Corte Costituzionale, sentenze in calo

Diminuiscono i conflitti tra poteri dello Stato. Marta Cartabia è la prima donna presidente

Continua a scendere il numero delle sentenze della Consulta; nel 2018 si è arrivati ad appena 250, in minimo storico da 20 anni a questa parte. Un numero “spiegabile” dal calo dei conflitti soprattutto tra Stato ed enti locali. Oggi è stata eletta per la prima volta una donna per il ruolo di presidente: è Marta Cartabia. Professore di diritto costituzionale all’Università Bicocca di Milano, ha ottenuto 14 voti su 15. Quello che manca è il suo: ha fatto sapere di essersi astenuta.

Il nuovo presidente della Corte Costituzionale

Marta Cartabia alla guida della Consulta sostituisce l’attuale presidente, Giorgio Lattanzi che nel 2018 ha preso il posto di Paolo Grossi. La Cartabia è stata nominata giudice costituzionale dall’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Gli altri due candidati sono Aldo Carosi, eletto dalla Corte dei Conti, e Mario Rosario Movelli, sostenuto dai giudici della Cassazione.

Calano le sentenze della Corte Costituzionale

Il grafico sopra mostra il numero totale di sentenze della Corte Costituzionale italiana dal 1999 al 2018 (ultimi dati disponibili). L’anno scorso sono state solo 250, in calo dalle 281 del 2017 e dalle 292 del 2017. Come mai la Consulta ha emesso così poche sentenze? Sono drasticamente calati gli atti di promovimento dei giudizi, Significa che sono stati pochi gli atti giuridici con i quali enti locali, altri organi dello Stato o giudici si sono rivolti alla Corte chiedendole di risolvere controversie sulla legittimità delle leggi. Un buon segno: significa che la conflittualità tra organi dello Stato e la contestazione di leggi diminuiscono.

Tanto è vero che il rapporto sull’attività della Corte Costituzionale nel 2018 segnala che appena il 2,38% delle sentenze riguarda conflitti tra organi dello Stato. Nel 2017 questo tipo di sentenze della Corte Costituzionale sono state il 2,49% del totale e l’anno precedente addirittura il 5,12%. A far calare il numero di sentenze della Corte Costituzionale anche il fatto che l’anno scorso non ci sono state richieste di legittimità di alcun referendum. Recentemente Matteo Salvini ha minacciato di ricorrere a una sentenza della Corte Costituzionale nel caso in cui il governo andasse avanti nella decisione di firmare il trattato Mes.

I dati si riferiscono al: 1999-2018

Fonte: Corte Costituzionale

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