La classifica mondiale dei prezzi al secondo: dove la rete è più veloce, costa meno
Lo Stato ha intenzione di utilizzare soldi pubblici, anche provenienti da fondi europei, per cablare buona parte delle aree C e D d’Italia. Si tratta di quelle porzioni di territorio cosiddette “a fallimento di mercato”, cioè dove un’impresa privata non investirebbe per mancanza strutturale di domanda che giustifichi gli investimenti.
Il cablaggio dell’Italia
Che il cablaggio dell’Italia sia urgente lo dicono i numeri, ma se si dà uno sguardo alla situazione internazionale si scopre un altro particolare interessante: l’aumento della velocità e la crescita delle aree cablate, ha un positivo riflesso anche sui prezzi. Basta guardare il grafico, che riporta i prezzi nei Paesi dell’Ocse dell’abbonamento ai servizi internet in banda larga per ogni Megabit al secondo. Ebbene: i prezzi più bassi li hanno il Giappone, che è all’interno di un range compreso tra gli 0,02 centesimi di dollaro e i 6,75 dollari, la Svezia, 0,08 centesimi minimo, e la Francia, 0,10 centesimo il prezzo più basso. In Italia i prezzi sono più alti: si va da 0,38 centesimi di dollaro e i 6,75 dollari per Megabit al secondo.
Quello che questi dati dicono è che nei Paesi dove c’è maggiore disponibilità di banda larga e dove la banda larga garantisce migliori prestazioni, i prezzi si abbassano, perché sulla stessa rete possono operare diverse società ognuna delle quali offre i propri servizi che riescono ad ammortizzare molto rapidamente i costi della rete in fibra ottica.
Riguardo alla disponibilità della banda larga nel Paese, se si vanno a vedere i numeri ufficiali l’Italia non è il Paese che ne esce peggio.
I dati si riferiscono al: settembre 2014
Fonte: Ocse
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