L’evasione fiscale in Italia sotto i 100 miliardi

E’ scesa a 99,3 per la prima volta. Più entrate da Iva e Irap degli autonomi

L’evasione fiscale fa meno paura. Per la prima volta da moltissimi anni è scesa sotto la soglia psicologica dei 100 miliardi di euro. E’ scritto nell’aggiornamento della Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale in Italia insieme a quella contributiva che era stata già presentata a settembre dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Tutti i dati sull’evasione fiscale in Italia

Ora i valori sono stati corretti e completati alla luce della revisione dei conti nazionali apportata dall’Istat, e sono completi, con le stime sul gettito non incassato dallo Stato rispetto a quanto ci si aspetterebbe in base all’andamento dell’economia. Sono, per la precisione, 99 miliardi e 273 milioni gli euro che mancano al Tesoro a causa dei minori versamenti delle imposte.

La cifra, che si riferisce al 2019, quindi prima della pandemia, è significativamente inferiore a quella del 2018, quando era di 102 miliardi e 389 milioni, e a quelle degli anni precedenti. Considerando che nel 2014 era di 109 miliardi e 268 milioni, siamo di fronte a un calo di circa 10 miliardi di euro, del 9,1% in percentuale, in soli 5 anni. Quali tasse non vengono pagate, in particolare? E perché l’evasione fiscale in Italia è calata?

l'evasione fiscale

Dall’evasione Irpef 32,2 miliardi è Irpef non pagata

Come si vede dalla nostra infografica, in base al tipo di tassa cambia molto l’ammontare di gettito non pervenuto nelle casse pubbliche. Dei 99,3 miliardi di euro complessivi ben 32,2 provengono dal mancato pagamento dell’Irpef da parte dei lavoratori autonomi. Solo 4,6 sono invece i miliardi di Irpef evasi dai dipendenti. Ciò accade nonostante questi ultimi siano molti di più delle partite Iva, a dimostrazione di uno squilibrio nelle possibilità di elusione delle diverse categorie di lavoratori. Si tratta, del resto, di un dato strutturale della nostra economia, caratterizzata da un alto numero di autonomi. La seconda voce più importante è quella dell’Iva. Sono 27,8 i miliardi di imposta sul valore aggiunto non versati. Insieme, i mancati incassi di Irpef e Iva costituiscono più delle metà del gap tra gettito atteso e reale.

Nonostante le sanzioni, pur presenti, l’evasione contributiva ammonta, invece, a 12,7 miliardi di euro, divisa tra i 9,7 miliardi di contributi non pagati all’Inps dai datori di lavoro e i 3 circa non versati dai lavoratori. L’Irap contribuisce al totale con 5,1 miliardi, mentre l’Imu non incassata arriva a 4,7 miliardi. A queste si aggiungono le accise sui prodotti energetici, che hanno generato per lo Stato nel 2019 1,9 miliardi in meno di entrate rispetto alle stime.

Iva, calo dell’evasione fiscale in Italia del 21,9%

Molto più importante è osservare, però, come l’evasione fiscale in Italia sia cambiata nel corso del tempo. Come si diceva in precedenza è diminuita, ma in modo per nulla omogeneo. Dei 10 miliardi  di evasione recuperata, ben 7,8 riguardano il recupero dell’Iva.

Le mancate entrate dall’imposta sul valore aggiunto sono scese dai 35,6 miliardi di euro del 2014 ai 27,8 miliardi di quest’anno, come abbiamo visto. Si tratta di un calo di ben il 21,9%. Appare evidente come il merito sia della fatturazione elettronica, divenuta obbligatoria per tutti coloro che emettono una fattura, tranne che per chi rientra nel regime dei minimi o forfettario. Ora si parla, tuttavia, di introdurla anche per questi ultimi vista l’efficacia che ha dimostrato.

L’evasione fiscale in Italia: il caso dell’Irap

Giù anche l’evasione dell’Irap, passata dagli 8,1 miliardi del 2014 ai 5,1 di due anni fa. In termini percentuali la riduzione qui è ancora più alta, del 37%. In questo caso, però, hanno un peso anche gli sgravi e i tagli che hanno interessato questo tipo di imposta. Se l’Irap da pagare è inferiore, insomma, anche l’ammontare dell’elusione è più basso.

Aumenta, anche se di poco, l’evasione contributiva

Giù di 1,9 miliardi i mancati incassi dell’Ires, mentre sono pochi i cambiamenti che hanno riguardato le altre tasse. Vi è stato un incremento di 1,1 miliardi dell’Irpef non versata dagli autonomi e di 1,7 miliardi dell’evasione contributiva verso Inps o Inail, ma sembrano essere più la conseguenza di una crescita generale dell’economia che di una tendenza a pagare meno imposte. Più reddito viene prodotto, più ne viene evaso.

Non sono ancora presenti i dati riguardanti l’evasione fiscale in Italia nel 2020. La pandemia oltre ad avere sconvolto l’economia ha anche dato un duro colpo alla capacità dello Stato di riscuotere le tasse, facendo i dovuti controlli, per esempio. Sarà quindi interessante verificare come il Covid ha potuto impattare anche sull’evasione fiscale oltre che sul resto della vita economica, e non solo, del Paese

I dati si riferiscono al: 2014-2019

Fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze

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