Aumento bollette della luce, sono già salite del 37%

Cingolani ha annunciato incrementi del 40%, ma nel 2021 c’è già stato un record  

Le bollette di luce e gas aumenteranno. Il problema è che sono già aumentate nell’ultimo anno. In ogni caso, le parole del ministro Roberto Cingolani, che prevede un aumento delle bollette della luce di circa il 40% quest’autunno, sono state dette probabilmente anche per preparare in anticipo gli italiani all’inevitabile stangata che sta per colpirli.

Ma perlomeno per gran parte si tratterà della prosecuzione di un trend di incremento che è già in atto da almeno un anno per quanto riguarda i prezzi dell’elettricità e del gas. Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che tiene traccia dell’andamento delle tariffe applicate in Italia, mostra molto chiaramente come con la crisi pandemica e la successiva ripresa economica ci siamo ritrovati sulle montagne russe.

L’aumento delle bollette della luce

Dopo anni di sostanziale stabilità o lievi aumenti, nel secondo trimestre del 2020 c’è stato un crollo del costo dell’elettricità, che è stato portato improvvisamente da 19,67 centesimi al KWh a 16,08, con una diminuzione di 3,59 centesimi, che supera ogni altra oscillazione che si era verificata in passato.

Come si vede dalla nostra infografica sopra il prezzo è il risultato di varie componenti, oltre all’energia vera e propria vi sono gli oneri di sistema, le spese per il trasporto e le imposte. La riduzione delle tariffe era stata ancora più rilevante perché vi è stata assoluta immobilità delle tasse e dei costi accessori, che tra l’altro sono la parte maggioritaria di quelli complessivi, ed è stata solo quella chiamata “materia energia” a muoversi, passando da 8,99 centesimi di euro al KWh a 5,71.

aumento bollette luce

I prezzi delle bollette luce e gas nel 2021

La ragione era chiara, il crollo della domanda in un mondo che si era fermato, con milioni di lavoratori in smart working che non usavano più l’auto, bus e treni, il turismo che si era sostanzialmente azzerato, gli aerei rimasti a terra, uffici vuoti… La fine delle restrizioni più dure, in particolare del confinamento, aveva naturalmente portato a una ripresa dei prezzi dell’energia. Quelli dell’elettricità erano risaliti secondo Arera a 16,61 centesimi per KWh in Italia per un consumatore domestico in maggior tutela per una famiglia con 3 kW di potenza impegnata e 2.700 kWh di consumo annuo, e quindi sono dati medi. Ma il trend di ripresa nel 2020 è chiaro, soprattutto alla fine dell’anno, quando nell’ultimo trimestre la tariffa è cresciuta a 19,2 centesimi, tornando quasi ai livelli pre-pandemici

I rincari della luce nel 2021

Passiamo al 2021. Nei primi tre mesi dell’anno il prezzo è andato a 20,06 centesimi di euro per KWh e a 20,83 nel secondo trimestre e a 22,89 nel terzo trimestre (record mai toccato prima) con una crescita, rispetto ai tre mesi precedenti, del 9,9%. . Anche il gas naturale ha vissuto incrementi simili, e a volte anche superiori. Per esempio il suo costo tra giugno e agosto è aumentato del 15,3% rispetto al secondo trimestre. Ma a quanto pare il peggio deve ancora venire.

Perché le bollette della luce aumentano?

La crescita dei prezzi dell’elettricità, del 37% nell’ultimo anno, è destinata a continuare e anzi ad accelerare secondo Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica. E i motivi sono principalmente due. Uno è in parte simile a quello che sta portando a una penuria di chip e semiconduttori, ovvero la ripresa dell’economia e della produzione industriale, che ha portato a un grande incremento della domanda di gas, che serve ad alimentare gran parte delle centrali elettriche italiane. Sono poche le scorte presenti sul mercato, e l’industria asiatica in particolare si è accaparrata una larga parte di quello disponibile, mentre nello stesso tempo sono diminuite le esportazioni di quello russo in Europa. A questo si è aggiunta la maggiore richiesta di elettricità per i condizionatori elettrici.

Il mercato dei permessi di emissione

Ma non solo, da un punto di vista economico ha rilevanza anche il mercato dei permessi di emissione di Co2 nella Ue, con le aziende, anche energetiche, che inquinano più della quota consentita e che, quindi, sono costrette a comprare tali diritti di inquinamento da coloro che invece inquinano meno di quanto potrebbero. La ripresa dell’attività economica ha spinto in alto il prezzo di tali autorizzazioni (che sono scambiate su un mercato telematico vero e proprio), fino a 50 euro a tonnellata di Co2. Il risultato è che produrre elettricità è diventato sempre più costoso. Ed è il consumatore finale a pagare il conto, a meno di un intervento del governo, che in estate aveva stanziato 1,3 miliardi per calmierare le tariffe. Lo rifarà?

I dati si riferiscono al 2004-2021

Fonte: Arera

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