Rischio povertà, l’Italia è tra le peggiori d’Europa

Coinvolto il 27,3% della popolazione. Siamo dietro solo a Bulgaria, Romania e Grecia

In Italia 16,4 milioni di persone sono a rischio povertà. Sono il 27,3% del totale. E, questa percentuale, condanna l’Italia a essere una delle peggiori d’Europa. Sono appena usciti i dati Eurostat aggiornati al 2019 (nel caso italiano l’ultima rilevazione è quella del 2018). Come si vede nel grafico sopra, hanno un livello più alto di quello italiano solo Bulgaria, Romania e Grecia. E si deve precisare che questi dati sono pre-Covid: la situazione è destinata sicuramente a peggiorare con la crisi economica che stiamo vivendo.

Il rischio povertà nell’Unione europea

Ma partiamo dall’inizio. Il 21,1% della popolazione nell’Unione europea, circa 92,4 milioni di persone, è a rischio di povertà o esclusione sociale (i dati si riferiscono al 2019), in lieve calo rispetto al 2018 (21,6%).  Il più alto rischio di povertà o di esclusione sociale in Bulgaria, il più basso in Repubblica Ceca.  Nel 2019 più di un quarto della popolazione era a rischio di povertà o esclusione sociale in sette Stati membri: Bulgaria (32,5%), Romania (31,2%), Grecia (30,0%), Italia e Lettonia (entrambi 27,3%, dati 2018 per l’Italia), Lituania (26,3%) e Spagna (25,3%).

Che cosa significa rischio povertà in Italia

Per andare nel dettaglio della situazione italiana dobbiamo prendere i dati dell’Istat. Scopriamo così che in Italia, nel 2018, la popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale è pari al 27,3% (circa 16 milioni e 400 mila individui), in diminuzione rispetto all’anno precedente (28,9%). Il livello italiano rimane comunque superiore a quello europeo (21,7% nel 2018 e 22,4% del 2017), ma l’intensità della riduzione è maggiore (+1,6 punti percentuali).

povertà italia

Anche analizzando i tre indicatori che compongono il rischio di povertà o esclusione sociale, la situazione nel 2018 (redditi 2017) è in miglioramento. Sono in diminuzione la grave deprivazione materiale (8,5% nel 2018, era il 10,1% nel 2017), e la quota di chi vive in famiglie con una intensità di lavoro molto bassa (11,3% contro l’11,8%).

La grave deprivazione materiale in Italia e in Europa

Il 5,6% della popolazione dell’Ue è gravemente deprivata dal punto di vista materiale, significa che le loro condizioni di vita sono condizionate dal non potersi permettere di pagare le bollette, mantenere la propria casa adeguatamente calda o prendersi una settimana di vacanza lontano da casa. Questa percentuale è diminuita rispetto al 2018 (6,1%). La percentuale di persone gravemente indigenti nel 2019 variava in modo significativo tra gli Stati membri, dal 19,9% in Bulgaria, dal 16,2% in Grecia e dal 14,5% in Romania a meno del 3% in Lussemburgo (1,3%), Svezia (1,8%), Finlandia (2,4%), Paesi Bassi (2,5%) e Danimarca, Germania, Austria e Slovenia (tutti 2,6%) e Repubblica Ceca (2,7%).

Fonti: Eurostat e Istat

I dati sono aggiornati al: 2018 e 2019

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