L’internet veloce in Italia c’è ma non piace. Prezzi alti o poca cultura digitale?
Chiariamo subito una cosa: il grafico non dice che in Italia non c’è la banda larga. No: il grafico dice che gli italiani non sanno cosa farsene della banda larga e infatti siamo terzultimi in Europa per linee attivate. Insomma: l’offerta c’è, manca la domanda.
Secondo l’ultimo rapporto del Parlamento Europeo, infatti, “l’obiettivo di garantire la copertura di banda larga in tutta l’Unione Europea (…) è stato raggiunto attraverso una varietà di tecnologie (banda larga fissa, banda larga mobile e satellite) ma sono i tassi di penetrazione che restano bassi”.
La connessione a banda larga in Italia costa troppo?
Come dire: ora che super-internet è arrivato sotto casa, non ci interessa più. Perché? Il rapporto non lo dice ma lascia intendere che il problema possano essere da un lato i costi dell’abbonamento ad Internet super-veloce e dall’altro un gap culturale.
Detto brutalmente: non sappiamo cosa farcene di 100 Mega al secondo perché non abbiamo le competenze digitali di base per capirlo. Vero o falso, fatto sta che solo in Croazia e in Grecia si naviga più lentamente. Sono più veloci di noi anche in Slovenia.
Quanto è estesa la banda larga mobile
Il report lo dice chiaramente: “I cittadini dell’Unione europea non stanno approfittando della distribuzione della rete ad alta velocità”. Men che meno in Italia. Guardando all’Europa nel suo complesso, la sottoscrizione di contratti da 100 Mega restano di molto inferiori a quelli “lenti” e in generale la crescita delle famiglie che pagano per passare alla banda ultralarga è rallentata. Il motivo è in parte spiegato dall’aumento di Internet mobile, l’offerta di banda larga “senza fili” che in molti casi rende superflua una linea fissa in casa o in ufficio.
I dati si riferiscono al: 2015
Fonte: Parlamento Europeo
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