A Trento si arriva a 86,6 anni. In Campania e Calabria fino a 3 anni in meno
L’Aspettativa di vita in Italia cresce, ma ad un ritmo sempre più basso. Certo, siamo uno dei Paesi con l’aspettativa di vita più alta del mondo. Ma, anche qui, le differenze tra Nord e Sud non mancano. Le ultime rilevazioni dell’Istat, ad esempio, ci dicono che gli uomini del Nordest possono contare su una speranza di vita alla nascita pari a 81,6 anni, le donne pari a 85,9.
Il Mezzogiorno, al contrario, gode di condizioni di sopravvivenza meno favorevoli, in virtù di una speranza di vita alla nascita di 80,2 anni tra gli uomini e di 84,5 tra le donne. Nel Nordovest e nel Centro l’aspettativa di vita alla nascita per le donne è identica (85,5 anni) mentre leggermente favoriti risultano i residenti nel Centro per quanto concerne gli uomini (81,3 contro 81,1).
Aspettativa di vita, la classifica delle regioni
Come vediamo nel grafico in alto, il primato nazionale per l’aspettativa di vita tra gli uomini appartiene alla Provincia di Trento (82,2 anni), seguono Umbria (81,9), Marche (81,8) e Provincia di Bolzano (81,8). Trento rappresenta l’area più favorevole anche per le donne che hanno una vita media di 86,6 anni, dato che costituisce peraltro il più alto livello di speranza di vita alla nascita mai toccato nella storia del Paese per una singola regione.
I più istruiti hanno un’aspettativa di vita di 3 anni maggiore
Se cerchiamo, però, alcune possibili motivazioni alla differenza nell’aspettativa di vita nelle regioni italiane dobbiamo prendere l’Atlante italiano delle disuguaglianze di mortalità per livello di istruzione. Qui leggiamo che le persone meno istruite di sesso maschile mostrano ovunque una speranza di vita alla nascita inferiore di 3 anni rispetto alle persone più istruite, ma nelle regioni del Mezzogiorno, indipendentemente dal livello di istruzione, i residenti perdono un ulteriore anno di speranza di vita.
In quali regioni italiane si vive di più
Le disuguaglianze sociali nella mortalità sono presenti in tutte le regioni, ma sono più marcate in quelle più povere del Mezzogiorno. Le differenze geografiche, al netto delle differenti strutture della popolazione per età e titolo di studio, producono differenziali di mortalità per tutte le cause da -15% a +30% nelle donne e da -13% a +26% negli uomini, rispetto alla media nazionale. Fra i principali gruppi di cause, i differenziali geografici sono maggiori per le malattie cardiovascolari, le malattie respiratorie e gli accidenti, mentre sono minori per molte sedi di patologie tumorali.
La speranza di vita dopo la pandemia
L’aspettativa di vita nei Paesi europei
Ecco la classifica dei paesi europei con l’aspettativa di vita più alta, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) relativi al 2021:
- Spagna – 83.3 anni
- Svizzera – 83.2 anni
- Italia – 83.1 anni
- Francia – 82.9 anni
- Islanda – 82.8 anni
- Svezia – 82.8 anni
- Norvegia – 82.7 anni
- Malta – 82.6 anni
- Finlandia – 82.5 anni
- Lussemburgo – 82.5 anni
Fonte: Istat
I dati si riferiscono al: 2019-2020
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