Dove si rischia davvero la salute. Le bonifiche previste non sono mai arrivate
Si chiamano Sin, come “peccato” in Inglese, e sono le regioni più inquinate d’Italia, dove lo sversamento dei rifiuti, le attività industriali o gravi incidenti hanno seriamente compromesso il territorio, al punto da renderlo quasi invivibile.
Quante sono le regioni inquinate
Nel nostro Paese in totale i Sin (siti di interesse nazionale) sono 39: individuati e chiamati così nel 1997 dal decreto Ronchi e sono zone contaminate che hanno bisogno di essere bonificate al più presto. A dir la verità sarebbero 57, ma 18 di questi sono passati sotto la responsabilità delle regioni, e quindi non compaiono nella lista (vedi grafico) stilata dal Ministero della Salute.
Secondo i dati di Greenpeace i Sin coprono il 3% del territorio italiano: di sicuro le aree a rischio più vaste sono in Sardegna (119mila metri quadrati) e in Piemonte (96mila metri quadrati), mentre se contiamo il numero di discariche, in testa c’è la Lombardia (6) seguita da Piemonte (5), poi Sicilia, Toscana e Puglia (4 siti in ciascuna regione).
Come bonificare
Il decreto Ronchi prevedeva precisi interventi a carico dello Stato mirati alla bonifica di queste aree attraverso un programma di finanziamenti pubblici. Ma ancora nulla è stato fatto, sebbene nel decreto Sblocca Italia siano stati destinati alla bonifica 75 milioni di euro fino al 2018.
Secondo il Progetto Sentieri, uno studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, queste aree rappresentano le zone a maggior rischio di tumore in Italia e dove il tasso di mortalità è superiore alla media nazionale.
I dati si riferiscono al: 2013
Fonte: Ministero della Salute
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