L’uso del contante sta crescendo nel 2021

A maggio superati i 245 miliardi di euro con una crescita dell’8,9%

Aumenta l’uso del contante. E’ strano, ma è così. Si pensava che la pandemia avrebbe accelerato il processo di digitalizzazione dei pagamenti. Si pensava anche che la paura del contagio e la forzata permanenza in casa avrebbe promosso l’utilizzo dell’e-commerce. Effettivamente la spesa on line anche di prodotti alimentari è cresciuta molto, così come i pagamenti con i Pos, aumentati del 6,6% nel secondo semestre 2020 secondo Banca d’Italia. Ma le banconote fisiche non sono state abbandonate. Tutt’altro.

La pandemia ha aumentato l’uso del contante

Gli ultimi dati della Banca d’Italia mostrano come nel 2020 e nel 2021 il circolante, ovvero i biglietti di banca e monete detenuti dal pubblico, siano invece cresciuti più di quanto avessero fatto in precedenza. Il loro valore è arrivato nel maggio 2021 a 245 miliardi e 474 milioni. Si tratta di un incremento di ben l’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020. In tutto il 2019 l’aumento dell’uso del contante era stato solo dell’1,7%, percentuale già superata in soli 5 mesi nel 2021, in cui il valore di tutto il contante è diventato maggiore di quello di dicembre 2020 del 3,3%.

Aumento dell’uso del contante da record nel mese più buio

Il record è stato toccato nel mese di maggiore emergenza, il marzo dello scorso anno, quando in soli 31 giorni il valore delle banconote in mano agli italiani ha fatto un balzo di ben 6 miliardi e 73 milioni, quando mediamente prima della pandemia non cresceva mensilmente di più di 2.

uso contante

Dietro al maggior uso del contante, l’incertezza

Si tratta di un fenomeno che in realtà ha interessato tutta l’area euro. Secondo la Bce nel 2020 il valore del circolante è cresciuto dell’11%, passando da 1.293 a 1.435 miliardi, contro il 5% medio degli altri anni. Il +12,2% italiano nello stesso periodo appare quindi in linea con questo trend, che è del resto collegato con l’incremento di altri aggregati monetari, come l’M1, che include oltre alle banconote e alle monete anche i depositi bancari, salito a livello annuale del 16,4% in gennaio. Il tutto nonostante che in Italia ci sia un limite all’uso del contante che, fino a dicembre 2021, è di 1.999,99 euro per singola transazione. Limiti al contante sono previsti, peraltro, in molti Paesi europei.

L’effetto ricchezza è, in realtà, prudenza

Le misure di stimolo dei governi, sia di quello italiano che degli altri, nonché il risparmio forzato che ha interessato moltissimi di coloro che hanno dovuto consumare meno del solito, hanno creato un effetto ricchezza che in parte si è riflesso nella maggiore disponibilità di denaro. Però questo spiega solo in parte l’aumento di uso del contante. Intanto non si può parlare esattamente di uso, quanto piuttosto di possesso. A quanto pare le banconote in mano agli italiani e agli europei sono stati prelevate dai bancomat non solo perché nei conti correnti vi era più disponibilità, e non tanto per utilizzarle, ma anche e soprattutto per motivi precauzionali. Si tratta in fondo dell’antichissima abitudine alla tesaurizzazione nei periodo di crisi, di guerra, o, appunto, di pandemia. Non a caso è proprio in occasione delle ondate più importanti di contagio che si è osservato un balzo degli afflussi ai bancomat.

Cosa c’entra il bancomat con l’uso del contante

Banca d’Italia sottolinea come nella primavera e nell’autunno dello scorso anno sia sia visto un incremento del valore medio dei prelievi effettuati presso gli Atm nel nostro Paese. Che è aumentato del 15,6% tra marzo e maggio e del 7,4% tra ottobre e dicembre.

Il taglio delle banconote prelevate al bancomat

E non solo, per ogni visita ai bancomat è decisamente cresciuto il taglio delle banconote prelevate, tanto che complessivamente il numero delle volte in cui ci si è recati presso gli Atm non è aumentato, e anzi guardando ai dati europei è addirittura diminuito nell’anno, di circa il 15,1%. In sostanza quello che è successo è che l’italiano e l’europeo medio si è rifornito meno spesso ma di maggiori quantità di denaro durante la pandemia, spinto dall’incertezza, e poi però in realtà ha usato poco tale contante, conservandolo.

Con la ripresa tali grandi quantità di banconote in mano alle famiglie saranno spese, alimentando i consumi, o rimarranno come scorta nelle case? Molto dipenderà probabilmente dall’andamento della pandemia stessa.

I dati si riferiscono al 2019-2021

Fonte: Banca d’Italia

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