Sono 305mila le espulsioni di immigrati, ma tornano a casa la metà

espulsioni immigrati

Nel primi tre mesi 2017 gli allontanamenti effettivi sono stati 39.586, in calo del 16%

Il grafico sopra mostra, per ciascun paese di provenienza, quanti sono gli ordini di rimpatrio e le espulsioni effettive di immigrati irregolari nel 2016.

Espulsioni al rallentatore

Lo scorso anno gli Stati membri hanno ordinato 305.365 espulsioni nei confronti di cittadini di paesi terzi, a seguito di una decisione amministrativa o giudiziaria. Molti? Pochi? Diciamo che il numero è in aumento del 6,5% rispetto al 2015 ma quello che conta davvero non è questo. Il punto è che su 305.365 ordini di espulsione solo la metà cioè 176.223, si sono concretizzati con il ritorno a casa dell’immigrato irregolare. Gli altri ordini di espulsione sono rimasti solo sulla carta con il risultato che in Europa ci sono più di due milioni di persone delle quali le autorità non sanno praticamente nulla.

I fogli di via nei primi 4 mesi del 2017

L’ultimo aggiornamento riguardo le espulsioni effettive di migranti irregolari fornito da Frontex riguarda il primo quadrimestre del 2017 durante il quale c’è stato un calo sia del numero di espulsioni decise che di quelle effettive. Nel primo quarto del 2016 gli Stati membri dell’Ue hanno disposto il rimpatrio di 67.033 persone ma i rimpatri effettivi sono diminuiti del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: tra gennaio e aprile 2016 infatti le espulsioni effettive di migranti irregolari sono state 47.181, nello stesso periodo del 2017 ne sono state finalizzate meno di 40mila e cioè 39.586.

Secondo Frontex il calo dipende soprattutto dall’andamento dei rimpatri effettivi verso la Cisgiordania che sono calati dai 12mila unità di primi 4 mesi del 2016 ai 10mila dello stesso periodo del 2017. Un’altra riduzione è stata registrata nei rimpatri verso i paesi dell’Africa occidentale. Nei 16 paesi che compongono quest’area tra gennaio e aprile 2017 sono tornate circa 1.600 persone mentre nel 2016 i rimpatri effettuati sono stati più di 2 mila.

La top ten delle espulsioni effettive di immigrati irregolari

Tra i diversi paesi che hanno comunicato i dati del 2017 ecco, nel grafico sotto, i primi dieci per numero di rimpatri ed espulsioni effettive di migranti irregolari. La classifica mostra che gli afgani siano stati quelli con il maggior numero di ordini di via nei primi quattro mesi dell’anno ma anche che quelli realmente rimpatriati sono stati solo 1.582. La comunità più grande tra gli espulsi effettivi infatti è stata quella albanese: 6.229.

Come funzionano le espulsioni di immigrati irregolari

Il meccanismo di rimpatrio è complicato. Come funziona? In Italia un immigrato irregolare che non ha diritto all’asilo deve essere allontanato. I respingimenti della polizia di frontiera hanno coinvolto per lo più afgani, siriani e pachistani e sono avvenuti via mare tra la costa adriatica e la Grecia. Questi immigrati sono stati mandati indietro sui traghetti. I tentativi di attraversamento illegali della frontiera via terra si sono concentrati ai confini con Austria e Slovenia e quindi è stato lì che si sono registrati i respingimenti.

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Dove vengono respinti? In tutti i casi appena descritti, in Italia e in Europa, vale il trattato di Dublino, cioè i profughi vanno rimandati nel paese di primo ingresso dell’area Schengen, sarà poi quello a valutare la domanda d’asilo.

Contro i luoghi comuni – Guarda la puntata di #Truenumbers sull’immigrazione

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Espulsioni di immigrati e rimpatri

Il numero totale di migranti soggetti a decisioni di rimpatrio in Europa è ancora sottostimato perché il grafico (sopra) non tiene conto dei dati di Austria, Francia, Paesi Bassi e Svezia. In ogni caso, nel 2016 il numero degli ordini di rimpatrio è notevolmente maggiore dei rimpatri effettivi.

Perché non ritornano a casa?

Bella domanda! Si tratta soprattutto di questioni burocratiche. Per esempio non è sempre facile tracciare e identificare le persone da rimpatriare. Inoltre, anche le decisioni di ritorno volontario spesso non si concretizzano perché il migrante cambia idea e decide di rimanere illegalmente. Fonte di confusione è poi il fatto che nei registri ci sono dei doppioni: spesso infatti lo stesso ordine di espulsione viene emesso più volte nei confronti della stessa persona magari da Stati diversi. Insomma, non è facile mettere in pratica le regole scritte.

E poi ci sono quelli che vogliono rimpatriare per scelta, però di loro non rimane traccia nei registri. Infatti, per il ritorno volontario solo pochi Stati membri, come i Paesi Bassi, applicano una politica di partenze controllate. Senza controllo è ben difficile accertare che dalle intenzioni si sia poi passati ai fatti.

Questa incapacità di rendere le espulsioni effettive di migranti irregolari mina la credibilità dell’Unione europea nella gestione dei suoi confini e, secondo il Parlamento europeo, “rappresenta un incentivo per l’immigrazione irregolare”.

I dati si riferiscono al: 2016- 2017

Fonte: Frontex

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