Redditi, la disuguaglianza non è aumentata

distribuzione dei redditi

Il confronto tra le retribuzioni 1990 e 2014: la differenza tra ricchi e poveri è identica

Una delle cause principali del presunto aumento delle disuguaglianze sociali consiste nella disuguaglianza dei redditi. Ma in Italia questa differenza non è aumentata.

La disuguaglianza dei redditi

Il grafico mostra di quanto si sono differenziate le retribuzioni nei vari Paesi aderenti all’Ocse tra il 1990 e il 2014.

Per interpretare correttamente il grafico occorre ricordare che si basa sulla distanza tra la retribuzioni del primo 10% di lavoratori e quelle del restante 90% e, perciò, risponde alla domanda: le retribuzioni più ricche sono aumentate rispetto al resto delle retribuzioni e, di conseguenza, le disuguaglianze sociali tra lavoratori, sono aumentate?

Ecco la risposta: in questi 24 anni ci sono stati Paesi nei quali la distanza tra le retribuzioni basse e retribuzioni alte è cresciuta enormemente. L’esempio più clamoroso è quello della Polonia. Altri Paesi nei quali la distanza è aumentata sono la Corea, gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda. Nella parte destra del grafico, invece, sono indicati i Paesi che hanno visto ridurre le distanze tra i lavoratori ben pagati e tutti gli altri. Quella che ha visto ridurre le differenze in modo più consistente è la Svezia e, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, anche la Svizzera.

Il caso degli stipendi in Italia

L’Italia è un caso a parte: il nostro Paese è l’unico tra tutti quelli presi in considerazione dall’Ocse, dove la disuguaglianza dei redditi è rimasta identica nel 2014 rispetto al 1990. Questo significa che chi è assunto a tempo indeterminato e lavora a tempo pieno, potrebbe aver visto la propria retribuzione aumentare e/o diminuire, ma la differenza con l’altra classe di lavoratori, è rimasta uguale. E anche l’analisi delle disuguaglianze tra diversi Stati riserva delle sorprese, come Truenumbers ha scritto in questo post.

I dati si riferiscono al: 1990-2014
Fonte: Ocse

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