Il potere d’acquisto degli italiani è finito sotto la media Ue

I consumi pro capite ammontano a 20.600 euro, 500 in meno degli altri Paesi europei

Anni di crescita del reddito medio pro capite, del Pil, degli stipendi inferiori a quelle del resto d’Europa non potevano non lasciare un segno. Gli ultimi dati Eurostat lo certificano: il potere d’acquisto degli italiani è inferiore a quello medio Ue. 

Semplificando, il potere d’acquisto degli italiani indica la quantità di beni e servizi che può essere comprata con il reddito medio pro capite a disposizione. I dati che si vedono nel grafico si riferiscono a quanto gli individui spendono in un anno in termini reali e di parità di potere d’acquisto (o Power Purchase Parity, PPP). Ovvero nel caso si pareggino i diversi prezzi dei beni in tutta Europa facendo in modo che non ci siano differenze di costo, così da osservare quanto effettivamente sia il potere d’acquisto e il reddito e quindi i consumi delle popolazioni senza distorsioni. In questo modo per esempio si restringono le differenze tra Paesi dell’Est e dell’Ovest che appaiono molto grandi se si considerano i dati tout court, perché si eliminano le grandi differenze di prezzo.

La classifica del consumo medio pro capite

Così vediamo che dopo il Lussemburgo, al primo posto con un consumo pro-capite di 28.300 euro, nel 2018 c’era  la Germania, con 25.300, nonostante il livello di Pil pro capite tedesco sia sì alto, ma inferiore a quello di Austria, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi, Irlanda. La ragione è che in Germania i prezzi sono più bassi, spesso molto più bassi, che in questi Paesi e quindi si può consumare di più, anche con reddito inferiore.

Dopo la Germania troviamo l’Austria, con un consumo di 24.700 euro. Poi Danimarca, Regno Unito, Belgio. La media europea è di 21.100 euro, nel caso italiano si scende a 20.600 euro. Siamo sopra a Cipro, Spagna, Irlanda, tutte sotto la soglia dei 20.000 euro, mentre all’ultimo posto vi è la Bulgaria, con 11.700 euro PPP, dopo Ungheria e Croazia.

Il potere d’acquisto degli italiani superava quello del Belgio

Il vero problema è che se si fa un salto indietro di 10 anni si nota come la situazione sia peggiorata. Nel 2008 i consumi italiani in termini di parità di potere d’acquisto erano di 19.300 euro, appena meno di quelli del 2018, ma soprattutto superavano la media Ue di 19.300. Non solo, superavamo anche il Belgio, che nel 2018 invece di precedeva di molto, e spendevamo solo 300 euro in meno che i francesi, che 10 anni dopo invece ci precedono di 2 mila euro.

Come noi solo la Grecia, che da essere oltre la media Ue si ritrova molto sotto, superata anche da Slovenia e Repubblica Ceca, e in parte l’Irlanda, la cui ripresa non è bastata a riportarla nel novero dei Paesi più ricchi, anche per i prezzi alti.

Il potere d’acquisto migliora in Germania

Si nota invece il grande progresso della Germania, che passa dal settimo al secondo posto. Sostanzialmente da queste statistiche si notano i vincitori e i perdenti del decennio. Noi siamo tra i secondi. Germania, Lituania, Belgio, Romania, Polonia, su livelli diversi, sono tra i vincitori. Non solo perché il reddito medio pro capite dei loro abitanti sono cresciuti di più, ma anche perché i prezzi sono saliti meno in proporzione al reddito e rispetto a quanto avvenuto altrove.

Fonte: Eurostat

I dati si riferiscono al: 2018 

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