Chi ha una borsa di studio non abbandona gli studi

Solo il 6,9% di chi l’ha ricevuta lascia l’Università, gli altri “mollano” nel 9,6% dei casi

La tabella qui sopra illustra gli esiti di una ricerca della Banca d’Italia sugli effetti delle borse di studio sugli studenti universitari tra i 18 e i 20 anni in Italia.

Ecco quante borse di studio

Sono stati coinvolti circa 19mila studenti del primo anno per 10 anni, prendendo in considerazione due gruppi: gli studenti idonei per la borsa di studio che sono riusciti ad ottenerla, e gli studenti ugualmente idonei che, per mancanza di fondi, non sono potuti accedere ad alcun sussidio. I due gruppi sono stati normalizzati, come si dice in statistica, avendo cura che avessero caratteristiche economiche analoghe.

In Italia come sappiamo il tasso di abbandono degli studi universitari è tra i più alti in Europa, vicino al 40%, ed è concentrato proprio nei primi anni. Anche per questo è stata svolta l’indagine: non tanto per sapere quante borse di studio ci sono in Italia, ma per capire se servono per evitare l’abbandono degli studi.

L’abbandono degli studi

E’ stato rilevato che se nel gruppo degli studenti idonei che hanno avuto la borsa l’abbandono dopo il primo anno era del 6,9%, questo diventa del 9,6% in quello degli universitari che pur avendo i requisiti non l’avevano ricevutaVi sono però differenze rilevanti tra diversi segmenti sociali.

Tra gli studenti meridionali per esempio l’effetto dei sussidi è maggiore. Senza borsa l’abbandono aumenta del 4,3%, dal 6,5% al 10,8%. Tra quelli del Centro-Nord cresce solo dell’1,3%, dal 7,2% all’8,5%.

Anche a parità di povertà gli studenti del Sud appaiono meno motivati a continuare senza un aiuto. Si deve anche considerare che molto spesso dal meridione si emigra in università del Nord, e i costi da affrontare sono superiori rispetto allo studente settentrionale medio. Senza alcuna borsa di studio si è più incentivati a rinunciareE’ perciò da sottolineare che quando una borsa c’è gli studenti del Sud abbandonano l’università meno di quelli del Nord, il 6,5% contro il 7,2%.

Liceo o istituto tecnico?

Chi alle superiori ha frequentato un liceo è meno propenso a farsi condizionare dall’assenza di una borsa di studio. Se si è idonei ma non si riceve alcun sussidio la percentuale di abbandoni aumenta, sì, ma solo dell’1,2%, dal 4,3% al 5,5%. Per chi invece ha fatto le scuole professionali conta di più, senza una borsa il tasso di abbandono cresce del 4,5%, dal 10% al 14,5%.

E’ chiaro che qui gioca da un lato un probabile fattore culturale, dall’altro la possibilità per questi ultimi di trovare comunque un lavoro, visti gli studi, anche senza raggiungere la laurea. Tanto è vero che l’abbandono pur con la borsa è maggiore di quello dei liceali senza alcun aiuto pubblico, quasi doppio.

Chi prende voti più alti

Un’altra segmentazione interessante è tra chi si è diplomato con voti alti e chi con voti bassi. Nel primo caso il tasso di abbandono senza borsa sale solo del 0,9%, dal 3,8% al 4,7%, nel secondo del 3,5%, dal 8,7% al 12,2%.

Ovvero, chi già era probabilmente meno motivato a studiare dall’inizio dà più valore alla presenza di una borsa di studio e fa dipendere maggiormente da questo la sua permanenza all’università. Per i ragazzi del Sud, provenienti da scuole professionali, con voti bassi, in effetti è centrale la presenza di un aiuto pubblico.

I dati si riferiscono al: 2017

Fonte: banca d’Italia

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