Test Pisa, i 15enni italiani non conoscono l’economia

In Europa solo i test Pisa di serbi e bulgari sono peggiori di quelli italiani, primi gli olandesi

L’Italia non ha mai brillato nei test Pisa, quelli che l’Ocse svolge per conoscere le competenze dei ragazzi dei Paesi membri per avere statistiche omogenee e paragonabili sul livello di istruzione. Nel 2018 sono stati svolti test che riguardano anche le competenze finanziarie, oltre che le solite matematiche o di alfabetizzazione.

Le conoscenze finanziarie dei 15enni europei

E i risultati sono pessimi per l’Italia. In generale il punteggio dei 15enni italiani (i test sono svolti a questa età) è di 476, meno della media Ocse di 505, ma soprattutto meno di quanto raggiungono gran parte dei Paesi europei. Basti pensare che nei Paesi Bassi si arriva a 558, in Estonia a 547, in Finlandia a 537. Gli studenti di questi Paesi sono sempre stati tra i migliori in queste classifiche, lo sappiamo, ma questa volta gli italiani vengono superati anche da slovacchi, spagnoli, lettoni, lituani. In Europa con 444 e 432 solo i 15enni bulgari e serbi hanno risultati peggiori, e fuori dall’Europa solo quelli di Paesi comunque a livello economico più arretrati, come cileni, brasiliani, indonesiani, peruviani.

Nel grafico si vede come gli studenti si distribuiscono in base al punteggio ottenuto. Il livello 3 è quello medio, quello in cui si concentra normalmente la maggioranza relativa dei 15enni, il 30,8% nel caso dell’Italia. Ma nel nostro caso vi è un 47,4% che ha avuto invece risultati inferiori, il 15% di livello 1, il 26,5% di livello 2 e il 5,9% addirittura al di sotto del livello 1. Solo il 21,8% ha superato la media Ocse. Nei Paesi Bassi sono stati il 54,9%, in Spagna il 26,7%.

Test Pisa, il divario Nord-Sud

All’interno dell’Italia è rispettato il solito copione che vede gli studenti del Sud e delle Isole avere risultati molto peggiori di quelli del Centro-Nord. Nelle Isole si scende a 448, al Sud a 455, contro una media italiana di 476 e contro il 496 del Nord Ovest, il 498 del Nord Est e il 481 del Centro. C’è da sottolineare che neanche al Nord Est, ovvero dove si raggiungono i risultati migliori, si arriva alla media Ocse.

Nei grafici si nota come anche nel Nord Ovest e nel Nord Est non si va oltre un 29,3% e un 28,1% di studenti che si posizionano oltre la media, al livello 4 e 5, mentre il 38,4% in entrambi i casi rimane al di sotto. Nelle Isole si arriva al 58,9% purtroppo.

Il fatto è che effettivamente i ragazzi italiani non vengono esposti ai concetti più basilari dell’economia a scuola e in famiglia. Solo in Italia il 34,5% dei 15enni non ha mai sentito parlare di pagamento di interessi. In nessun Paese la percentuale è così alta, la media è dell’19,7%, in Finlandia e Paesi Bassi si scende sotto il 10%, e solo il 35,5% sa cosa è un interesse, con solo i bulgari a fare peggio. Ancora peggio con il concetto di tasso di cambio. Solo il 16,2% degli adolescenti italiani sa di cosa si tratta, contro il 35,3% medio. Solo il 37,5% sa cos’è un’azione, contro il 46% in Spagna, per esempio.

I dati si riferiscono al: 2018

Fonte: Invalsi

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