Seconde generazioni: in pochi si sentono italiani

Solo il 45,7% di chi è nato qui si sente cittadino e solo il 49% vorrebbe restare


Alcuni cittadini stranieri italiani hanno risposto ad un questionario sul loro grado di integrazione. Il grafico mostra la percentuale di stranieri, nati in Italia e iscritti alle scuole medie e superiori italiane, che si è dichiarato d’accordo con una serie di affermazioni sul livello di integrazione degli immigrati nella nostra società.

Difficile l’integrazione degli immigrati

Ad aver dichiarato di sentirsi più italiani sono stati i ragazzi indiani (66%), seguiti da ucraini (62,1%) e moldavi (57,8%). Tra i cinesi, due su tre (70,8%) non si sentono italiani, anche se sono nati qui. Solo il 55% di loro frequenta degli italiani. Gli altri, nel tempo libero, restano all’interno della propria comunità, anche se frequentano le nostre scuole. Probabilmente per questo, solo il 28,1% degli intervistati parla molto bene l’italiano.

Le difficoltà di integrazione sono notevoli anche per i filippini: solo il 63% frequenta degli italiani e il 42,8% parla bene l’italiano. Tra i marocchini, invece il 72,8% si ritiene padrone della lingua, l’81,9% frequenta degli italiani e quasi la metà (49,7%) si sente italiano.

GLI STRANIERI LAVORANO PIU’ DEGLI ITALIANI – GUARDA LA PUNTATA DI #TRUENUMBERS SUL LAVORO

Meno della metà si sente italiano

In media, tra gli intervistati si sente italiano il 45,7% dei ragazzi stranieri nati qui, il 23,7% si sente straniero. E gli altri? In tanti sono come dei “senza patria”, non si sentono italiani ma neanche appartenenti ai paesi di origine dei loro genitori. Il 30,6% infatti ha dichiarato di essere confuso riguardo alla propria identità etnica. Eppure il 60% parla bene la lingua e il 78,3% frequenta persone italiane.

I latinoamericani hanno più difficoltà

Se consideriamo l’integrazione degli immigrati più giovani che frequentano le nostre scuole, che siano nati in Italia o all’estero, le percentuali di “integrati” scendono ancora. Tra quelli arrivati dopo i 10 anni d’età, il 53% sente di appartenere al proprio paese d’origine, il 30% è confuso e solo il 17% si sente italiano.

Per i ragazzi arrivati prima dei 6 anni, invece, le percentuali si avvicinano a quelle di chi è nato qui. I ragazzi dell’America Latina e dell’Asia sentono più fortemente l’appartenenza al paese d’origine: il 42,1% dei cinesi, il 39,5% degli ecuadoriani, il 39,8% dei peruviani e il 38,4% dei filippini si sentono decisamente stranieri. Gli indiani sono i più indecisi: il 38,2% ha detto di non sapere a quale paese appartiene.

Molti vogliono vivere in Italia

La percentuale di ragazzi che da grandi vorrebbero restare qui, sorprendentemente, non corrisponde agli indicatori di integrazione. Vorrebbe passare la vita in Italia il 49,6% dei cinesi nati qui, mentre tra quelli nati all’estero la percentuale scende al 39,3%. Più della metà dei marocchini nati qui (51,6%) , invece, vorrebbero andare in un terzo paese, non scelgono quindi né l’Italia né il Marocco. Il 34,5% vuol restare qui e solo il 13,9% tornerebbe volentieri in Marocco.

Un modo per favorire l’integrazione degli immigrati è consentire che diventino proprietari della casa nella quale vivono. Ma quanti stranieri in Italia sono riusciti a comprare una casa? Sono meno che nel resto d’Europa.

I dati si riferiscono al 2015
Fonte: Istat

Leggi anche:
Poca scuola per i figli dei migranti
Immigrazione, sempre più bambini stranieri

Ti piace citare i numeri veri quando parli con gli amici? – La redazione di Truenumbers.it ha aperto un canale Telegram: qui potrai ricevere la tua dose quotidiana di numeri veri e le ultime notizie; restare aggiornato sulle principali news (con dati rigorosamente ufficiali) e fare domande. Basta un attimo per iscriversi. Un’ultima cosa: siamo anche su Instagram.