Con iOS 26 un iPhone nuovo può durare fino al 2032

Quello del 2007 è fermo a 2 aggiornamenti. Apple ne ha venduti 2,3 miliardi

Apple ha lanciato iOS 26 e la domanda non è quanto costa un nuovo iPhone o quante rate servono per pagarlo: quella risposta è già sul cartellino. La vera questione è un’altra: per quanti anni resterà aggiornato? L’esperienza degli ultimi modelli parla chiaro: oggi un iPhone può contare su aggiornamenti di sicurezza e nuove funzioni per almeno 7 anni. Tradotto: chi acquista un iPhone 17 nel 2025 con iOS 26 potrà contare sugli aggiornamenti almeno fino al 2032.

Dal 2007 a oggi Apple ha venduto oltre 2,3 miliardi di iPhone, trasformandolo in uno dei prodotti di consumo più diffusi di sempre. In 18 anni, senza mai saltare un appuntamento annuale, sono arrivate 26 generazioni di iPhone, a cui si aggiungono varianti come Plus, Max o SE. Numeri che mostrano come la durata degli aggiornamenti non sia un dettaglio tecnico, ma un elemento chiave di una strategia che coinvolge centinaia di milioni di utenti.

Quali sono le novità di iOS 26?

Il nuovo iOS 26 ridisegna l’iPhone come non accadeva dai tempi di iOS 7, uscito nel 2013. La novità più evidente è l’estetica Liquid Glass, fatta di trasparenze, icone e widget semitraslucidi che richiamano il design del Vision Pro. Accanto al look arrivano funzioni concrete: traduzioni in tempo reale nei messaggi e nelle chiamate FaceTime, un filtro anti-spam che blocca le telefonate indesiderate, sfondi e sondaggi personalizzabili in Messaggi e la nuova app Giochi, che sostituisce Game Center e diventa l’hub per titoli e progressi. Si aggiungono anche integrazioni con altri dispositivi Apple, come il Karaoke su Apple TV con l’iPhone usato come microfono e Workout Buddy per i runner con Apple Watch e AirPods.

Non tutti, però, potranno provarlo. iOS 26 sarà installabile solo a partire dall’iPhone 11 del 2019, mettendo fine al supporto per tutti i modelli precedenti. È una scelta che riflette la strategia di Apple: garantire aggiornamenti lunghi per sicurezza e nuove funzioni, ma fissare comunque un limite che porta a escludere i dispositivi più vecchi. Una scelta che riapre il dibattito sull’obsolescenza programmata, tema sensibile per milioni di utenti che si trovano a dover cambiare dispositivo pur avendone uno ancora funzionante.

Perché si chiama iOS 26?

Le novità di iOS 26 non riguardano solo grafica e funzioni, ma anche il nome stesso. Dopo iOS 18, Apple ha scelto di cambiare rotta e passare direttamente a iOS 26. Una decisione che può sembrare un salto inspiegabile, ma che in realtà segue una logica precisa: uniformare la numerazione di tutti i suoi sistemi operativi al calendario fiscale. In questo modo iOS, iPadOS, watchOS e macOS viaggiano finalmente in parallelo, senza più differenze di numerazione che confondono gli utenti. È un dettaglio che può sembrare marginale, ma racconta bene la strategia di Cupertino: dare coerenza all’ecosistema, far parlare le piattaforme con lo stesso linguaggio e rafforzare l’idea di un’unica famiglia di prodotti.

Quanto può durare un iPhone?

Quanto può resistere un iPhone prima di essere davvero rottamato? Gli iPhone XS e XR, entrambi del 2018, offrono una risposta chiara. Il primo, con chip A12 Bionic e design in vetro e acciaio tipico della fascia alta, e il secondo, più accessibile con display LCD e colori vivaci, sono nati con iOS 12 e hanno ricevuto aggiornamenti fino a iOS 18 nel 2023. In totale 7 versioni consecutive, un risultato che li colloca tra i campioni assoluti di longevità software.

Come si vede dal grafico, insieme a loro solo altri modelli hanno raggiunto lo stesso traguardo: l’iPhone 6s del 2015 e il SE di prima generazione del 2016, anch’essi con 7 aggiornamenti, un record che fino a pochi anni fa sembrava impensabile. È grazie a “salti di specie” come questi che oggi, con l’arrivo di iOS 26 nel 2025, la regola è diventata chiara: un iPhone resta aggiornato in media per 6 anni, con punte fino a 7. Chi compra un nuovo modello oggi può quindi contare sul supporto fino al 2032, con la possibilità che la durata si estenda ancora guardando alle tendenze degli ultimi cicli.

iOS 26 iPhone

Quando un iPhone invecchiava in fretta

Com’era la durata degli aggiornamenti ai tempi dei primi iPhone? Il modello del 2007, il primo della storia, lanciato con iOS 1 (allora chiamato “iPhone OS”), si è fermato dopo appena due update, arrivando a iOS 3. Stesso destino per l’iPhone 3G del 2008, che introdusse per la prima volta l’App Store e il GPS ma si bloccò a iOS 4. Nel giro di poco più di due anni questi telefoni erano già fuori gioco. Con il 3GS del 2009 la situazione è migliorata: fotocamera con video e più RAM, ma solo tre aggiornamenti, fino a iOS 6. Per chi guardava al lungo periodo, non era certo un investimento rassicurante.

Le cose sono cambiate con l’iPhone 4 del 2010, quello che inaugurava il Retina Display e il design in vetro. Da lì in avanti Apple ha iniziato a garantire una durata media di 5 anni di supporto software, un salto enorme rispetto ai primi esperimenti. La vera svolta è arrivata dal 2015: l’iPhone 6s, primo con 3D Touch e Live Photos, è passato da iOS 9 a iOS 15, totalizzando sei aggiornamenti. L’iPhone 7 del 2016, famoso per l’addio al jack audio, ha seguito la stessa traiettoria, mentre l’iPhone 8 del 2017 si è fermato a cinque update. In meno di un decennio la prospettiva si è ribaltata: da smartphone che invecchiavano in fretta a dispositivi capaci di restare aggiornati per gran parte del loro ciclo tecnologico.

iPhone 6s, il modello che ha alzato l’asticella

Il vero punto di svolta è arrivato con l’iPhone 6s del 2015, il primo modello con funzioni come le Live Photos e il 3D Touch. Fino ad allora la durata media degli aggiornamenti si fermava intorno ai cinque anni, ma il 6s ha cambiato le regole del gioco: lanciato con iOS 9, è rimasto aggiornato fino a iOS 15, ricevendo in totale 6 versioni. Un risultato sorprendente per l’epoca: da lì in avanti Apple ha consolidato questa linea, inaugurando una stagione di cicli di supporto più lunghi che ancora oggi definiscono la sua strategia.

iPhone 11, un ultimo aggiornamento

Che ne sarà dell’iPhone 11, uscito nel 2019? Con iOS 26 resta ancora compatibile, ma tutto fa pensare che questo possa essere il suo ultimo aggiornamento. In quel caso il ciclo si chiuderebbe a 7 versioni ricevute, un risultato che lo collocherebbe comunque tra i modelli più longevi della storia Apple. Non è un dettaglio da poco, se si pensa al prezzo di uno smartphone che al lancio superava i 800 euro: la durata degli aggiornamenti è ciò che trasforma la spesa iniziale in un investimento di lungo periodo.

Guardando avanti, i modelli più recenti — dall’iPhone 12 del 2020 in poi — avranno ancora diversi anni di vita software, confermando una tendenza ormai consolidata: oggi un iPhone dura in media il triplo rispetto ai primi modelli che sono stati aggiornati appena due volte. Una differenza che ha cambiato non solo l’esperienza d’uso, con più funzioni e più sicurezza, ma anche il valore percepito di un dispositivo così costoso. Resta però una certezza: prima o poi arriverà lo stop. E allora la vera domanda è inevitabile: quando toccherà al tuo iPhone e quanto avrai davvero ammortizzato la spesa?

 

Fonti: Apple
I dati sono aggiornati al: 2025