuoi comune riesce a raccogliere più fondi tramite il 5 per mille. Riceve meno firme destinate a quello di Roma, 6.956 contro 8.907, ma da contribuenti più ricchi, così da ricevere complessivamente 394.544 mila contro 373.095 percepiti dalla Capitale.

Al terzo posto c’è Torino, con 4.284 firme e poi quella che ormai non è più una sorpresa. La piccola Valdagno, in provincia di Vicenza, per il cui comune hanno firmato ben 3.182 cittadini, facendole arrivare più di 80 mila euro di fondi. Si tratta di più di quanto hanno ricevuto Napoli, Venezia, Firenze, Padova, Bari.

A Milano si raccolgono 394.544 euro con il 5 per 1000

Si tratta dell’esito di una campagna di comunicazione  in atto da anni che continua a dare i propri frutti e di un’amministrazione evidentemente apprezzata. A fare compagnia a Valdagno, 26 mila abitanti, l’ancora più piccola Arese, di 19 mila, che si colloca al 22esimo posto tra i comuni per fondi ricevuti tramite il 5 per 1000, davanti centri molto più popolosi come Trento, Bolzano, Udine, Ravenna.

Che pure hanno ricevuto qualche firma in più delle 747 a favore di Arese, ma da parte di contribuenti meno ricchi. E ancora più benestanti devono essere mediamente gli 88 che hanno scritto il codice del comune di Tavullia, in provincia di Pesaro, che ha ricevuto 26.455 euro, circa tanti quanti ne ha fruttati Taranto, ma con ben 882 firme, 10 volte tanto. Che tra i benefattori del piccolo comune marchigiano ci sia anche il suo cittadino più celebre, Valentino Rossi?

I dati si riferiscono al 2019

Fonte: Agenzia delle Entrate

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