Richieste di asilo in Europa in calo: dimezzate in Italia

Da noi solo 0,9 richieste ogni 1000 abitanti, il 50,7% in meno rispetto al 2016

Gli ultimi dati sulle richieste d’asilo mostrano come dal 2014 le domande per la concessione dello status di rifugiato siano in calo in tutta Europa. Per la precisione, rispetto al 2016, l’Italia ha visto dimezzarsi le domande per la richieste d’asilo che sono calate di 50,7 punti percentuali. Lo mostra bene in grafico in apertura attraverso il quale si può seguire l’andamento delle richieste d’asilo in Europa. Il calo, che non riguarda tutti i Paesi, ci fornisce una mappa dello stato della migrazione nel Vecchio Continente. Per quanto riguarda la comunità europea il tasso di richiesta d’asilo è pari a 1,7 domande ogni 1000 abitanti, in Italia si registra invece un flusso pari a 0,9 domande d’asilo ogni 1000 abitanti.

Il Paese che riceve più richieste di asilo in Europa è la Germania

La Germania è il Paese europeo che gestisce più richieste d’asilo. Per la precisione nel corso del 2021 le persone che hanno chiesto lo status di rifugiato a Berlino sono state 190.545, di queste 148.175 lo hanno fatto per la prima volta. In Italia, a titolo di confronto, nel 2021 sono state 45.200 le richieste (a fronte di 67.040 sbarchi). Questo vuol dire che la Germania, rispetto al nostro Paese, gestisce circa il triplo di richieste d’asilo. Per il Paese guidato dal Cancelliere Olaf Scholz, il più popoloso d’Europa (80 milioni di abitanti contro i 60 dell’Italia), il flusso di immigrazione rappresenta un pilastro dell’economia: l’unica soluzione per fare fronte alla carenza di manodopera specializzata; la Germania si prepara infatti a dover gestire un “buco” di circa 240mila lavoratori specializzati che potrebbe rappresentare un reale pericolo per l’economia tedesca.

Il piano tedesco per aumentare il flusso di lavoratori extracomunitari

Per questo Berlino è già corsa ai ripari promuovendo, per la prima volta in Europa, la possibilità per i cittadini extracomunitari di ottenere la doppia cittadinanza. Le autorità si sono inoltre impegnate a semplificare il processo generale di richiesta suggerendo  di ridurre la quantità di tempo che una persona è tenuta a vivere in Germania prima di poter richiedere la cittadinanza. La mossa fa parte del piano della Germania per modernizzare le leggi sull’immigrazione e rimuovere gli ostacoli burocratici per garantire un accesso più facile al mercato del lavoro tedesco. Il governo tedesco ha chiarito che mira ad attrarre competenze sia accademiche che professionali. Durante un discorso sul canale YouTube del governo dal titolo “Make it in Germany” (Realizzalo in Germania), Robert Habeck (il Ministro dell’economia tedesco) ha commentato: “Diamo il benvenuto a persone provenienti da tutto il mondo”.

L’Ungheria è il paese che riceve meno richieste di asilo in Europa

Dopo la Germania, nella classifica dei Paesi Ue per richieste d’asilo, troviamo Francia, Spagna e Italia. La Francia è l’unico Paese Ue dove le richieste superano le 100mila, come è possibile vedere nel grafico qui in alto che mostra come Italia e Spagna ricevano circa lo stesso numero di richieste di asilo, una quota ampiamente sotto i numeri di Germania e Francia. Dopo l’Italia il dato delle richieste diminuisce progressivamente, con l’Austria che gestisce (rispetto al nostro Paese) il 34,36% di richieste di protezione internazionale in meno e il Belgio con più del 100% di domande per lo status di rifugiato in meno. Scendendo nella classifica dei paesi Ue per richieste d’asilo arriviamo infine all’Ungheria; qui le richieste scendono verticalmente: nel 2021 il Paese guidato da Viktor Orban ha gestito in tutto solo 40 richieste d’asilo. D’altronde l’Ungheria è il Paese europeo dove è presente il più lungo muro anti migranti.

le richieste di asilo in Europa

Bruxelles contro Orban, tagliati 7,5 miliardi di fondi all’Ungheria

Reiterate violazioni dello stato di diritto, una politica estera apertamente pro Putin, un sistema costituzionale in cui si svolgono le elezioni ma manca il rispetto di “norme e standard” democratici. E poi restrizioni alla libertà religiosa, alla libertà di associazione e gravi violazioni del diritto delle persone LGBTIQ, delle minoranze e dei richiedenti asilo e rifugiati. Per questo il Parlamento Europeo ha dichiarato l’Ungheria una “autocrazia elettorale”, attraverso un voto con il quale è stato approvato un report (non legislativo) con 433 voti favorevoli, 123 contrari e 28 astensioni.

Bruxelles, come si legge nel rapporto, definisce l’Ungheria di Orban una “minaccia sistemica” ai valori fondanti dell’Unione e per questa ragione prevede di tagliare al governo magiaro circa il 70% dei fondi stanziati dall’Ue per il Pnrr dell’Ungheria fino a quando il governo di Orban non si sarà pienamente conformato a tutte le raccomandazioni del “Semestre europeo” e a tutte le sentenze pertinenti della Corte di giustizia dell’Ue e della Corte europea dei diritti dell’uomo.

Richiedenti asilo, da dove provengono? La maggior parte dalla Siria

In Europa i richiedenti asilo provengono in totale da 138 Paesi differenti, non mancano gli apolidi, ovvero quello persone che non possiedono la cittadinanza di nessuno stato. Il primo Paese di provenienza dei richiedenti asilo nel 2021 in Ue è la Siria, seguito dall’Afghanistan e dall’Iraq come mostra il grafico qui in alto. Naturalmente oggi nel 2022 il Paese da cui provengono la maggior parte dei richiedenti asilo in Ue è l’Ucraina come spieghiamo qui sotto nel focus Ucraina.

Accoglienza migranti, focus Ucraina: in Italia accolti 159mila sfollati

I dati fin qui delineati e relativi al 2021 non tengono conto della crisi Ucraina la quale cambia radicalmente il volto dell’immigrazione e delle richieste d’asilo in Europa. Secondo l’Unhcr l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha provocato il più grave flusso migratorio in Europa dalla Seconda guerra mondiale. Dal 24 febbraio, data d’inizio del conflitto, sono più di 5 milioni le donne, i bambini e gli uomini ucraini in fuga dalla guerra. Gli stati confinanti con l’Ucraina sono quelli che hanno accolto più profughi: la Polonia è il Paese dell’Ue che ha concesso il maggior numero di protezioni temporanee agli ucraini fuggiti dopo il 24 febbraio, le prime cifre parlano di 675.085 richiedenti asilo, di questi il 54%  sono minori di 18 anni il 66% donne. In Italia gli ultimi aggiornamenti parlano di 159mila persone provenienti dall’Ucraina che hanno chiesto al nostro Paese lo status di rifugiati per essere accolte principalmente a Roma, Milano, Napoli e Bologna.

I dati si riferiscono al: 2021-2022

Fonte: Commissione europea

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Che lavoro fanno i figli degli immigrati

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