Nel 2021 50 bambine sono state chiamate Futura

Dieci anni fa si chiamavano come la neonata di Mare Fuori solo in sette

Due anni fa secondo l’Istat sono stati Leonardo e Sofia a vincere la gara dei nomi maggiormente scelti dai genitori italiani per i propri figli. Il primo è stato dato a 8.848 bambini mentre il secondo a 5.578 neonate. Sono dunque gli appellativi del genio di Vinci e della Loren quelli più popolari. Tuttavia non è stato sempre così, i cambiamenti delle preferenze dei madri e delle padri ci dicono molto di come cambiano la società, i costumi e a volte anche anche la storia. Le scelte fatte all’anagrafe sono influenzate dai fattori più disparati, dalla popolarità (o impopolarità) di un leader politico o religioso oppure anche da quella di un Vip o del protagonista di una serie Tv.

Per esempio, quante coppie tra tutti i nomi italiani femminili possibili, hanno deciso per la loro neonata il nome Futura, come la bambina nata a Carmine nella popolarissima serie Mare Fuori? Già nel 2021, nonostante fosse comparsa come personaggio solo alla fine di quell’anno, erano state 50 quelle cui era stato attribuito questo nome, molte più che nel periodo precedente, visto che prima del 2016 se ne contavano meno di 10 all’anno, probabilmente influenzate dall’omonima canzone di Lucio Dalla. Difficilmente però riuscirà a scalzare dalla vetta nomi da sempre molto più popolari, come Leonardo e Sofia, appunto, e gli altri che fanno parte della top 10 dei più popolari. Ma quali sono?

Tra i nomi italiani femminili vanno forte Aurora e Giulia

Tra i maschi dietro Leonardo appare molto equilibrata la lotta per il secondo e terzo posto. Alessandro, con 4.975 preferenze, batte solo di 2 Tommaso, con 4.973, e di 51 Francesco, con 4.924. Come si vede dalla nostra infografica seguono Lorenzo ed Edoardo, con 4.642, e 4.369, e poi Mattia, Riccardo, Gabriele e Andrea. Quest’ultimo è stato scelto per 3.860 bambini nel 2021. Tra i nomi italiani femminili sembra esserci più pluralismo. La distanza tra il  primo nome preferito, Sofia, con 5.578 preferenze, e  il secondo, Aurora, con 4.991, è minore di quella tra Leonardo e Alessandro. Al terzo e quarto posto vi sono Giulia (4.616) e Ginevra (3.803). Seguono Beatrice, Alice e Vittoria, con 3.647, 3.392 e 3.202 scelte, e poi Emma, Ludovica e Matilde.

Quest’ultimo appellativo è stato quello preferito per 2.633 bambine, ben più dei 3.860 di Andrea, al decimo posto tra i maschi. È un ulteriore segno che i genitori, in caso di figlia femmina, hanno concentrato meno la scelta e hanno variato di più.

nomi italiani femminili

Come cambiano le preferenze dei genitori

Come si vede si tratta nella grande maggioranza dei casi di nomi italiani tradizionali, nonostante la crescente immigrazione. Il primo “esotico”, tra quelli maschili, è Thomas, al 34esimo posto con 1.322 preferenze, mentre tra quelli femminili è Chloe, al 28esimo, con 1.317. È molto frequente, infatti, che quello che è considerato a lungo un appellativo datato torni in voga, mentre quello che per anni appare moderno declini tra le preferenze dei genitori.

Leonardo, per esempio, ha vissuto un aumento del gradimento quasi ininterrotto negli ultimi 20 anni e più. I dati dell’Istat partono dal 1999, anno in cui era stato scelto per 2.899 bambini, ed era solo 30esimo tra i più popolari, molto dietro Andrea, primo con 10.336. Questi 2.899 erano poco più di un terzo di quelli cui è stato dato questo nome nel 2020 e 2021. La stessa cosa è accaduta anche a Tommaso, passato in questo lasso di tempo da 2.009 a 4.973 scelte.

Un altro chiaro esempio è Ludovica, che oggi è popolare più del triplo di 24 anni fa. Allora solo lo 0,43% delle neonate era stata chiamata così all’anagrafe, nel 2021 l’1,43%. Usiamo anche la percentuale per queste statistiche perché a causa del calo delle nascite il numero complessivo dei bambini è in diminuzione, e quindi 1000 scelte di oggi valgono di più di 1000 del 1999.

Il lento declino del nome Francesco

Alcuni nomi, un tempo molto diffusi, però, sembrano vivere un lungo ma inesorabile declino. Un chiaro esempio è Francesco. Fino al 2008 quasi ogni anno a più di 10mila bambini veniva dato questo nome, specie al Mezzogiorno. Dopo questa data è cominciato un calo, motivato sia dal calo delle nascite che dal cambiamento delle preferenze dei genitori. Nel 2012 è stato affibbiato a 7.978 neonati, il 2,97%, contro i 10.284, il 3,79%, del 2002.

Il dato interessante in questo caso, però, è che tale riduzione è stata provvisoriamente interrotta dall’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco. La scelta di questo nome da parte di Bergoglio ha fatto in modo che quell’anno balzasse a 10.553 il numero di bambini chiamati in questo modo, in percentuale il 4,12%, un record. Molti furono anche nel 2014, 10.316, ma dopo il declino riprese allo stesso ritmo precedente, fino alle 4.924 scelte del 2021.

Un simile calo ha vissuto Antonio, che nel 1999 era stato dato all’1,87% dei nati maschi e nel 2021 all’1,27%, dopo 22 anni di decremento costante. Analogo ma un po’ più veloce quello di Giuseppe, dal 2,09% all’1,34%, e di Giovanni, dall’1,55% all’1,08%, nonché di Salvatore e di Carmine. 

Nomi italiani femminili: quasi più nessuno usa più Valentina

Tra le femmine lo stesso andamento ha avuto Maria, che nel 1999 era stato attribuito a 2.315 nuove nate, lo 0,92%, e nel 2021 per la prima volta a meno di mille, 989, lo 0,51%. Ancora più forte, però, è stato il declino di Valentina, un nome popolarissimo negli anni ’80 e ’90, che nel nuovo secolo ha visto un vero e proprio crollo. Nel 1999 erano state 3.299 le neonate chiamate in questo modo, l’1,32% del totale, nel 2021 invece solo 277, lo 0,14%.

Valentina diventerà un nome da zia o da nonna, come altri passati di moda in passato? Può darsi, e magari come altri tornerà popolare dopo alcuni decenni, come successo, per esempio, a Beatrice, che oggi viene scelto il doppio che a fine XX secolo, o a Ginevra, che dalle 446 preferenze del 1999, lo 0,18% del totale, è passata a 3.803, l’1,95%, in soli 22 anni. Nomi italiani “antichi” che tornano in auge, a fianco di quelli emergenti, come Futura, appunto.

I dati si riferiscono al 1999-2021

Fonte: Istat

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