Gara contro il tempo per il Pnrr Italia: 102 obiettivi nel 2022

A giugno nuovo esame della Ue sui target raggiunti. In ballo ci sono 40 miliardi

Pnrr Italia: se non riusciamo a spendere ce li tagliano. Stiamo parlando dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza scritto, riscritto e alla fine approvato da Bruxelles. Quanti sono i soldi che spettano all’Italia? Tanti: 191,5 miliardi. Per spenderli abbiamo tempo fino al 2026 e non si può sbagliare: bisogna programmare, monitorare e rendicontare. Chi lo fa? La segreteria tecnica del Pnrr Italia, coordinata da Chiara Goretti. Adesso vediamo quali sono le scadenze che l’Italia deve rispettare per non farsi revocare i fondi. Fondi che, sia chiaro, sono cruciali per centrare l’obiettivo di una crescita del 3,9%, come preventivato da Bankitalia. Se perdiamo questi soldi, addio crescita.

Il ministero della Transizione Ecologica sotto stress

Il primo obiettivo è per giugno: dovranno essere completati 47 obiettivi (tra milestone e target) per un totale di 19 miliardi di spesa. Gli obiettivi del cronoprogramma del Pnrr sono infatti divisi in target (obiettivi finali) e milestone (obiettivi intermedi). Il ministero che per il 2022 dovrà vigilare su più obiettivi è il MiTe, il Ministero della Transizione Ecologica guidato dal ministro Roberto Cingolani. Nel grafico in apertura la classifica dei Ministeri in base al numero degli obiettivi (target) che devono perseguire nel 2022 per rendere operativo il cronoprogramma del Pnrr Italia. Come si vede dal grafico in apertura subito dopo il MiTe con 16 scadenze per il raggiungimento di altrettanti obiettivi viene il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (MiMs) con 13 scadenze.

I soldi del Pnrr Italia ce li danno un po’ alla volta

I fondi del Pnrr assegnati all’Italia dal piano Next Generation Ue, quello che l’Europa ha predisposto per fare uscire dal Continente dalla crisi post pandemica del quale il Pnrr è la declinazione italiana, non arrivano tutti in una volta ma in varie tranche. Ad agosto 2021 sono arrivati 24,9 miliardi sotto forma di pre-finanziamento mentre il 31 dicembre 2021 l’Italia ha chiesto alla Ue la prima vera tranche di soldi investiti: 24,1 miliardi. Significa che in 6 mesi Bruxelles è tenuta a versare alle casse del Ministero dell’Economia qualcosa come 49 miliardi di euro.

L’Italia ha già speso 49 miliardi dei 192 totali

Ci si aspetta naturalmente una risposta positiva alla richiesta di fine 2021 perché l’Italia ha centrato tutti e 51 gli obiettivi che si era prefissata per l’anno scorso. Infatti come abbiamo spiegato, le tranche di finanziamento vengono erogate dall’Ue solo se i traguardi e gli obiettivi sono stati raggiunti. Si procede di sei mesi in sei mesi. Dei 51 traguardi e obiettivi del 2021, 27 erano connessi all’attuazione di riforme e 24 all’attuazione d’investimenti.

A giugno l’Italia avrà investito il 50% dei fondi del Pnrr

Per il 2022 le cose si fanno più complicate. Il cronoprogramma 2022 prevede l’approvazione di 66 riforme e 36 attuazioni di investimenti. Ovvero il doppio degli obiettivi del 2021. In tutto nel 2022 l’Italia dovrà centrare 102 obiettivi che rappresentano un totale di 40 miliardi di euro. Sommando quelli già stanziati si arriva alla cifra di 89 miliardi. Quindi da gennaio 2023 fino a dicembre 2026 rimarranno “solo” 103 miliardi, ovvero il 53,65% dei fondi totali previsti per il Piano. La prossima verifica semestrale è fissata per giugno 2022.

pnrr italia

 

Quante sono le scadenze del Pnrr Italia per il 2022

A giugno la Ue ci farà l’esame e controllerà se l’Italia è riuscita a centrare 46 obiettivi intermedi e 1 target. A dicembre di quest’anno le scadenze intermedie completate dovranno essere molte di più: per la precisione 55 per 21 miliardi d’investimenti. In tutto per il 2022 il cronoprogramma del Pnrr prevede il raggiungimento di 85 scadenze intermedie (milestone) e 17 obiettivi (target), per un totale complessivo di 102 azioni e 4o miliardi.

Il Pnrr Italia 2022 su transizione ecologica  e digitale

La maggior parte delle scadenze intermedie riguardano il primo ambito d’intervento del Pnrr ovvero il piano per la rivoluzione digitale. Gli obiettivi del piano del Pnrr sono: la creazione di una pubblica amministrazione più smart e sicura dal punto di vista della sicurezza informatica; un settore produttivo più competitivo e maggiori investimenti in turismo e cultura. Nel grafico qui in basso la classifica delle scadenze in base ai sei diversi piani d’intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

All’interno di quella che possiamo chiamare rivoluzione digitale (soprattutto nella Pa), sono previste 25 misure legate a 25 scadenze. Nel grafico qui sopra si possono vedere nel dettaglio quali sono i settori interessati e, tra questi, quello per cui sono stati predisposti più interventi è quello legato proprio alla digitalizzazione delle Pa per cui sono previste 14 scadenze. Segue subito dopo con 8 scadenze  il potenziamento del turismo e della cultura in chiave 4.0 e, infine, con 3 scadenze, il settore per la digitalizzazione e la competitività.

I progetti del Pnrr già centrati e i prossimi sull’agenda

L’Italia nel 2022 è già riuscita a raggiungere i primi due obiettivi intermedi si tratta dell’assegnazione ai comuni di risorse per la realizzazione di progetti nell’ambito della rigenerazione urbana e delle nuove norme semplificate per gli interventi di approvvigionamento idrico. I prossimi punti intermedi da centrare entro marzo (primo trimestre) sono: la digitalizzazione dei parchi nazionali, i progetti di rigenerazione urbana, l’incremento dell’edilizia sociale e la lotta al caporalato.

Fonte: Italia Domani

I dati si riferiscono al 2021-2022

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