Assicurazioni: in un anno 3,3 miliardi di raccolta in meno

Nel 2017 si è arrivati a 131,7 miliardi. Calano ramo vita e danni. Quanto costa la Rc in ogni provincia

Il grafico qui sopra riguarda la raccolta premi delle assicurazioni italiane negli anni. Come si vede c’è un calo deciso negli ultimi tempi. In particolare negli ultimi due anni i cui dati sono disponibili nel rapporto annuale Ivass, l’Istituto per la Vigilanza delle Assicurazioni.

Le assicurazioni non piacciono più

Nel complesso nel 2017 sono stati raccolti premi assicurativi per un totale di 131 miliardi e 794 milioni tra portafoglio diretto e indiretto. I premi indiretti sono quelli che si realizzano quando un’assicurazione rivende il rischio ad altre assicurazioni, è una riassicurazione in cui una compagnia che ha già venduto un prodotto a un cliente piazza il pacchetto a un’altra assicurazione. Si tratta però di pochi casi.

In generale i dati del 2017 rappresentano un regresso rispetto sia quelli del 2015 che del 2016. Due anni prima infatti si era arrivati a 147 miliardi e 878 milioni, scesi poi nel 2016 a 135 miliardi e 123 milioni. Tra il 2016 e il 2017 il calo è stato di 3,3 miliardi di euro.

Ci sono anche anche i premi raccolti da rappresentanze italiane di assicurazioni estere non comunitarie, ma si tratta di numeri piccoli, due miliardi e 763 milioni nel 2017.

Scende il ramo vita

Tornando al segmento principale, ovvero i premi italiani diretti, si nota come tutto il calo complessivo sia colpa di quello del ramo principale, quello vita, che è passato da 114 miliardi e 947 milioni di raccolta nel 2015 a 98 miliardi e 611 milioni nel 2017. Il ramo danni è rimasto più stabile negli anni, e nel 2017 contava 32 miliardi e 310 milioni in premi.

Tuttavia guardando più lontano è evidente come in 10 anni vi sia stato un certo declino. Nel 2008 si parlava di 37 miliardi e 453 milioni di raccolta, 5,1 miliardi più di ora. 

Meno Rc Auto per tutti

Nel grafico sotto si vede un altro dato interessante, e cioè quanta parte del ramo danni ricopre l’Rc Auto: si trattava, nel 2017, di 13 miliardi e 234 milioni, in calo rispetto agli anni precedenti. Nel 2013 la raccolta era di 16 miliardi e 262,7 milioni.

La variazione annua come si intuiva dai dati assoluti visti prima è negativa, nel 2017, del 2,4% e dell’8,7% nel 2016, mentre si era toccato nel 2014 anche un +20,7%. Il problema è il ramo vita, appunto, in cui vi è stato un -3,6% nel 2017, e le Rc Auto, con -2,2% l’anno scorso.

Trattandosi di valori economici il rapporto Ivass si preoccupa di confrontarli al Pil, per avere un’idea del peso effettivo del settore che ha raggiunge l’8,9% nel 2015 (è la raccolta totale sul Pil), ma è nel 2017 del 7,6%, in netto calo. Del resto la raccolta dei premi scende mentre il Pil seppur di poco sale.

Cala anche in rapporto al Pil

Una diminuzione che appare anche più pesante se calcolata in termini reali, ovvero considerando il costo della vita, che nel 2017 è aumentato dopo anni di stagnazione. Quindi gli euro raccolti in quell’anno valgono ancora meno considerando che tutto è divenuto più caro. Ed ecco che la diminuzione del 2017 in questi termini è del 3,5%, del 4,6% nel ramo vita, del 3,2% nel Rc Auto, mentre c’è stabilità assoluta nel ramo danni (Rc auto inclusi).

L’auto, provincia per provincia

La Rc auto è certamente l’assicurazione più nota agli italiani, ma il premio pagato in media cambia molto tra regione e regione, tra provincia e provincia. Tra Napoli, dove si deve spendere 495 euro a testa, e Campobasso, 255, passano 240 euro, si tratta quasi di un raddoppio per i napoletani. In questo grafico è mostrato il premio medio che viene pagato in tutte le province italiane per assicurare un autoveicolo.

In generale è in Campania dove si paga di più, con 430 euro, segue poi la Toscana, con 381, che diventano 422 a Firenze e 485 a Prato, seconda dopo Napoli. A causa dei 394 euro spesi a Roma il Lazio è la seconda  regione pari merito con la Toscana. Poi Calabria, Puglia, Liguria. Milano, con 333 euro al mese, è vicina alla media nazionale di 336. Del resto sono poche le province del Nord al di sopra di tale media. Tra queste La Spezia, con 368 euro, Genova, con 363, Rimini con 355. Dall’altra parte vi sono però anche province meridionali tra quelle in cui l’assicurazione auto è più economica. Campobasso appunto, ma non solo, in generale si tratta, oltre a quelle molisane, delle province lucane e sarde. A Potenza si pagano 279 euro, a Isernia 286. Bene anche le siciliane Enna e Agrigento, solo 268 e 291 euro. In generale però è in Friuli che si paga meno dopo il Molise, con Pordenone e Gorizia tra le 10 province con Rc auto più economica.

E’ anche interessante confrontare questi dati con quelli sugli incidenti, sempre provincia per provincia.

I dati si riferiscono al: 2013-2017

Fonte: Banca d’Italia

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