Produttori materiali isolanti, la classifica per fatturato

Basf leader con 87,3 miliardi (2,6 in Italia). Rockwool leader nella lana di roccia

Quando parliamo di materiali isolanti per edifici ci riferiamo a quelle sostanze o prodotti impiegati principalmente per ridurre la dispersione di calore o rumore. Sono materiali che incidono quindi sull’efficienza energetica di abitazioni e uffici, un tema centrale (come vedremo più avanti) per le politiche green dell’Unione Europea. Oggi il settore dell’isolamento degli edifici ha un valore stimato di 30 miliardi di dollari e si prevede crescerà significativamente nei prossimi anni grazie a un aumento della domanda stimolata dalla necessità di rendere gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico. Tra gli isolanti per edifici più comuni c’è la lana di roccia, una fibra minerale che è resistente al fuoco o la lana di vetro (ottenuta dalla fusione di sabbia e vetro riciclato). La produzione di questi materiali è controllata da grandi gruppi internazionali che registrano un giro d’affari di decine di miliardi di euro. Vediamo quali sono i primi produttori di materiali isolanti per fatturato.

Gruppo Basf: 87,3 miliardi di fatturato (di cui 2,6 in Italia)

La Basf è una delle principali compagnie chimiche del mondo, con un fatturato di 87,3 miliardi di euro all’anno, di cui oltre 2,6 miliardi realizzati in Italia. È bene precisare che il Gruppo Basf è una realtà complessa, con un portafoglio prodotti davvero ampio e organizzato in sei divisioni: Chemicals, Materials, Industrial Solutions, Surface Technologies, Nutrition & Care and Agricultural Solutions. Per questo, il notevole fatturato a cui facciamo riferimento deriva dal complesso delle attività del gruppo, tra cui rientra quella legata ai materiali isolanti (lo stesso discorso vale anche per altre aziende citate nella classifica). Da anni il Gruppo Basf sviluppa soluzioni e materie prime isolanti ad elevata performance. L’ultima è il Neopor BMBcert, materia derivata al 100% da fonti rinnovabili (biomassa), con cui realizza lastre e pannelli isolanti per l’efficientamento energetico delle abitazioni nuove e già esistenti.

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Saint-Gobain Italia ha 40 siti produttivi

Tra i grandi nomi dell’edilizia sostenibile c’è il gruppo francese Saint-Gobain, con 51,2 miliardi di euro di fatturato (di cui un miliardo in Italia). Saint-Gobain si propone come punto di riferimento nell’utilizzo efficiente delle risorse naturali, con soluzioni pensate per costruire edifici più efficienti dal punto di vista energetico. Il rapporto tra il gruppo e l’Italia va avanti da oltre 130 anni, dal 1889, con la costruzione dello stabilimento di Pisa per la produzione del vetro. Oggi conta in Italia 40 siti produttivi e circa 2.100 dipendenti. Saint-Gobain Italia è leader per gli isolanti termo-acustici per le varie tipologie di coperture, sia in ambito civile che industriale.

Il Gruppo Knauf ha oltre novant’anni di storia

Al terzo posto della nostra graduatoria troviamo il Gruppo Knauf, con 15,4 miliardi di euro di fatturato (di cui 2 miliardi per la divisione Knauf Insulation). Fondata nel 1932, Knauf è una multinazionale a proprietà familiare produttrice di materiali e sistemi di costruzione. Originariamente produceva materiale in gesso, mentre oggi offre soluzioni complete per l’isolamento termico e acustico. La sola divisione Knauf dedicata all’isolamento degli edifici ha quasi 6mila dipendenti in oltre 40 paesi e 30 stabilimenti in 15 paesi. Tra i suoi prodotti principali ci sono la lana di roccia, la lana di vetro e la lana di vetro da insufflaggio.

Owens Corning è leader nell’isolamento in vetro cellulare

Tra i principali produttori mondiali di fibra di vetro c’è la Owens Corning, da 9,2 miliardi di euro di fatturato. Il gruppo opera nel settore dell’isolamento, delle coperture, dell’impermeabilizzazione, e dei materiali compositi in fibra di vetro attraverso il marchio Foamglas, che dà il nome all’isolante ampiamente utilizzato nei settori edile e industriale. Con Foamglas, Owens Corning, la cui mascotte è la Pantera Rosa, è leader nell’isolamento in vetro cellulare, grazie a una soluzione resistente alla compressione, al fuoco, all’acqua e al vapore acqueo.

Rockwool è leader nella lana di roccia

Con un fatturato di 3,9 miliardi di euro nel 2022, Rockwool International è leader tra i produttori di materiali isolanti e, in particolare, di lana di roccia, con una produzione di questo isolante che risale al 1937. Con le soluzioni in lana di roccia da anni Rockwool, circa 11.700 impiegati in 39 Paesi (Italia inclusa), si occupa dell’isolamento di edifici, fabbriche e navi e fornisce soluzioni anche per l’isolamento acustico di soffitti e pareti.

L’efficienza energetica degli immobili in Italia

Quando parliamo dell’efficienza energetica di un edificio, ci riferiamo alla capacità dell’immobile di soddisfare il proprio fabbisogno energetico con i minori consumi possibili. Il Rapporto annuale sulle “Prestazioni energetiche del parco edilizio certificato” dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha analizzato la qualità del patrimonio immobiliare italiano dal punto di vista dell’efficienza energetica. Analizzando oltre 1,3 milioni di attestati di prestazione energetica (Ape) redatti nel corso del 2022, è emerso che il 54,2% di questi è di classe energetica G o F. E che solo l’11,8% appartiene alla classe A.

Col Superbonus 110% circa 240mila edifici sono in classe A

Nel 2020 in Italia è stato introdotto il “Superbonus”, un’agevolazione fiscale che prevede una detrazione del 110% delle spese sostenute per interventi finalizzati all’efficienza energetica e non solo. Secondo l’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili, sono stati almeno 400 mila gli edifici residenziali che hanno ottenuto il bonus al 110%. Il 60% di questi, oltre 240mila, ha raggiunto la classe energetica A.

La revisione della direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia

Secondo l’Unione Europea, gli edifici sono responsabili per oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra nei paesi membri. Il pacchetto di riforme “Fit for 55” prevede una revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, che vuole rendere gli edifici più efficienti sotto il profilo energetico. Tra i principali obiettivi delle nuove norme c’è quello di rendere a zero emissioni tutti i nuovi edifici entro il 2030 e gli edifici esistenti entro il 2050. Gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e quella D entro il 2033.

I dati si riferiscono al: 2022

Fonte: Parlamento Europeo, Ance, Enea, bilanci delle aziende citate

Leggi anche: Case green, in Italia il 76% degli edifici è energivoro

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