Chiesa cattolica italiana: sparite 12,5 parrocchie l’anno

Abolite anche 63 Confraternite in 4 anni. Preti stranieri: da 204 a 2.631 in 30 anni

Scompaiono di anno in anno e in futuro (forse) finiremo per averne ben poche di chiese cattoliche. Solo negli ultimi trent’anni sono state soppresse ben 458 parrocchie, cioè 12,5 ogni anno, ovvero 1 al mese. Ma se da una parte viene cancellata una Chiesa cattolica in Italia, dall’altra non sempre ne nasce una nuova. Basti pensare che solo dal primo gennaio 2022 al 18 febbraio le chiese soppresse sono già 7 e per ora non è stata riconosciuta nessuna nuova Chiesa cattolica in Italia. Come vedremo dopo, i motivi di questo drastico calo sono legati ad una scarsa presenza tanto dei fedeli quanto dei sacerdoti.

La Chiesa cattolica in Italia si sta estinguendo?

Come si vede nel grafico sopra, che mostra il numero assoluto di soppressioni, nuovi riconoscimenti e saldo, in nessuno degli anni che vanno dal 2012 al 2016 c’è stato un totale positivo tra nuovi riconoscimenti e soppressioni. L’anno peggiore è stato il 2016: ben 31 parrocchie in meno in tutta Italia, risultato di 9 riconoscimenti di personalità giuridica e di ben 40 parrocchie soppresse. Nel 2015 il saldo era stato di appena una parrocchia in meno mentre l’altro anno pessimo è stato il 2019, quando ne sono scomparse 14.

Solo negli ultimi 4 anni considerati (2016-2019) le parrocchie soppresse sono state 60. A queste soppressioni non deve essere estraneo il calo delle vocazioni che si sta registrando in tutto il mondo occidentale. E nemmeno il calo della religiosità degli italiani, se è vero che sempre meno persone vanno in Chiesa almeno una volta la settimana. Da qui la mossa “obbligata” di sopprimere parrocchie. Per soppressione si intende sia l’accorpamento tra due realtà sia la sconsacrazione vera e propria oppure l’abbandono.

chiesa cattolica italia

Perché si decide di sopprimere una Chiesa cattolica italiana

Ma quali sono i motivi per cui ci sono sempre meno chiese cattoliche in Italia? Due i principali: ci sono sempre meno fedeli, anche se è difficile quantificarli (almeno un quarto della popolazione si è dichiarata praticante) e ci sono pochi parroci. Questi ultimi, infatti, negli ultimi 30 anni sono passati da 38.209 del 1990 a 32mila di oggi, cioè ben 6mila in meno (-16,5%). E poi bisogna anche tener conto che ci sono alcune aree ormai completamente disabitate, dove le chiese sono chiuse da anni.

Di contro, però, sono aumentati i sacerdoti stranieri a servizio della Chiesa cattolica in Italia: dai 204 del 1990 ai 2.631 del 2020. E si sta anche sviluppando la costituzione delle “unità pastorali”, cioè un insieme di parrocchie vicine gestite da un unico parroco, seppur sul registro delle persone giuridiche della prefettura competente per territorio ogni parrocchia rimanga in vita (cioè sia riconosciuta come singola parrocchia e non parte di un insieme).

Registrazione e soppressione di una Chiesa cattolica italiana, come funziona

E che cosa succede quando una Chiesa viene soppressa? Chi ha l’autorità per farlo? È l’autorità ecclesiastica competente che, tramite provvedimento del Ministero dell’Interno, dispone l’iscrizione di una Chiesa o la devoluzione dei beni di un ente ecclesiastico soppresso. Affinché un ente ecclesiastico sia riconosciuto come personalità giuridica, a seguito dell’istruttoria amministrativa di competenza della prefettura-ufficio territoriale del Governo, deve avere sede in Italia ed avere come fine il culto o una religione.

Sparite anche 63 Confraternite in 4 anni

Ma il ministero dell’Interno, dove esiste un ufficio specifico che si occupa di questioni legate al culto, non si occupa solo di parrocchie, ma di tutte le confessioni religiose presenti in Italia distinte tra quelle che hanno firmato uno specifico accordo con lo Stato per il riconoscimento delle loro attività (sono 12 in tutto) e tutte le altre per le quali, ad esempio, lo Stato deve riconoscere i ministri del culto. Tra le soppressioni, oltre a quelle riguardanti le parrocchie, ce ne sono state altre riguardanti le Confraternite: ben 63 tra il 2016 e il 2019. Il picco è stato raggiunto nel 2018, anno in cui l’autorità ecclesiastica ne ha abolite ben 36. La Confraternita è una particolare tipologia di ente ecclesiastico per la quale, d’intesa con le autorità ecclesiastiche, è da tempo in corso un’opera di ricognizione per eliminare quelle non più operanti.

Da dove viene il termine “parrocchia”

La parola “parrocchia” deriva dal termine latino “parochia”, che a sua volta deriva dal greco antico “paroikia”, che significa “abitare presso”. In epoca romana, il termine indicava il territorio abitato dai coloni o dai soldati romani che vivevano in una zona lontana dal loro paese d’origine. Successivamente, con la diffusione del cristianesimo, il termine “parrocchia” fu utilizzato per indicare la giurisdizione ecclesiastica di un sacerdote, che si occupava dell’amministrazione dei sacramenti e della cura pastorale dei fedeli di un determinato territorio.

Come è organizzata una parrocchia in Italia

L’organizzazione di una parrocchia può variare da Paese a Paese ma in generale una parrocchia prevede le seguenti figure.

  1. Parroco: il parroco è il sacerdote che ha la responsabilità principale della cura pastorale della parrocchia. Tra i suoi compiti ci sono la celebrazione della Messa, l’amministrazione dei sacramenti, la guida spirituale dei fedeli e la gestione delle attività pastorali della parrocchia.
  2. Vicario parrocchiale: è un altro sacerdote che assiste il parroco nella cura della parrocchia e svolge le attività pastorali come il parroco.
  3. Diacono: è un ministro ordinato che collabora con il parroco nella cura pastorale della parrocchia, celebra il battesimo, può presiedere i matrimoni e collabora nella celebrazione della Messa.
  4. Consiglio pastorale parrocchiale: è un organo consultivo che aiuta il parroco nella pianificazione e nella gestione delle attività pastorali della parrocchia. È composto da membri selezionati tra i fedeli della parrocchia.
  5. Consiglio economico parrocchiale: è l’organo responsabile della gestione economica della parrocchia. Ha il compito di gestire le finanze, le proprietà e le risorse della parrocchia.
  6. Animatori parrocchiali: sono volontari che si occupano dell’animazione liturgica, dell’organizzazione di attività pastorali, sociali e culturali nella parrocchia.

I dati si riferiscono al: 2012-2022

Fonte: Ministero dell’Interno

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